Ecografia tiroidea: a cosa serve? Come si fa? Quanto costa?

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Dottoressa Giuseppina Corniello (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Giuseppina Corniello
(Specialista in biologia e nutrizione)

Scopriamo a cosa serve l'ecografia tiroidea, quando e come si fa questa indagine strumentale. Approfondiamo, inoltre, il costo di questo esame non invasivo utile per rilevare eventuali patologie della ghiandola.

Che cos’è l’ecografia tiroidea?

Si tratta di un esame diagnostico che permette di studiare la tiroide, i linfonodi cervicali e le ghiandole salivari maggiori. E’ l’indagine di riferimento per studiare la morfologia e valutare il volume tiroideo. Grazie ad essa è possibile individuare, tra l’altro, se sono presenti dei noduli, i quali possono essere misurati ed analizzati. E’ un mezzo di indagine che ha una larghissima diffusione perché unisce una serie di vantaggi:

Può essere eseguita anche durante la gravidanza in quanto non presenta alcun rischio.

Come funziona?

L’ecografia è una delle metodiche diagnostiche di più semplice esecuzione, indolore e non ha alcun effetto collaterale. La metodica si basa sull'utilizzo di ultrasuoni che partono da una sonda (l’attrezzo che il medico poggia sulla parte da analizzare) e vanno a colpire l’organo di interesse. Una volta che hanno colpito il bersaglio, gli ultrasuoni vengono riflessi e tornano indietro sulla sonda la quale capterà i segnali. Il computer, collegato alla sonda, sarà in grado di trasformare i segnali in immagini anatomiche che sarà poi possibile stampare su carta o pellicola.

Puoi approfondire tecniche e applicazioni dell'ecografia

L’ecografia tiroidea si basa esattamente su questo principio ed il bersaglio degli ultrasuoni sarà appunto la ghiandola tiroidea.

La tiroide è una ghiandola endocrina, posta alla base del collo. Produce gli ormoni T3 (tiroxina) e T4 (tri-iodotironina) i quali sono tra i regolatori del metabolismo corporeo. La loro secrezione è indotta in seguito allo stimolo di un altro ormone, il TSH, prodotto da un’altra ghiandola, l’ipofisi. Normalmente tutto questo meccanismo è regolato in maniera precisa. Talvolta il sistema si può alterare a causa di patologie a carico della tiroide stessa o dell’ipofisi.

A cosa serve? Una tecnica che ci fornisce moltissime informazioni.

Con l'ecografia tiroidea in questi pochi minuti il medico potrĂ  ottenere tutta una serie di informazioni sulla ghiandola che saranno utili alla diagnosi e alla prognosi.

Cerchiamo di schematizzare cosa è possibile valutare attraverso l’ecografia tiroidea in modo da mettere in luce tutte le potenzialità di tale tecnica diagnostica:

Puoi approfondire cause e conseguenze della tiroide ingrossata.

Approfondisci le cause, i sintomi ed i rimedi per la tiroidite di Hashimoto.

Scopri le tipologie dei noduli tiroidei.

Con tutti i dati raccolti il medico sarà in grado di formulare un referto e diagnosticare le diverse patologie che possono interessare la tiroide così da procedere poi con un eventuale trattamento farmacologico o chirurgico.

Patologie che si possono diagnosticare con l’ecografia alla tiroide.

Attraverso la valutazione strutturale data dall'ecografia tiroidea e con l’ausilio dei dati delle indagini di laboratorio (dosaggi ormonali e anticorpali) il medico potrà porre diagnosi di:

Gozzo tiroideo.

Il gozzo è un ingrossamento della ghiandola tiroidea dovuto ad un iperfunzionamento, maggiore produzione di ormoni tiroidei, o ad un ipofunzionamento, minore produzione di ormoni rispetto alla norma. L'ecografia evidenzia non solo le dimensioni della ghiandola, ma anche l'eventuale compromissione degli organi circostanti.

Noduli.

I noduli alla tiroide sono delle neoformazioni di dimensioni variabili e consistenza solida o liquida, che si sviluppano all'interno della ghiandola. L'ecografia fornisce una immagine dei noduli , del numero e delle dimensioni. Inoltre l'esame mostra se i noduli sono ipoecogeni, isoecogeni o iperecogeni a seconda della natura .

Tiroidite.

La tiroidite è un'infiammazione della tiroide che può essere innescata da cause diverse. La forma più comune di tiroidite è la tiroidite di Hashimoto che è una patologia autoimmune. L'ecografia serve a fornire i mutamenti dell’anatomia della ghiandola che presenta un aumento di volume ed una disomogeneità dei tessuti.

Ipotiroidismo.

L'ipotiroidismo è una patologia della tiroide che secerne una minore quantità di ormoni con conseguente rallentamento del metabolismo.

La diagnosi di ipotiroidismo si ottiene mediante il dosaggio degli ormoni tiroidei ma, l'ecografia serve ad evidenziare la presenza di gozzo o noduli.

Ipertiroidismo.

L'ipertiroidismo, invece è una condizione in cui la tiroide produce una maggiore quantità di ormoni. Anche in caso di ipertiroidismo oltre agli esami del sangue per dosare gli ormoni coinvolti si esegue un'ecografia color Doppler della ghiandola per stabilirne il volume e la presenza di eventuali noduli.

L’esame ecografico non è utile sono per la diagnosi ma viene utilizzato anche per monitorare l’andamento di un trattamento farmacologico o l’evoluzione dei noduli, se presenti.

La ripetizione dell’indagine sarà stabilita dal medico in base alla diagnosi che è stata posta e potrà variare da 6 mesi a 2-3 anni.

Come si esegue l’ecografia tiroidea e quanto costa?

L'ecografia tiroidea è un esame di facile realizzazione e consiste nel far sdraiare il soggetto su un lettino in posizione supina con il collo iperesteso. Il collo viene cosparso di gel e il medico procederà a poggiare la sonda sulla parte da analizzare ed osserverà le immagini riprodotte sullo schermo di un computer collegato all'ecografo. L’accuratezza dell’esame dipende dalla qualità delle strumentazioni e dalla preparazione ed esperienza dell’operatore che la esegue. Infatti quanto più “l’occhio è esperto” tanto più facilmente riuscirà ad individuare eventuali anomalie.

L’esame è di breve durata, circa 10 minuti. Se viene eseguita tramite ticket ha un costo di circa 29 euro. Non è necessario alcun tipo di precauzione o accorgimento prima di sottoporsi all'ecografia, se non togliere eventuali collane che possono intralciare il movimento della sonda.

Una tiroide normale dovrà apparire omogenea ed iperecogena, riflettere cioè maggiormente gli echi emessi dalla sonda rispetto le strutture muscolari circostanti. Qualunque variazione può essere associata ad una condizione patologica.

Per prima cosa si potrà verificare se la ghiandola è aumentata o ridotta in volume. Si passerà poi ad individuare l’eventuale presenza di noduli che se sono anecogeni, cioè che non emettono echi e appariranno neri, vuol dire che hanno una consistenza liquida, sono di natura cistica e quindi benigni.

Le lesioni maligne si presentano invece spesso con un aspetto disomogeneo, con aree ipoecogene (che riflettono poco gli echi) e con margini irregolari.

Quando è opportuno sottoporsi a questo esame?

L'ecografia il primo mezzo strumentale che si utilizza per indagare la tiroide dopo la palpazione della ghiandola da parte del medico. In genere i segni che portano a pensare ad un problema alla tiroide, e che quindi rendono necessario l’esame di approfondimento, sono vari tra cui:

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