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Ti sarà sicuramente capitato di assumere i farmaci antipiretici in caso di febbre. Nell’articolo potrai conoscerli meglio, cioè quali sono i più importanti principi attivi di questa classe, come e quando assumerli oppure quando evitarli. Continua a leggere!
Gli antipiretici sono farmaci di uso comune che servono per abbassare la temperatura in caso di febbre, spesso sintomo di processi infettivi come raffreddore e influenza: quando i virus penetrano nell'organismo, infatti, la temperatura aumenta per neutralizzarli.
Temperature maggiori di 40°C sono pericolose, soprattutto nei neonati, bambini e anziani, perché possono causare allucinazioni e convulsioni. Per questo è necessario intervenire con dei rimedi che riportino la temperatura nel range di normalità (36-37,2 °C) e i farmaci antipiretici servono a tale scopo.
I farmaci antipiretici riducono i livelli di una sostanza infiammatoria, la Prostaglandina E2 (PGE2), responsabile della febbre.
Ciò è possibile perché inibiscono le ciclossigenasi, gli enzimi che convertono il precursore PGH2 in PGE2 nell'ipotalamo, il “termostato” fisiologico.
Gli antipiretici vanno assunti con moderazione solo nei casi di effettiva necessità ovvero quando la temperatura corporea supera i 39-40°C.
Ma ora entriamo nel vivo della questione: quali sono i più importanti farmaci antipiretici e come si assumono?
Meglio noto con il nome commerciale di Tachipirina®?, il paracetamolo è l’antipiretico per antonomasia: oltre ad agire rapidamente, in circa 30’-60’, può essere somministrato anche a neonati, bambini e anziani, perché più sicuro e meglio tollerato rispetto ad altri farmaci.
Approfondisci le indicazioni del paracetamolo.
Dal momento che si può assumere in tutte le fasce d’età, quindi, il paracetamolo è presente in diverse forme farmaceutiche.
Esso, in particolare, si può assumere sotto forma di:
Il paracetamolo agisce sulle ciclossigenasi cerebrali, riducendo la produzione di PGE2, e ciò fa sì che l’ipotalamo abbassi la temperatura corporea.
Inoltre, se sono presenti dei dolori lievi, come accade in caso di raffreddore e influenza, il paracetamolo li riduce perché desensibilizza le terminazioni dolorifiche.
Il paracetamolo si può assumere per via orale, rettale o, qualora non fosse possibile, per via endovenosa.
Negli adulti, negli adolescenti e nei bambini sopra i 21 kg di peso, la posologia è di 500 mg (1 compressa o 1 bustina) da ripetere, se necessario, ogni 4-6 ore o 1.000 mg (1 supposta) da ripetere, se necessario, ogni 6-8 ore.
L’importante è non superare 3.000 mg al giorno per via orale (6 compresse o bustine) o 4.000 mg al giorno (4 supposte) per via rettale.
Nei bambini sotto i 21 kg di peso, invece, il paracetamolo si assume alla dose di 10 mg/kg, che si può ottenere usando gocce, supposte e sciroppi.
Il farmaco si assume a stomaco pieno (o dopo aver preso un gastroprotettore) poiché può irritare lo stomaco.
L’acido acetilsalicilico, meglio conosciuto come Aspirina®?, è il farmaco di riferimento dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è usato nel trattamento degli stati febbrili associati a malanni di stagione o reumatismi dai 16 anni in su.
Analogamente al paracetamolo, inoltre, anche l’acido acetilsalicilico agisce rapidamente, in circa 30’-60’, risultando utile in caso di febbre alta.
L’acido acetilsalicilico inibisce irreversibilmente le ciclossigenasi, poiché forma con esse un legame molto forte, col risultato che la produzione di PGE2 riprenderà solo dopo che il ricambio degli enzimi acetilati sarà avvenuto.
Diversamente dal paracetamolo, che è solo antipiretico e debolmente analgesico, l’acido acetilsalicilico è anche un antinfiammatorio e ciò ne giustifica l’impiego in caso di febbre reumatica.
Esso, infatti, non viene inattivato dalle alte concentrazioni di acqua ossigenata presenti nei focolai infiammatori, risultando utile nella febbre associata a malattie infiammatorie.
L’acido acetilsalicilico si può assumere sotto forma di compresse rivestite o effervescenti - in quest’ultimo caso associato alla vitamina C - o di granulati da sciogliere in bocca.
La posologia è di 325-650 mg (1-2 compresse) da ripetere, se necessario, ogni 4-8 ore, per un massimo di 3 volte al dì.
Il farmaco si assume a stomaco pieno (o dopo aver preso un gastroprotettore) poiché può irritare lo stomaco.
