Uroflussometria: esame, valori normali di riferimento e preparazione

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Approfondimento sull'uroflussometria. Analizziamo come avviene l’esame e come prepararsi, quali sono i valori di riferimento e quali le patologie che possono essere riscontrate se i valori del test sono alterati.

    Indice Articolo:
  1. A cosa serve?
  2. Vaolori di riferimento
  3. Procedura dell'esame e preparazione
  4. Quando è necessaria: le patologie

Cos’è ed a cosa serve l’uroflussometria.

L'uroflussometria è un test di urodinamica. Dove l’urodinamica è quella branca dell’urologia che indaga su funzionalità di uretra e vescica e più generalmente dell’apparato urinario inferiore. Entrando maggiormente nei dettagli si può dire che un test di uroflussometria nel corso di una minzione serve per misurare:

  • volume totale di urina emesso;
  • tempo minzionale: tempo impiegato al rilascio dell’urina del volume totale di urina emesso;
  • velocità media del flusso urinario Q MED (rapporto tra volume totale di urina emessa e tempo minzionale);
  • velocità di flusso urinario massima Q MAX (massima velocità del flusso con cui viene escreta l’urina);
  • tempo al momento del massimo flusso Q MAX (tempo impiegato, dal momento dell’inizio minzione al raggiungimento della velocità Q MAX).

Per le caratteristiche elencate, unite a semplicità di esecuzione, non invasività e basso costo, l’uroflussometria costituisce l’indagine di prima scelta per configurare una ipotesi di diagnosi nei pazienti che lamentano disturbi alla minzione. Ipotesi di diagnosi che dovrà poi essere suffragata da indagini più invasive.

Parametri e valori di riferimento.

Per potere interpretare i risultati e grafici che il test fornisce lo specialista fa riferimento ad una serie di parametri di riferimento. Parametri che variano in funzione dell’età e del sesso ma anche della patologia che determina il problema.

Così ad esempio la velocità media del flusso urinario Q MED, i cui valori normali variano come il prospetto sotto riportato, consentono ad esempio di formulare negli uomini una ipotesi di ipertrofia prostatica e nelle donne di prolasso della vescica.

Approfondisci cosa è e quali sono le cause dell'ipertrofia prostatica benigna.

Maschi                                     QMED 
Età compresa tra 4 e 7 anni          10 millilitri/secondi
Età compresa tra 8 e 13 anni        12 millilitri/secondi
Età compresa tra 14 e 45 anni      21 millilitri/secondi
Età compresa tra 46 e 65 anni      12 millilitri/secondi
Oltre i 66 anni                             9 millilitri/secondi
Donne                                       QMED
Età compresa tra 4 e 7 anni          10 millilitri/secondi
Età compresa tra 8 e 13 anni        15 millilitri/secondi
Età compresa tra 14 e 45 anni      18 millilitri/secondi
Età compresa tra 46 e 65 anni      18 millilitri/secondi
Oltre i 66 anni                             18 millilitri/secondi

Ed ancora i valori della velocità max di flusso urinario Q MAX consente di formulare ipotesi di ostruzione urinaria secondo il seguente prospetto

Valori di Q MAX                                               Ostruzione delle basse vie urinarie
 
10< Q MAX                                                       Dubbia
>15 ml/sec                                                      Assente

 Naturalmente per formulare le ipotesi di diagnosi lo specialista si avvale oltre che delle valutazioni della uroflussometria anche della storia anamnesica del paziente dei sintomi che accusa e dell’esame obiettivo.

Come si esegue l’esame del flusso urinario.

Per effettuare il test si utilizza uno speciale apparecchio denominato uroflussometro.

Questo è di norma composto da due distinte parti:

  • Un trasduttore di flusso. Raccoglie con un imbuto in un recipiente, dotato di appositi sensori, le urine che il paziente emette. Sensori che, nel corso della minzione, rilevano i dati necessari ad elaborare i parametri sopra descritti.
  • Un PC con stampante e dotato di opportuno software.

Le due parti della strumentazione sono collegate con cavi o addirittura con una connessione wireless di tipo bluetooth.

