Psoriasi: tipi, cause e cure
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La psoriasi è una patologia della pelle caratterizzata da chiazze rosse e placche biancastre e squamose. Le cause sono ad oggi sconosciute, ma sono stati identificati dei fattori di rischio. Analizziamo le diverse tipologie e il trattamento della patologia: dai farmaci ad azione locale, alle terapie sistemiche, dai rimedi casalinghi, ai rimedi fitoterapici, omeopatici ed alimentari.
Che cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una patologia cutanea, solitamente di origine autoimmune, caratterizzata da una forte infiammazione che determina la comparsa sulla cute di macchie rossastre e di placche con squame biancastre. E' una malattia cronica, ovvero non va mai incontro a guarigione totale, e recidivante, ovvero il soggetto affetto tende a soffrirne, periodicamente, per tutta la durata della sua vita.
Ha una prevalenza mondiale del 2%, e nel territorio italiano questa patologia colpisce circa il 2,8 - 3,1% della popolazione (1,5 - 2 milioni di persone affette), di cui il 10% sono colpiti dalla forma grave della malattia. Colpisce indistintamente uomini e donne (sebbene nelle popolazioni orientali vi sia un rapporto maschi:femmine di 2:1), di ogni età, ma con una maggiore incidenza nei soggetti di età compresa tra 20 e 30 anni e tra 50 e 60 anni.
Meccanismo patogenetico.
Si pensa che un possibile meccanismo alla base dell'insorgenza della psoriasi sia di origine autoimmune; il sistema immunitario, per diverse cause, attacca le cellule cutanee determinando la reazione infiammatoria e la comparsa di macchie e squame.
In particolare si verificano i seguenti eventi:
- Il sistema immunitario diventa iperreattivo ed i linfociti T iniziano ad attaccare le cellule del derma.
- Le cellule attaccate dai linfociti producono molecole pro - infiammatorie come le citochine (in particolare il fattore di necrosi tumorale), che determinano la comparsa delle chiazze rossastre sulla cute.
- Le cellule della pelle, i cheratinociti, in risposta al processo infiammatorio iniziano a riprodursi più rapidamente ed il turnover cellulare (cioè il fisiologico ricambio delle cellule) passa dai normali 28 giorni a 4 giorni, determinando quindi la formazione di placche squamose.
Sebbene sia l'ipotesi più accreditata, il coinvolgimento del sistema immunitario nella genesi della psoriasi non è stato ancora ben compreso e sono necessari ulteriori studi.
Un altro possibile meccanismo ipotizzato è invece legato ad un problema strettamente cutaneo, in cui, per cause non conosciute, i cheratinociti crescerebbero troppo velocemente, andando incontro a frequenti riproduzioni, ed alterando così il fisiologico turnover cellulare.
Le varie tipologie di questa malattia: classificazioni.
La psoriasi può essere classificata in base a diversi parametri. Un primo modo per classificarla è in base alla clinica, cioè ai segni ed ai sintomi che la caratterizzano. Un altro parametro è invece dato dalla sede in cui si manifesta la maggior parte delle lesioni. Infine un terzo parametro è dato dall'estensione delle lesioni sulla cute.
In base al tipo di lesioni si avrà:
- Una psoriasi a placche chiamata anche psoriasi volgare: è la forma più comune di psoriasi (si manifesta in circa l'80 - 90% dei casi) e si manifesta con chiazze rosse e placche biancastre e squamose che ricoprono le macchie rosse. È localizzata prevalentemente sui gomiti e sulle ginocchia, ma colpisce anche il cuoio capelluto, la zona lombare della schiena e i genitali. È una delle tipologie di psoriasi cronica in quanto i suoi sintomi tendono ad essere costanti nel tempo senza mai regredire.
- Psoriasi eritrodermica: si presenta con chiazze molto grandi e molto arrossate che spesso provocano bruciore e prurito intenso, e una forte esfoliazione cutanea, con disgregazione degli strati superficiali della pelle. È una delle forme più gravi di psoriasi, ed è caratterizzata dal fatto che le macchie possono partire da un punto ed estendersi rapidamente su tutto il corpo portando a gravi complicanze quali infezioni e gonfiori agli arti inferiori e, in alcuni casi, perfino la morte a causa di problemi di termoregolazione corporea legati alla potente desquamazione. Non è molto frequente, si manifesta soltanto nel 3% dei casi.
