Proteine nelle urine: valori, sintomi e cause della proteinuria alta

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Quali sono i valori normali delle proteine nelle urine? Normalmente le proteine non sono riscontrabili nelle urine o se presenti sono in quantità molto piccole, tuttavia in talune condizioni può aversi proteinuria, ovvero può riscontrarsi nell'urina una quantità maggiore di proteine. Quali sono le cause della proteinuria alta? E quali i sintomi? Approfondiamo l'argomento.

Valori di riferimento e livelli anomali di proteine nelle urine.

Si parla di proteine nelle urine o, con termine più tecnico, di proteinuria, quando ad una analisi quantitativa eseguita sulle eiezioni urinarie, raccolte in un lasso di tempo di 24 ore, se ne riscontra un ammontare superiore ai 150 milligrammi. Ma cosa significano questi valori? Quando preoccuparsi? Per poter comprendere cosa sono e perché dette proteine in talune condizioni sono presenti nelle urine necessitiamo di un breve richiamo sulle proteine ematiche ossia quelle circolanti nel sangue. Nel torrente ematico sono infatti presenti numerose proteine, per lo più sintetizzate dal fegato, che assolvono a svariati compiti e precisamente:

Le proteine plasmatiche sono essenzialmente composte da: albumina per circa il 65% e da globuline (alfa, beta e gamma) per circa il 35% ed un 5% di altre proteine. I reni, organi che filtrano il sangue dalle impurità mediante i glomeruli (aggregati di un gran numero di capillari tra due arteriole adiacenti), in condizioni normali non eliminano tali proteine, rilasciandole nelle urine, perché queste hanno dimensioni troppo grandi per poter passare attraverso l’apparato filtrante dell’organo (lascia passare molecole che hanno dimensioni inferiori a 7/10 Angstrom).
Pertanto, in condizioni fisiologiche, le proteine presenti in un campione di urina sono prossime allo zero o comunque in quantità talmente piccole da essere difficilmente quantificabili. Tuttavia in talune situazioni, che di seguito esamineremo col dovuto dettaglio, il vaglio del filtro renale può subire compromissioni e di conseguenza lasciar passare le proteine nelle urine determinando la proteinuria. Le alterazioni possono avere carattere transitorio o permanente, natura patologica e non.

Classificazioni delle tipologie di proteinurie.

Esistono vari criteri per classificare le proteinurie. Riportiamo solo quelli più comuni.

1 - La tabella seguente fornisce una prima classificazione che è funzione delle quantità di proteine riscontrate alle analisi delle urine.

Tipo di Proteinuria Concentrazione proteica nelle urine in milligrammi.
Microalbuminuria 30 mg
Proteinuria Leggera 150 mg< valore determinato nelle urine di 24 h
Proteinuria Moderata 500 mg
Proteinuria Severa 1000 mg< valore determinato nelle urine di 24 h
Proteinuria correlata a sindromi nefrosiche
(malattie renali)
valore determinato nelle urine di 24 h>3000 mg

Notiamo in maniera esplicita che la Microalbuminuria pur costituendo una condizione assolutamente lieve di proteine nelle urine è un indicatore specifico di una futura nefrologia diabetica. Ossia di una futura compromissione dei glomeruli renali per effetto della patologia diabetica. La malattia infatti inizia a svilupparsi in condizione di diabete non conclamato e quindi latente. Diabete che lentamente ma inesorabilmente può, se non adeguatamente controllato, condurre alla compromissione della funzionalità renale. Il termine Microalbuminuria è usato perché la maggior parte delle proteine che si riscontra nelle urine in tali condizioni è costituita da albumina.

2 - In funzione della durata della proteinuria possiamo avere:

3 - In funzione delle condizioni che inducono il disturbo possiamo avere:

Sintomi della proteinuria.

Di norma la proteinuria almeno per quel che riguarda le sue tipologie leggere e moderate è assolutamente asintomatica. Possono comunque manifestarsi anche in tali tipologie i seguenti sintomi che naturalmente sono presenti in quelle severe.

Urine schiumose. La schiuma è conseguente alla presenza delle proteine che hanno consistenza simile a quella dell’albume dell’uovo.

Ritenzione di liquidi. Si registrano essenzialmente a livello di arti inferiori e superiori con edema e rigonfiamento. La cute del tessuto edematoso a digitazione perde il suo colorito rosato e diviene bianca. Nei casi più severi il liquido viene accumulato anche a livello di cavità addominale e talvolta toracica. La ritenzione idrica è conseguenza della variazione della pressione oncotica del sangue causata dalla perdita nelle urine delle proteine plasmatiche che di norma impediscono il passaggio di acqua dal sangue ai tessuti.

