Alopecia androgenetica: sintomi, cause, cure e rimedi naturali

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Alopecia androgenetica: sintomi, cause, cure e rimedi naturali

L'alopecia androgenetica è una patologia che colpisce il cuoio capelluto e che determina la perdita ed il conseguente diradamento dei capelli. È provocata da una miniaturizzazione del bulbo pilifero, a causa dell'eccessiva attività di un enzima che produce ormoni androgenetici ed a causa dell'eccessiva responsività del follicolo pilifero a questi ormoni.La terapia comprende rimedi naturali e rimedi di tipo farmacologico. Nei casi più ostinati è possibile procedere all'autotrapianto di capelli secondo diverse tecniche.

Cos’è l’alopecia androgenetica?

L'alopecia androgenetica, chiamata anche calvizie comune, è una patologia che colpisce il cuoio capelluto e che determina la perdita, con conseguente diradamento, dei capelli.

In effetti parlare di perdita dei capelli non è del tutto corretto perché l’alopecia androgenetica non determina una reale perdita del capello ma una sua drastica riduzione di dimensioni tanto da renderlo invisibile ad occhio nudo. Il fenomeno avviene perché la durata della fase anagen ossia di crescita del capello si riduce enormemente rispetto a quella catagen di regressione e telogen di stasi.

L'alopecia androgenetica colpisce il 70 - 80% degli uomini ed il 40% delle donne in generale, più specificamente un 35% di donne in età fertile ed un 50% di donne in menopausa. La patologia può insorgere sin dalla giovane età, tra i 16 ed i 20 anni con progressione lenta e costante fino ai 40 - 50 anni, in caso di predisposizione genetica, oppure direttamente in età adulta, dopo i 50 anni per l'uomo e dopo la menopausa per la donna.

Cause di questa patologia.

L'alopecia androgenetica è causata dalla sensibilità eccessiva del follicolo pilifero agli ormoni di tipo androgeno, cioè ai derivati del testosterone. In particolare l'ormone che causa la miniaturizzazione del bulbo è il diidrotestosterone o DHT, il quale si forma a partire dal testosterone grazie all'enzima 5-alfa-reduttasi di tipo 2.

Le cause per cui si ha un'elevata sensibilità a questo ormone o che provocano l'eccessiva attivazione di questo enzima sono per lo più genetiche, ma talvolta possono esserci patologie sottostanti di tipo ormonale, quali ad esempio la sindrome dell'ovaio policistico nella donna o un eccesso di stress in entrambi i sessi.

La predisposizione genetica dei follicoli dei capelli è di tipo poligenica (scritta cioè su diversi geni) di cui solo alcuni sono noti. Allo stato attuale tutto quanto si po’ dire è che coloro che hanno più parenti prossimi calvi hanno più probabilità di sviluppare l’alopecia. La concentrazione dell’enzima 5-alfa-reduttasi di tipo 2 è maggiore negli uomini che non nelle donne per cui gli effetti dell’alopecia androgenetica sono più vistosi nei primi. In passato si pensava erroneamente che gli effetti della calvizie più o meno marcati dipendessero dai livelli di testosterone tant’è che veniva considerata sinonimo di potenza sessuale.

Come si manifesta la calvizie? Principali sintomi.

Il modo in cui l’alopecia androgenetica si manifesta nei due sessi è essenzialmente diverso.

Negli uomini il fenomeno inizia verso i 18-20 anni e la caduta dei capelli parte dalla fronte e la parte alta delle tempie (stempiatura) per continuare nella parte centrale del cranio (chierica) fino a che la capigliatura si riduce ad una piccola corona che gira intorno alla testa. Questo perché i follicoli di detta zona non hanno predisposizione genetica ad essere attivati dal diidrotestosterone.

Classificazione della calvizie maschile secondo la scala di Hamilton.