- Psoriasi inversa: si manifesta con chiazze lisce e molto arrossate, non ricoperte da squame, che sono spesso localizzate a livello di ascelle, inguine, glutei, sotto il seno e zona genitale (e pertanto viene anche definita psoriasi flessurale). È frequente nei soggetti obesi e si manifesta, in generale, nel 3% dei casi. Le chiazze possono provocare intenso prurito e talvolta dolore.
- Psoriasi pustolosa o bollosa: colpisce il 3% dei soggetti ed è caratterizzata dalla presenza di pustole nelle aree colpite con contenuto purulento, ma non infettivo e con cute arrossata intorno alle pustole. Le pustole possono essere confinate nella zona delle mani e dei piedi oppure estendersi in altre zone del corpo.
- Psoriasi guttata: presente nel 10% di tutti i casi di psoriasi, questa forma è caratterizzata da piccole papule di colore rosso intenso ricoperte da placche squamose e biancastre. A differenza della forma a placche, le lesioni sono piccole e singole e hanno un minore spessore ed una minore presenza di squame. Si presentano numerose in diverse aree del corpo, prevalentemente nella parte superiore del tronco e sul cuoio capelluto.
- Psoriasi nummulare: è caratterizzata da chiazze rossastre simili a monete, cioè con forma rotondeggiante e di dimensioni superiori al centimetro.
- Psoriasi seborroica: è una forma di psoriasi volgare che si manifesta solo nelle aree seborroiche del corpo, cioè in quelle zone dove sono concentrate le ghiandole sebacee come ad esempio il volto ed il cuoio capelluto. Le placche oltre ad essere squamose hanno un colorito tendente al giallo e risultano anche untuose al tatto.
- Psoriasi spinulosica: chiamata anche follicolare questa forma di psoriasi presenta lesioni puntiformi in corrispondenza dei follicoli sebacei.
In base alla sede in cui compaiono le lesioni distinguiamo una psoriasi:
- Oculare: gli occhi rappresentano una delle sedi colpite dalla malattia, ed in generale un loro coinvolgimento è presente nel 10% dei casi di psoriasi volgare. Si manifesta sottoforma di blefarite desquamativa, ovvero con una desquamazione marcata della zona delle palpebre.
- Onicopsoriasi: è localizzata a livello delle unghia e si manifesta con delle piccole macchie puntiformi biancastre sull'unghia che possono dar luogo a delle strisce bianche che ricoprono le unghia in tutta la loro lunghezza.
- Del cuoio capelluto: in questo caso la psoriasi, solitamente a placche, è localizzata su tutto il cuoio capelluto, ma spesso si estende anche alle orecchie, sia al padiglione auricolare esterno che al canale uditivo.
Puoi approfondire le caratteristiche della psoriasi del cuoio capelluto.
- Delle mucose: è una forma interna di psoriasi molto rara che colpisce alcune mucose, come quella delle guance, della lingua, delle gengive e del palato, e alcune pseudomucose come quelle del glande e del prepuzio. Si presenta o nella forma volgare con piccole placche di colore bianco che talvolta possono dar luogo a sanguinamenti, o nella forma pustolosa, con piccole chiazze rosse simili a pustole.
- Pustolosa palmare e plantare: le pustole sono localizzate soltanto a livello del palmo delle mani e della pianta dei piedi.
- Pustolosa generalizzata: le pustole sono presenti sia sul palmo delle mani che sulla pianta dei piedi, ma anche in altre zone del corpo variabili in base ai casi.
- Artropatica: è un tipo di psoriasi molto grave, presente nel 20 - 30% dei casi, che colpisce le ossa ed in particolare le articolazioni, determinando deformazione e distruzione delle ossa. Viene anche chiamata psoriasi reumatoide a causa della presenza di una forte componente infiammatoria.