Presenza di pus e sangue nelle urine.

Cause.

La proteinuria può avere cause patologiche ma anche fisiologiche o comunque benigne. Ossia può essere uno dei sintomi che costituiscono il quadro clinico di una sottostante patologia o essere uno stato transitorio o una particolare condizione che comunque regredisce senza eccessive conseguenze.

Le cause fisiologiche o parafisiologiche della proteinuria.

La gravidanza. Durante la gestazione è fisiologico un aumento della pressione che induce una compromissione del filtro renale a cui si accompagna un passaggio di proteine nelle urine. La situazione quindi non è grave, ed ovviamente si normalizza col parto e la nascita del bambino. La situazione si complica se la gestazione si accompagna a pre eclampsia ed ancor più alla eclampsia, condizioni in cui le proteine nelle urine possono arrivare a 300 milligrammi in 1000 millilitri di urina con conseguente comparsa di ritenzione idrica ed edemi nelle gambe e nel corpo.

Sforzi fisici eccessivi e/o prolungati per pratica di attività sportiva senza il necessario allenamento, eccessivo stress sia psichico che fisico, stati febbrili, alcuni farmaci, come possono essere FANS, ACE-Inibitori, antibiotici, oppiacei, droghe, come ad esempio l’eroina, comportano sovraccarico renale e riduzione della capacità di riassorbimento delle proteine nei tubuli.

Proteinuria ortostatica. E' una patologia di carattere benigno che interessa i giovanissimi e che di norma recede spontaneamente con l’età puberale. La sua eziologia è ancora ignota. Sicuramente non è correlata a gravi compromissioni del filtro renale perché non solo scompare intorno ai 16/18 anni ma di norma non si ripresenta neppure in età avanzata. Il passaggio di proteine nelle urine avviene solo in posizione ortostatica ossia eretta mentre si arresta quando il corpo è disteso.

Le cause patologiche: malattie che determinano urine ricche di proteine.


Diabete.

          Sono raggruppate con tale nome numerose patologie caratterizzate da iperglicemia. L’iperglicemia induce nel tempo ad una compromissione dei reni nota come nefropatia diabetica. Questa insorge per l’iperfiltrazione di glucosio a cui sono sottoposti i reni dall’iperglicemia. Il meccanismo è complesso e ne forniamo solo un rapido accenno. Ad un aumento del glucosio filtrato dai glomeruli del rene corrisponde un aumento del glucosio riassorbito dalle pre urine ad opera dei tubuli renali. Unitamente al glucosio riassorbito si ha un cotrasporto di ioni sodio che determinano ipervolemia (aumento del volume ematico) e quindi ipertensione che è responsabile della compromissione del filtro renale e di proteinuria. Un indicatore dell’insorgere di tale condizione come detto è la micralbuminuria.

Malattie renali. Le più comuni malattie renali tra i cui sintomi è compresa la proteinuria sono:

Scompenso cardiaco. Compromissione per svariate cause (infarto del miocardio, ipertensione, compromissione delle valvole, etc.) della funzionalità del muscolo cardiaco per cui questo non riesce a fornire la necessaria gittata ematica e quindi la necessaria quantità di sangue per una corretta ossigenazione dei tessuti. Causa compromissione renali e talvolta proteinuria.

Lupus eritematoso sistemico. Malattia a base autoimmune che può interessare molti organi e tra questi i reni. Il primo e spesso unico segno della compromissione renale è la proteinuria.

Sarcoidosi. Malattia caratterizzata dalla presenza di granulomi (grumi infiammatori procurate dalle cellule T e B dei globuli bianchi) che colpiscono svariati organi e tra questi i reni.

Anemia falciforme. Malattia genetica del sangue per cui i globuli rossi assumono una forma anomala particolarmente spigolosa per cui tendono ad aggregarsi con facilità condizione che ne ostacola il transito attraverso i capillari di calibro minimo favorendo i fenomeni occlusivi. La modifica della forma inoltre fa sì che i globuli rossi divengano molto fragili determinando una consistente emolisi e quindi l’anemia. Questa caratteristica di maggior aggregazione dei globuli rossi provoca compromissione dei glomeruli e quindi del filtro renale e conseguentemente proteinuria.

Mieloma multiplo. Neoplasia conseguenza della proliferazione delle plasmacellule. Queste appartengono al sistema immunitario e sono contenute nel midollo osseo.Gli elementi proliferanti producono una proteine a basso peso molecolare che passano attraverso il filtro renale e sono riscontrabili nelle urine determinando proteinuria. Detta proteine sono note come proteine di Bence Jones.