La classificazione avviene, per gli uomini secondo la famosa scala di Hamilton, in base alla zona in cui si diradano i capelli, ovvero:


  • Grado 1: arretramento dei capelli che avviene in modo simmetrico e lungo la zona frontale e temporale del cuoio capelluto.
  • Grado 2: simile al grado 1 ma con un maggiore arretramento nella zona frontale.
  • Grado 3: confluenza delle zone di diradamento dei capelli con persistenza di una striscia di capelli molto esigua.
  • Grado 4: diradamento totale nelle zone frontali e temporali con permanenza di una sottile striscia di capelli nella zona temporale ed occipitale che prende il nome di corona.
  • Grado 5: simile al 4 ma con ulteriore riduzione della corona.

Nelle donne la caduta dei capelli inizia nell’età della menopausa conclamata è meno vistosa che negli uomini e di norma interessa la parte centrale del cranio anche se non ha una zona di preferenza marcata.

Classificazione dell’alopecia femminile secondo la scala di Ludwig.

Per le donne, invece, viene utilizzata la scala Ludwig che classifica l'alopecia in tre gradi:


  • Grado 1: leggero diradamento dei capelli a livello della corona, cioè nella porzione superiore centrale del cuoio capelluto.
  • Grado 2: diradamento marcato a livello della corona.
  • Grado 3: diradamento quasi totale a livello della corona.

La sintomatologia principale è rappresentata dunque dalla sola caduta, e conseguente diradamento dei capelli, senza altri sintomi.

Quali sono gli esami da fare per la diagnosi di alopecia androgenetica?

La diagnosi di alopecia androgenetica viene solitamente fatta dal medico dermatologo sulla base del diradamento dei capelli che in questa forma di alopecia ha, come abbiamo precedentemente accennato, una localizzazione caratteristica.

La diagnosi di alopecia androgenetica è tale quando si ha un diradamento dei capelli maggiore del 20%, nelle regioni che solitamente vengono colpite da questa patologia.

In caso vi siano dubbi sulla natura dell'alopecia è possibile ricorrere ad indagini più specifiche tra cui:

Terapie efficaci per trattare la calvizie comune.

Per quanto riguarda le terapie è possibile cercare di rallentare la caduta con rimedi della medicina non ufficiale quali shampoo, lozioni e integratori alimentari.

Tuttavia questi rimedi non hanno un'efficacia comprovata; possono essere utili nei singoli casi, ma non danno risultati a tutti nello stesso modo. Sarà il medico a stabilire quando conviene il ricorso alla terapia farmacologica e a quella chirurgica.

Terapia farmacologica.

Il trattamento farmacologico dell'alopecia androgenetica ha come scopo sia il far crescere nuovi capelli, sia di evitare la caduta di quelli rimasti sul cuoio capelluto. Tra i farmaci maggiormente utilizzati per il trattamento di questa patologia abbiamo:

Rimedi naturali.

La caduta dei capelli non può essere arrestata con rimedi naturali, Tuttavia, se si tratta di un fatto transitorio, legato ad eventi particolari, può essere prevenuta con una sana alimentazione e con lozioni naturali consigliati dalla medicina non ufficiale:

Terapia chirurgica.

La terapia chirurgica per il trattamento dell'alopecia androgenetica è rappresentata dal trapianto di capelli, che solitamente è un autotrapianto. L'intervento prevede il prelievo di capelli dalla zona occipitale e parietale del cuoio capelluto (cioè da quella che non viene colpita dalla patologia poiché resistente all'azione degli ormoni).

Il trapianto di capelli si può svolgere con diverse tecniche:

Un trapianto di capelli ha un costo che solitamente va dai 3000 ai 5000 euro in base alla struttura dove lo si esegue.

Quanto dura l’alopecia androgenetica? Prognosi.

L'andamento di questa malattia è imprevedibile. Generalmente il trattamento farmacologico comincia ad avere efficacia dopo 4/6 mesi di cura e può rallentare o fermare la caduta. La terapia farmacologica deve essere continuata a vita, perché quando viene sospesa i capelli ricominciano a cadere. Quando la calvizie diventa avanzata e i farmaci non hanno più gli stessi benefici l’unico rimedio è il trattamento chirurgico.

L’articolo ha uno scopo esclusivamente informativo e non intende sostituire il parere del medico dermatologo e altro specialista della salute.

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