Approfondisci come si manifesta l'artrite psoriasica.
Un'ulteriore classificazione della psoriasi è quella che si basa sull'entità dei sintomi.
In base a questo parametro distinguiamo un tipo di psoriasi:
- Lieve: le chiazze rosse e le placche squamose sono molto poche, ed interessano non più del 3% della superficie totale cutanea.
- Moderata: placche e chiazze interessano una percentuale di superficie cutanea compresa tra il 3 ed il 10% e hanno dimensioni medie.
- Grave: in questo caso la superficie totale interessata è più del 10% e sia le chiazze che le placche possono essere molto grandi e molto estese.
Possibili cause dell’infiammazione cutanea.
Le cause di psoriasi, ad oggi, non sono ancora del tutto ben conosciute. Sono state formulate diverse ipotesi su quali possano essere i fattori scatenanti l'iper reattività del sistema immunitario e l'insorgenza della patologia, e tra quelli maggiormente imputati abbiamo:
- Ereditarietà: soggetti che hanno in famiglia un parente di primo grado (ad esempio genitori o fratelli), affetti da psoriasi hanno una probabilità di ammalarsi di psoriasi che è dieci volte maggiore rispetto a soggetti che non hanno casi in famiglia. Si pensa quindi che vi possa essere una componente genetico - ereditaria nella patogenesi della malattia.
- Stress: un forte stress emotivo come per esempio un lutto o la fine di una storia d'amore, un licenziamento o la perdita del proprio animale domestico, può essere un fattore scatenante la malattia in soggetti già predisposti.
- Infezioni: la psoriasi potrebbe essere una conseguenza di alcune infezioni, quali infezioni virali (ad esempio da virus HIV o da virus della varicella), batteriche (come quelle sostenute da streptococchi e stafilococchi), micotiche (ad esempio infezioni da Candida albicans) e da lieviti (come quella da Malassenzia ovalis).
- Traumi: traumi fisici quali ustioni, scottature, forti irritazioni e traumi locali (ad esempio tagli o lividi) possono essere causa scatenante della patologia.
- Farmaci: anche i farmaci possono essere responsabili di psoriasi. Tra quelli maggiormente coinvolti abbiamo antinfiammatori non steroidei (FANS), indometacina, beta bloccanti, interferone, sali di litio, ace inibitori e la clorochina.
Tra gli altri possibili fattori scatenanti figurano l'abuso di alcol ed il fumo, disfunzioni del ricambio cellulare, alterazioni nel metabolismo aminoacidico e l'alimentazione.
Come si manifesta la psoriasi ?
Il sintomo caratteristico della psoriasi è la presenza di placche di colore rosso variabile di intensità (da un lieve arrossamento a rosso intenso), sulle quali compaiono anche delle placche squamose biancastre che si desquamano.
Oltre a questo sintomo predominante possono esserci anche prurito (anche se solitamente non è presente), e bruciore a livello delle zone interessate.
Le serie complicanze di questa malattia.
La psoriasi presenta delle complicanze molto serie e talvolta estremamente invalidanti.
Tra queste le principali sono:
- Artrite psoriasica: ovvero un'infiammazione delle articolazioni che ne causa gonfiore, rossore, dolore e difficoltà di movimento
- Disagio psicologico: a causa delle macchie sulla pelle il soggetto affetto si sente "malato" e ha paura degli sguardi delle persone e dell'impatto che la patologia può avere sugli altri. Questo può determinare isolamento sociale, attacchi di panico, crisi d'ansia e depressione.
- Degenerazione delle unghie: i soggetti possono presentare unghia ispessite e distorte e onicolisi (ovvero distruzione delle cellule ungueali).
- Infezioni secondarie: talvolta le lesioni cutanee possono ulcerarsi e favorire l'ingresso di batteri dando origine ad infezioni secondarie della pelle.
- Patologie cardiovascolari: sembra che la psoriasi sia uno dei fattori che predisponga all'insorgenza di patologie cardiovascolari come infarto ed ictus. I meccanismi di correlazione non sono però ancora del tutto chiariti.