L’ ibuprofene, meglio noto come Moment®? o Nurofen®?, è usato come antipiretico solo in caso di controindicazioni al paracetamolo o all’acido acetilsalicilico, poiché non agisce rapidamente in caso di febbre.
Essendo un membro dei FANS, tuttavia, oltre a essere un antipiretico è anche analgesico e antinfiammatorio.
L’ibuprofene inibisce reversibilmente le ciclossigenasi, di conseguenza la produzione di PGE2 potrà riprendere dopo che il farmaco verrà metabolizzato.
L’ibuprofene si può assumere sotto forma di compresse, granulati, sciroppi o supposte. Il dosaggio è di:
Il farmaco si assume a stomaco pieno (o dopo aver preso un gastroprotettore) poiché può irritare lo stomaco.
Benché siano farmaci di uso comune, purtroppo, anche gli antipiretici possono causare la comparsa di reazioni avverse e possiedono diverse controindicazioni. Vediamo le più importanti!
L’acido acetilsalicilico, il paracetamolo e l’ibuprofene possono causare reazioni allergiche nei soggetti predisposti, che possono variare dalle eruzioni cutanee al broncospasmo, fino allo shock anafilattico.
Questi effetti sono associati soprattutto all’uso di acido acetilsalicilico. Gli allergici, tuttavia, è meglio che non assumano neppure l’ibuprofene, poiché è probabile che lo siano anche ad esso (sensibilità crociata).
Gli antipiretici possono irritare le mucose di stomaco e intestino, poiché la ridotta produzione di PGE2 - ad azione citoprotettiva - espone le mucose all'acido. Ecco, quindi, che possono comparire nausea, mal di stomaco, diarrea e, nei casi più gravi, erosioni ed emorragie.
Tali effetti sono associati soprattutto all'acido acetilsalicilico, meno all’ibuprofene e ancor meno al paracetamolo (a patto che non si superino i 1.000 mg giornalieri).
Per scongiurare il rischio di gastrolesione, dunque, gli antipiretici si assumono a stomaco pieno o dopo aver preso un farmaco gastroprotettore.
L’acido acetilsalicilico può causare, nei minori di 16 anni, la Sindrome di Reye, caratterizzata da encefalopatia acuta, disfunzioni epatiche e di altri visceri, perciò è controindicato nei giovani pazienti.
L’assunzione di dosi elevate di paracetamolo può causare la necrosi epatica, cioè la morte delle cellule del fegato, con esiti talvolta fatali.
Durante il metabolismo del paracetamolo, che avviene appunto nel fegato, infatti, si produce un metabolita tossico che solitamente - in caso di buon uso del farmaco - viene neutralizzato da una sostanza chiamata glutatione.
Se si assume il paracetamolo in dosi superiori a 3 g al giorno, tuttavia, il glutatione non basta per neutralizzare il metabolita, che quindi si accumulerà, danneggiando così le cellule.
Per scongiurare tale effetto, dunque, il paracetamolo va assunto entro le dosi consigliate e a stomaco pieno.
Alla luce di quanto visto finora, dunque, i principi attivi di cui sopra dovrebbero essere evitati in caso di allergie note. Ricorda che - se hai allergie all'acido acetilsalicilico - potresti averle anche all’ibuprofene.
Se soffri di disturbi gastrointestinali, inoltre, meglio optare per il paracetamolo che - a dosi massime di 1 grammo al dì - è tollerato meglio rispetto agli altri antipiretici.
Se soffri di disturbi epatici, invece, meglio evitare il paracetamolo per non sovraccaricare il fegato, a meno che il medico non ti dica che puoi assumerlo.
Se la febbre dovesse manifestarsi in gravidanza, chiedi al medico che farmaco assumere in modo da minimizzare i rischi per te e il feto.
L’uso dei FANS negli ultimi mesi di gravidanza può ritardare il parto, perché la PGE2 serve per indurre le contrazioni, e causare emorragie post-partum, poiché fluidificano il sangue.
Ricorda che l’acido acetilsalicilico è controindicato sia durante l’allattamento, sia sotto i 16 anni, perché potrebbe causare la Sindrome di Reye. Per i pazienti più piccoli, va bene il paracetamolo o, in caso di allergie a quest’ultimo, l’ibuprofene.
Puoi acquistare i farmaci antipiretici - sotto forma di compresse, granulati, sciroppi, gocce o supposte - in farmacia e parafarmacia senza obbligo di prescrizione (SOP).
Affidati al consiglio del farmacista, nonostante siano dei SOP, per scegliere il più adatto alle tue esigenze
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.
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