Il paziente viene invitato ad effettuare la minzione nel trasduttore di flusso.

Il trasduttore si attiva automaticamente nell’istante in cui inizia l’escrezione delle urine e contemporaneamente parte l’invio dei dati al PC, si spegne al termine della minzione.

I dati giunti al PC vengono elaborati da software dedicato che vi è installato.

Al termine della elaborazione vengono stampati tutti i parametri sopra elencati e gli stessi vengono anche registrati in appositi grafici.

L’esame viene di norma completato effettuando una ecografia della vescica per stabilire se la minzione ne determina il completo svuotamento e, se ciò non avviene, il volume del residuo di urina rimasto nella cavità.

Potrebbe interessarti come si esegue un'ecografia e quali sono le più comuni applicazioni.

L’esame viene effettuato in regime ambulatoriale ed al suo termine è possibile ritornare immediatamente a casa.

Come ci si prepara all’uroflussometria.

Il test in linea di massima non richiede nessuna preparazione specifica come può essere un digiuno preliminare o qualche forma di sedazione.

Gli accorgimenti che bisogna rispettare, che in verità sono pochi e di semplice esecuzione, sono:

  • Mettere a conoscenza in anticipo l’operatore sanitario che effettua il test della lista di medicinali ed eventuali integratori che si assumono. Tra di essi potrebbero esserci principi attivi che possono inficiare il corretto esito dell’indagine e che perciò andrebbero sospesi se è possibile.
  • Svuotare la vescica 1 o 2 ore/ 2 ore mezzo prima del test.
  • Assumere dopo la minzione almeno 4 bicchieri di acqua (circa un litro) e trattenere l’urina fino all’inizio del test. In tal modo si inizia l’indagine a vescica piena.

Il post procedura.

Non è necessario alcun accorgimento post indagine ed il paziente può ritornare tranquillamente a casa.

Come si è ripetutamente detto l’uroflussometria è una procedura non invasiva ed inoltre non richiede l’assunzione di nessun farmaco. Per tali motivi non è foriera di alcun rischio ed è assolutamente indolore. L’intero processo dura massimo una decina di minuti.

Quando farla? Motivi per cui si effettua l’uroflussometria.

L’uroflussometria viene, come già detto, utilizzata per formulare ipotesi di diagnosi per pazienti che lamentano problemi di minzione. Pertanto i quadri clinici, più comuni, che possono determinare una siffatta situazione saranno:

  • Infezioni delle basse vie urinarie.
  • Blocco delle urine. Può avere molteplici cause e può originarsi in un punto qualsiasi del percorso dell’urina (dal rene al meato urinario). Esempi di cause che possono determinare una situazione siffatta sono: insufficienza renale, traumi che determinano cicatrizzazioni, etc.
  • Ipertrofia prostatica benigna. E’ la causa più comune dei problemi minzionali degli uomini con più di 50 anni, conseguenza di un ingrossamento a carattere benigno della prostata. Ingrossamento che determina una strozzatura dell’uretra che attraversa la ghiandola e da qui i problemi di minzione.
  • Carcinoma prostatico. La proliferazione neoplastica delle cellule prostatiche determina un ingrossamento della ghiandola ed un conseguente strozzamento dell’uretra. Ne derivano problemi di minzione e incompleto svuotamento della vescica.
  • Tumore della vescica. L’accrescersi della massa tumorale può ostacolare il libero deflusso delle urine.
  • Tumore dell’uretra. I tumori all’uretra sono molto rari e di norma si verificano in età avanzata dopo il compimento dei 60 anni. Nelle donne detti tumori sono associati a presunta cancerogenesi delle infezioni da papilloma virus.
  • Vescica neurogena. E’ una forma di incontinenza. E’ caratterizzata dalla perdita del controllo della vescica per lesioni che compromettono: il midollo o le terminazioni nervose del parasimpartico che si originano dalle vertebre sacrali S2, S3. Terminazioni che innervano la vescica e che sovraintendono al funzionamento degli sfinteri e muscolo detrusore.

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