La ricerca.
Secondo uno studio del 2012 condotto da Wolf-Henning Boehncke & Sandra Boehncke la psoriasi e l'artrite psoriasica aumentano la mortalità cardiovascolare. La correlazione non è ancora chiara, ma pare che la psoriasi comporti un'infiammazione sistemica che porta al processo di aterosclerosi e quindi all'aumento di rischio cardiovascolare.
- Diabete: ultimamente sembra che via sia una stretta correlazione tra psoriasi e aumento del rischio dell'insorgenza di diabete. Attualmente gli studi sono ancora in corso e non vi sono evidenze scientifiche certe ma sembrerebbe che il rischio sarebbe maggiore in caso di forme gravi di psoriasi
I trattamenti per curare la psoriasi.
I rimedi naturali possono essere utili per alleviare i sintomi della psoriasi e comprendono i rimedi casalinghi o "della nonna", i rimedi fitoterapici ed omeopatici e l'alimentazione. Tutti questi rimedi che possono essere coadiuvanti ai farmaci prescritti dal medico.
Approfondisci tutte le possibili cure della psoriasi.
Rimedi della nonna.
Per alleviare i sintomi legati alla presenza delle chiazze e delle placche squamose è possibile ricorrere a rimedi casalinghi, i cosiddetti rimedi della nonna. Tra questi quelli più efficaci sono:
- Bagno con acqua e sale: utile sia per disinfiammare le parti colpite che per ammorbidirle, il bagno salino va preparato con sale integrale (circa 3 kg in una vasca della portata di 100 litri). Bisogna rimanere immersi per circa 15 minuti prima di sciacquarsi. Per aumentare l'effetto disinfiammante è possibile aggiungere al bagno di acqua e sale anche un paio di cucchiai di bicarbonato di sodio.
- Impacco di argilla: un ottimo antinfiammatorio naturale è rappresentato dagli impacchi di argilla salina. Per prepararli vanno miscelati 2 - 3 cucchiai di argilla con acqua, fino ad ottenere una consistenza densa e pastosa. L'impacco va applicato sulla zona da trattare e mantenuto in sede per una ventina di minuti prima di risciacquare.
- Bagno con miele ed olio di oliva: per rendere la pelle meno secca ed aiutare ad ammorbidire le placche squamose è utile fare un bagno con oli essenziali da aggiungere a miele o ad olio di oliva. Vanno messe un paio di gocce di olio essenziale (preferibilmente di bergamotto o di lavanda per potenziare l'effetto emolliente), in un cucchiaino di miele o di olio di oliva (può essere utilizzato in alternativa anche l'olio di mandorle dolci), e il tutto va messo nell'acqua calda in cui poi ci si immergerà per almeno una ventina di minuti.
- Impacco di sale: un altro ottimo antinfiammatorio naturale è il sale che può essere utilizzato per fare degli impacchi. Vanno miscelati 100 ml di acqua con 25 g di sale grosso, o con un cucchiaino di sali del Mar Morto, e l'impacco va tenuto sulla zona da trattare per circa dieci minuti.
Fitoterapia per alleviare i sintomi.
In soccorso dei soggetti affetti da psoriasi interviene anche la fitoterapia, ovvero l'utilizzo di erbe officinali che grazie ai loro principi attivi hanno un'azione antinfiammatoria ed emolliente ed aiutano a ridurre la sintomatologia.
Tra i rimedi fitoterapici più utili possiamo citare:
- Ribes nigrum: da utilizzarsi sottoforma di tintura madre (circa 50 - 70 gocce da prendere prima di colazione), questo rimedio contiene flavonoidi, triterpeni, glicosidi ed olio essenziale ed ha una spiccata azione antinfiammatoria in particolare nei confronti dell'epidermide.
- Ulmus campestris: contiene ulmina, olmotannini, fitosteroli, mucillagini e fitosterina che hanno un'azione a livello cutaneo in particolare a livello delle ghiandole sebacee. Per la psoriasi si utilizza la tintura madre e se ne prendono circa 40 gocce prima di cena.
