Intervento ernia cervicale: tecniche e rischi

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Intervento ernia cervicale: tecniche e rischi

L’intervento per l’ernia cervicale è una terapia chirurgica a cui si ricorre per ridurre la compressione nervosa e quindi il dolore quando esercizi e farmaci non bastano. Gli interventi per la rimozione parziale del disco si eseguono per via percutanea con laser o coblazione o con tecniche endoscopiche, mentre interventi per la rimozione totale del disco con apposizione di protesi si eseguono con tecniche microchirurgiche o a cielo aperto.Vediamo le caratteristiche e le controindicazioni delle diverse tipologie di intervento.

Intervento per l’ernia cervicale: in cosa consiste?

L’intervento per l’ernia cervicale, o discectomia, è un operazione chirurgica che consiste nell'asportazione parziale o totale del disco intervertebrale erniato, allo scopo di eliminare la compressione nervosa.

Cos’è l’ernia cervicale?

L’ernia cervicale è una patologia causata dallo spostamento di un disco intervertebrale dalla sua sede anatomica. Lo spostamento del disco interessa più comunemente le vertebre cervicali C4 – C5, C5 – C6 o C6 – C7 e determina una compressione delle strutture nervose circostanti.

Puoi approfondire le caratteristiche dell'ernia del disco.

Quando è necessario?

L'intervento all'ernia cervicale è un trattamento da considerare quando le terapie conservative, come i farmaci e la fisioterapia, non risolvono il problema e il dolore diventa ingestibile e dura oltre i tre mesi.

Tecniche utilizzate: procedura, durata e convalescenza.

L’intervento di discectomia cervicale è considerato un intervento di neurochirurgia e può essere eseguito con due diverse modalità, in base alla gravità della situazione.

Discectomia percutanea: cos'è, come si esegue?

La discectomia percutanea prevede di rimuovere la porzione di disco fuoriuscita dalla sua sede anatomica mediante l’utilizzo di un laser o mediante coblazione (vaporizzazione del disco mediante utilizzo di molecole ionizzate ad elevata energia emesse da speciali radiofrequenze).

La tecnica in pratica si realizza nel seguente modo:

L’intervento si esegue in regime ambulatoriale, non è necessario ricovero e nei tre giorni successivi il paziente, se avverte dolore, potrà ricorrere a farmaci analgesici da banco.

L’ intervento presenta indubbiamente dei vantaggi tra cui:

Lo svantaggio di questa tecnica è che non può essere utilizzata per trattare tutti i tipi di ernie cervicali ma soltanto quelle più piccole. Inoltre, non rimuovendo il disco per intero, è possibile che vi siano delle recidive, sebbene gli studi in letteratura mostrino come questa tecnica sia efficace e risolutiva nel 92% dei casi trattati.

Discectomia endoscopica per la rimozione totale del disco.

La discectomia endoscopica rappresenta un approccio chirurgico mini invasivo, che si utilizza per quelle tipologie di ernie che non possono essere trattate mediante tecnica percutanea, ma che non è necessario trattare con la rimozione totale del disco.

L’intervento si esegue nel seguente modo:

L’intervento ha una durata variabile di 25 – 45 minuti, e si esegue in regime di ricovero breve, solitamente il paziente rimane ricoverato per circa 24 ore. Anche in questo caso le complicanze post operatorie sono limitate al dolore post – operatorio da trattare mediante antidolorifici da banco, mentre i vantaggi sono sovrapponibili alle tecniche percutanee.

Discectomia anterolaterale con sostituzione del disco.

Questa tecnica, da eseguire mediante microchirurgia (avvalendosi dell’utilizzo di un microscopio durante l’intervento) o mediante chirurgia tradizionale a cielo aperto, prevede la rimozione totale del disco intervertebrale e la sua sostituzione con:

Nel secondo e terzo caso si realizza a livello delle vertebre interessate un’artrodesi, cioè la fusione delle due vertebre cervicali. Questo crea dei problemi di motilità del tratto cervicale

L’intervento si esegue nel seguente modo:

Essendo un intervento che si esegue in anestesia generale il paziente verrà ricoverato per almeno 48 ore e dopo la dimissione verrà consigliato l’utilizzo di un collare ortopedico per almeno 15 giorni, al termine dei quali si applicherà un’ortesi per almeno due mesi.

La convalescenza va dalle 2 alle 4 settimane e le complicanze di questo intervento sono quelle relative a qualsiasi intervento chirurgico quali ad esempio sanguinamenti e lesioni accidentali delle strutture vicine al tratto cervicale.

Riabilitazione post intervento per migliorare la mobilità cervicale.

Nel caso di interventi di rimozione totale del disco ed impianto di protesi è necessario intervenire con della ginnastica riabilitativa, che comprende una serie di esercizi mirati che il fisioterapista farà svolgere al paziente al fine di migliorare la mobilità del tratto cervicale.

La riabilitazione inizia dopo circa 4 – 6 settimane dall'intervento, secondo le indicazioni del chirurgo, e prevede degli esercizi variabili in base ai singoli casi.

Esercizi.

Gli esercizi post intervento hanno come obiettivo:

Gli esercizi sono per lo più esercizi di mobilizzazione passiva (ovvero è il fisioterapista che fa eseguire i movimenti al paziente) seguiti da esercizi di mobilizzazione attiva (è il paziente che esegue i movimenti) che il paziente esegue sotto stretto controllo del fisioterapista.

Quali sono i rischi dell’operazione per l’ernia cervicale?

La discectomia è considerata un’operazione a medio rischio e, in generale, può comportare le seguenti complicanze:

L’articolo ha uno scopo esclusivamente informativo non intende sostituire il parere del medico o altro specialista della salute.

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