Amiloidosi. Deposizione negli spazi extra cellulari di vari organi di proteine a basso peso molecolare denominate amiloide per la loro caratteristica di reagire con lo iodio. Nei reni il deposito avviene nei glomeruli e da ciò ne consegue la compromissione del filtro e proteinuria.

Emoglobinuria. Presenza di emoglobina nelle urine. La causa è di norma una eccessiva distruzione (emolisi) di globuli rossi. Talmente imponente da saturare completamente le cellule del sangue deputate alla trasformazione in bilirubina dell’emoglobina libera. Le cause che possono provocare tale condizione sono svariate: ustioni estese, trasfusioni di sangue di gruppo non compatibile, malaria, etc.

Leucemia linfatica, linfomi ed alcuni tumori solidi come quelli del polmone, colon, stomaco, mammella, rene e melanoma. Tutte queste patologie tumorali determinano la glomerulonefrite membranosa che compromette il funzionamento del filtro renale e determina proteinuria.

Cosa fare? Diagnosi e trattamento del disturbo.

La maniera più immediata per scoprire se si soffre di proteinuria è di usare delle striscette reattive denominate dipstick. Queste immerse nelle urine cambiano colore al variare della concentrazione delle proteine contenute in esse. Il test fornisce sei possibili esiti che possono andare dal negativo ad una quantità di proteine superiore ai 1000 mg/dL. Ovviamente il test non è precisissimo, fornisce solo delle indicazioni quantitative e non specifica quali sono le proteine presenti, e può dare dei falsi positivi.

Analisi più precisa è quella che prevede la raccolta delle urine nelle 24 ore e la ricerca qualitativa e quantitativa delle proteine contenute in esse.

Per una diagnosi completa lo specialista una volta diagnosticata la proteinuria, con i risultati delle analisi ripetute dopo qualche tempo per escludere fenomeni isolati o transitori, con l’ausilio dell’anamnesi e dei test ematici di routine formula una ipotesi che confermerà con indagini specifiche come la biopsia renale.

Per l’eterogeneità delle cause che inducono proteinuria non può esistere un protocollo unico di trattamento, perciò andrà stabilito caso per caso che fare.

Alimentazione da seguire in caso di valori alti di proteine nelle urine.

Se la proteinuria è transitoria o comunque benigna non vi è necessità di seguire una dieta dedicata basta una alimentazione bilanciata ben distribuita tra i nutrienti e ricca di fibre e frutta e verdura che arrecano all’organismo la giusta dose di anti ossidanti. L’alimentazione deve essere variata ed i nutrienti introdotti in una giornata devono ottemperare alla regola: 2000/2200 calorie al di ripartite nel seguente modo 50% carboidrati, 25% proteine e 25% lipidi.

Se la proteinuria, come nella maggioranza dei casi, è causata malattia renale bisogna invece porre particolare attenzione a cosa mangiare. Occorre in tale situazione seguire una dieta che risulti povera di grassi saturi (di origine animale) e di alimenti ricchi di colesterolo e che contempli ogni giorno almeno 1 grammo di proteine nobili per ogni chilogrammo di peso corporeo. Se la proteinuria è particolarmente severa e/o si è in presenza di denutrizione del paziente occorrerà una integrazione di proteine che dovrà essere studiata dallo specialista. Se alle analisi del sangue si riscontrano elevati valori di creatinina bisognerà introdurre delle restrizioni proteiche per non aggravare l’entità delle proteine che si disperdono nelle urine.

Proteinuria e gravidanza.

L’aumento ponderale e l’ipertensione che ne consegue unite a modificazioni del filtro renale per il restringimento dei vasi rendono normale la proteinuria in gravidanza. Proteinuria che è essenzialmente dovuta a perdita di albumina nelle urine, è che rappresenta una condizione fisiologica.

In alcune donne però, specialmente nella seconda metà della gravidanza, può presentarsi la gestosi o preeclampsia. Questa è una sindrome abbastanza pericolosa per cui la proteinuria da occasionale diviene stabile e ad essa si associa ipertensione, ritenzione di liquidi e edemi agli arti inferiori e superiori. Le cause della preeclampsia non sono note si ipotizza che essa si origini da una compromissione dell’endotelio della placenta che si estende al corpo della gestante. La preeclampsia che nelle forme severe viene denominata eclampsia conclamata è come detto pericolosa e richiede trattamento e monitoraggio continuo tanto che spesso richiede ricovero ospedaliero. Essa interferisce con il normale sviluppo del feto e in alcune occasioni può condurre ad un esito infausto della gravidanza. Un pericoloso fattore di rischio è il diabete.

Ipertensione e/o proteinuria sono sintomi di preeclampsia o gestosi in gravidanza.

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