- Junglas regia: tra i suoi principi attivi troviamo juglone, oli essenziali e tannini che le conferiscono proprietà antinfiammatorie ed antisettiche. Si utilizza sottoforma di tintura madre e se ne prendono da 50 a 70 gocce prima di pranzo.
- Zenzero: da assumersi sottoforma di estratto secco titolato (con una posologia variabile di 0,5 - 2 g al giorno) o di tintura madre (1,25 - 5 ml al giorno da suddividere in tre volte), o di tisana (0,25 - 1 g in 150 ml di acqua bollente da bere tre volte al giorno), lo zenzero è un potente antinfiammatorio naturale grazie al suo contenuto di olio essenziale, gingeroli, alcoli monoterpenici, mucillagini e idrocarburi sesquiterpenici. Può essere utilizzato anche per preparare un bagno caldo mettendo due cucchiaini di estratto secco o di radice sminuzzata nella vasca di acqua bollente.
- Uncaria tormentosa: questo rimedio è particolarmente utile nelle malattia con origine autoimmune grazie all'azione immunomodulante sul sistema immunitario esplicata dai principi attivi come glicosidi dell'acido quinovico, steroli e polifenoli. Si usa sottoforma di estratto secco con posologia variabile in base ai singoli casi.
- Boswellia serrata: rappresenta un potente antinfiammatorio naturale grazie al contenuto di acidi boswellici, polisaccaridi ed acidi tetraciclici. È molto utile in caso di artrite psoriasica e può essere assunta sottoforma di estratto secco (800 mg da suddividere in 2 - 3 assunzioni al giorno), o di tintura madre (circa 30 - 40 gocce due volte al giorno).
- Un altro rimedio utile per potenziare l'azione dei fitoterapici è quello di sfruttare l'azione emolliente di alcuni oli essenziali. Risultano molto utili l'olio di mandorle dolci, l'olio di macadamia e l'olio di jojoba. Utile anche l'applicazione di creme e pomate arricchite con burro di karitè per la sua forte azione emolliente.
Omeopatia.
I rimedi omeopatici per la psoriasi sono molteplici e vengono utilizzati a diverse concentrazioni e posologie in base ai singoli casi.|
I rimedi si utilizzano prevalentemente sottoforma di granuli e tra quelli più utilizzati dall'omeopata abbiamo:
- Psorinum: utile nel caso di psoriasi seborroica e di psoriasi non cronica recidivante, che migliora in estate e peggiora in inverno. Le lesioni sono molto pruriginose tanto da indurre il paziente a grattarsi fino a farle sanguinare.
- Nitricum acidum: rimedio utile in caso di pelle secca e di lesioni presenti a livello delle pieghe cutanee. Le lesioni presentano un colore rosso vivo, quasi come se la pelle fosse a vivo, ed hanno la tendenza ad ulcerarsi e a formare accumuli purulenti sottocutanei.
- Lycopodium: utile nei casi in cui si abbiano lesioni molto secche, dure e con tendenza ad ulcerarsi, ma poco pruriginose.
- Graphites: si utilizza per la psoriasi delle pieghe cutanee, quindi quando le lesioni sono localizzate all'inguine, tra le natiche, nel cavo ascellare e sotto il seno. Le lesioni hanno aspetto molto secco, con ampie placche squamose e possono sanguinare.
- Arsenicum iodatum: da utilizzarsi in caso di psoriasi con chiazze e placche molto estese e con eccessiva desquamazione, associata a sintomi quali bruciore e prurito intenso, tanto da portare il paziente a grattarsi ripetutamente fino a far sanguinare le lesioni.
- Borax: utile per la psoriasi localizzata a livello delle mani e del volto, questo rimedio è utile quando le placche squamose somigliano a quelle presenti nei soggetti affetti da forfora e le lesioni hanno la tendenza ad ulcerarsi.
- Arsenicum album: è un rimedio utile per la psoriasi classica ovvero quella che si presenta con chiazze rossastre e placche squamose e biancastre. Il paziente accusa un forte bruciore ed inoltre presenta un quadro psicologico alterato con tendenza all'ansia ed alla depressione.
