La colite è un'infiammazione del colon i cui sintomi possono essere contenuti con una corretta alimentazione. Vediamo dunque quali sono i cibi da evitare e quali quelli consentiti e come può essere articolato un menù tipo.
La dieta gioca un ruolo primario nella cura della colte, un fastidioso e cronico disturbo del colon. Il buon funzionamento del colon, in cui vengono assorbiti sali minerali ed acqua ed in cui i resti del cibo non digerito vengono espulsi con le feci , infatti, dipende da alcune caratteristiche della dieta:
da alimenti assunti;
dal volume del materiale indigerito.
La scelta di un’appropriata alimentazione non è tuttavia cosa facile: gli alimenti capaci di indurre disturbi sono diversi da individuo ad individuo e cibi che taluni consumano senza problemi ad altri arrecano fastidi. Una corretta dieta va pertanto studiata in stretta collaborazione col medico curante tenendo conto della propria storia personale
La colite: cos'è? La colite è un’infiammazione del colon che è l’ultimo tratto dell’intestino che termina con l’orifizio anale. Essa si presenta con sintomi svariati, che variano normalmente da soggetto a soggetto, e che vanno dai dolori addominali, a gonfiori del ventre accompagnati da meteorismi e flautolenze, ai disturbi dell’evacuazione (diarree persistenti o stipsi), alla spossatezza e debolezza diffusa, alla febbre, fino nei casi più alla presenza nelle feci di sangue e muchi. Detta infiammazione può avere origine nervosa (colite spastica o sindrome del colon irritabile) o cause organiche che vanno da infezioni batteriche o virali a malattie quali gotta o diabete fino al morbo di Crohn. Qualunque sia la causa dell’infiammazione fondamentale per una completa recessione del disturbo è una corretta dieta alimentare ed un cambiamento dello stile di vita. Puoi approfondire sintomi e cause del colon infiammato. |
Gli alimenti assunti ed una dieta specifica possono aiutare a lenire i sintomi della colite, infiammazione più o meno intensa del colon.
Il regime alimentare del paziente che soffre di colite deve soddisfare alcune esigenze fondamentali:
Inoltre il paziente colitico dovrà osservare delle norme generali per evitare di alterare l’equilibrio delle funzioni gastriche già compromesse, quali:
fare pasti regolari ad orari fissi eliminando spuntini fuori orario;
masticare lungamente il cibo;
evitare alimenti troppo caldi o troppo freddi;
adottare una dieta dissociata che preveda, ad ogni pasto, l’introduzione di uno solo dei tre principi alimentari (carboidrati, proteine, lipidi).
In generale, quindi, una dieta contro la colite seleziona gli alimenti in due distinte categorie quelli concessi e quelli vietati.
Tra gli alimenti generalmente consigliati per tutti i tipi di coliti abbiamo:
pane bianco, fette biscottate, grissini a basso contenuto di grassi;
minestre di pasta piccola o riso, asciutte o in brodo vegetale;
carne di vitello o pollo magra cotta ai ferri o al vapore;
patate bollite;
verdure cotte, frutta matura e senza buccia.
Sono sicuramente da evitare:
tutti gli alimenti confezionati con farine integrali,
i formaggi fermentati e talvolta il latte e latticini,
i condimenti ed i grassi in quantità eccessive,
i salumi e gli insaccati,
le carni rosse con fibre dure,
i legumi freschi e secchi,
la frutta non matura perfettamente e con la buccia,
le salse e gli intingoli piccanti,
la frutta secca,
le bevande gassate e fredde,
alcolici e caffè.
Colazione a scelta tra:
200 ml di te zuccherato
1 bicchiere di succo d’arancia,
o 1 bicchiere di succo di mela
Pranzo
un secondo a scelta tra:
100 g di carne di vitello
130 g di pesce ai ferri
100 g di formaggio fresco
Cena
un primo a scelta tra:
50 g di riso o pasta in brodo vegetale
40 g semolino
un secondo a scelta tra:
200 g mele grattuggiate
150 g frutta cotta
Nei casi acuti inizialmente la dieta sarà esclusivamente liquida basata sull’assunzione di acqua di cottura di riso o orzo.
In seguito si passa all’assunzione di minestrine di piccolo taglio sempre ben cotte in brodo vegetale e poi sarà possibile ritornare ad un regime normale.
In ogni caso, la dieta costituisce un complemento necessario ma non sufficiente per la guarigione per la quale è necessaria una diagnosi precisa che individui la causa.
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