- Calcium sulphuricum: questo rimedio risulta indicato per la psoriasi del cuoio capelluto e per quella presente a livello della schiena. Le lesioni, di colore rosso vivo, causano prurito e bruciore e spesso si infettano creando fenomeni purulenti.
- Chrysarobinium: tale rimedio va utilizzato in caso di psoriasi oculare localizzata a livello del padiglione auricolare esterno e dell'orecchio in generale. Le lesioni sono molto pruriginose e tendono a formare delle croste e ad infettarsi.
- Sulphur: utile per trattare la psoriasi diffusa in tutto il corpo, con lesioni molto squamose e molto pruriginose.
Dieta: alimenti sì e alimenti no per ridurre lo stato infiammatorio della cute.
Un aiuto naturale nel trattamento della psoriasi proviene anche dall'alimentazione.
Sebbene non esista una vera e propria dieta per chi è affetto da psoriasi, vi sono alcuni alimenti da evitare e alcuni da preferire per cercare di ridurre lo stato infiammatorio che è alla base della patologia. Abbiamo quindi:
- Alimenti da evitare (poiché aumentano lo stato infiammatorio generale dell'organismo) come alcolici, superalcolici, cioccolato, aceto, caffè, condimenti grassi come panna, margarina e burro, uova, insaccati e salumi, carni rosse e carne di maiale, latte, latticini, zucchero, formaggi stagionati, crostacei, e tutte le fritture. Sono da evitare anche alcune verdure come peperoni, peperoncino, melanzane, carciofi e pomodori crudi, le patate e alcuni tipi di frutta come i cachi e le mele.
- Alimenti da preferire (poiché riducono lo stato infiammatorio generale dell'organismo) sono quelli integrali ricchi di fibre, lo yogurt, i legumi, le verdure, specialmente cicoria, barbabietole, zucca, radicchio, crescione, tarassaco, bietola, pomodori cotti, e carote, i formaggi freschi e il pesce, in particolare il pesce azzurro, ricco di omega 3 i quali svolgono importante azione antinfiammatoria.
Farmaci topici e sistemici.
In tutti i casi in cui le terapie naturali non bastino o nei casi in cui sia necessario un trattamento più aggressivo, è necessario ricorrere a cure mediche come per esempio l'utilizzo di farmaci o le terapie basate sull'utilizzo dei raggi UV.
La somministrazione di farmaci per la psoriasi può essere fatta per via locale, cioè direttamente sulle lesioni cutanee, o per via sistemica, agendo quindi dall'interno.
Per quanto riguarda la terapia locale i farmaci utilizzati sono per lo più antinfiammatori topici, cheratolitici (cioè disreganti le cellule epidermiche) ed emollienti e tra questi abbiamo:
- Acido salicilico: da usarsi come cheratolitico ed antinfiammatorio, si utilizza sottoforma di unguenti con una concentrazione variabile dal 5 al 10%.
- Urea: anche questa sostanza è ad azione antinfiammatoria e cheratolitica ed è da utilizzarsi sottoforma di pomata a concentrazione variabile tra il 10 e il 20%.
- Vitamina D: grazie alla sua azione sul ricambio cellulare viene utilizzata per il trattamento della psoriasi a placche, ma non in quello della variante eritrodermica o pustolosa poiché potrebbe aggravare il problema. Tra le formulazioni più utilizzate abbiamo tacalcitolo (sottoforma di unguento o crema va applicato una volta al giorno, preferibilmente la sera), calcitriolo (sottoforma di unguento da utilizzarsi due volte al giorno) e calcipotriolo (sottoforma di crema o unguento da applicare due volte al giorno).
- Vitamina A: i derivati dell'acido retinoico (vitamina A) si utilizzano perché sembra che in alcuni casi portino alla regressione delle lesioni. Il principio attivo maggiormente usato è il tazarotene che va applicato 1 - 2 volte al giorno per almeno tre mesi.
- Catrame: il catrame minerale può essere utile in caso di psoriasi poiché agisce sul ricambio cellulare, rallentandolo e pertanto rallenta la formazione delle placche squamose. Si applica da una a tre volte al giorno in base ai casi.
- Corticosteroidi: tra quelli maggiormente utilizzati come antinfiammatori locali vi sono l'idrocortisone (da applicarsi una volta al giorno per una settimana), il mometasone (da applicare una volta al giorno per un periodo che va stabilito dal medico) e il desonide (da applicarsi 2 - 3 volte al giorno per un periodo definito dal medico).
- Ketaconazolo: è un antifungino utile nel caso della psoriasi del cuoio capelluto. Si utilizza sottoforma di shampoo da utilizzarsi massimo due volte a settimana per una durata di trattamento di circa 4 settimane..
La terapia sistemica si avvale dell'azione di immunosoppressori e di farmaci biologici. Tra gli immunosoppressori, farmaci cioè che riducono l'azione del sistema immunitario,i più utilizzati solitamente per il controllo di forme gravi di psoriasi, sono:
- Metotrexate: è un farmaco che può essere assunto sia per via orale, che per via endovenosa o intramuscolare. La dose generale è di 7,5 - 15 mg a settimana, ma l'esatta posologia va sempre stabilita dal medico.
- Ciclosporina: si utilizza soltanto nel caso in cui tutti gli altri farmaci non abbiano dato risultati ed il suo utilizzo è ad oggi molto controverso poiché presenta effetti collaterali superiori ai benefici. La dose media è di 3 - 5 mg al giorno e andrebbe somministrato per almeno due mesi.
Le nuove cure: i farmaci biologici.
Tra le nuove cure per il trattamento della psoriasi è invece l'impiego di farmaci biologici. Questi farmaci sono indicati per il trattamento di forme medio - gravi di psoriasi e sono in grado di andare ad agire, a differenza di altri farmaci, solo sulle cellule interessate.
Tra quelli che si utilizzano per la psoriasi abbiamo:
- Infliximab: si somministra per via endovenosa con una dose media di 5 mg per kg di peso corporeo, per un periodo massimo di 14 settimane. Posologia e durata della terapia vanno stabiliti dal medico in base ai casi.
- Etanercept: si utilizza prevalentemente per la psoriasi a placche e può essere usato anche nei bambini che abbiano un'età superiore ad otto anni. Il farmaco si somministra per via sottocutanea ad una dose di 50 mg due volte a settimana per almeno 12 settimane, ma la posologia può variare in base ai casi e va sempre stabilita dal medico.
- Adalimumab: come il precedente anche questo farmaco va somministrato per via sottocutanea con una posologia variabile tra 80 e 40 mg in base alle condizioni stabilite dal medico.
Fototerapia per regolare il ciclo cellulare.
Per il trattamento della psoriasi vi sono anche delle altre terapie mediche che si sono dimostrate efficaci; un esempio è la fototerapia, che sfrutta l'azione della luce UV. Il principio di funzionamento è simile a quello delle lampade abbronzanti che mimano l'azione del sole sulla pelle. La terapia può essere eseguita mediante l'utilizzo di lampade ad UVB o di lampade UVA (UVA ed UVB sono due diverse tipologie di radiazioni ultraviolette che in natura vengono emesse dal sole), in associazione con l'assunzione orale di psoraleni, cioè sostanze che sotto l'azione dei raggi ultravioletti diventano molto attive e provocano la morte cellulare programmata delle cellule malate. La durata della terapia ed il numero delle sedute vanno stabilite dal dermatologo, ma in ogni caso è necessario non esporsi eccessivamente a tali terapie per evitare l'insorgenza di tumori cutanei.
La psoriasi è contagiosa? Guarisce?
La psoriasi non è una patologia infettiva, e pertanto non è contagiosa.
La maggior parte delle persone affette da psoriasi presenta solo le chiazze cutanee che, seppur non pericolose, possono creare grave imbarazzo, soprattutto quelle localizzate al cuoio capelluto.
La malattia ha periodi di regressione ma compare ad intervalli irregolari dura tutta la vita.