Paracetamolo: indicazioni, effetti collaterali, dosaggio e posologia del fans

Ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2020

Consulente Scientifico:
Dottore Vincenzo Giuseppe Pio Cordone
(Specialista in farmacia)

Il paracetamolo è un farmaco da banco che serve a curare gli stati febbrili e dolorosi; scopriamo quali sono le sue indicazioni terapeutiche e quali gli effetti collaterali che si possono verificare in seguito alla sua assunzione. Analizziamo quali sono le patologie per cui il fans è indicato e quali i dosaggi sicuri per adulti e bambini.

    Indice Articolo:
    1. Cos'è?
      1. Meccanismo di azione
    2. Indicazioni terapeutiche
    3. Quando è indicata l’assunzione di paracetamolo
      1. Raffreddore con febbre
      2. Gotta, coliche renali ed artrosi
      3. Tosse con febbre
    4. Quando è sconsigliata.
      1. Tonsillite, faringite, cistite, artrite e tendinite
      2. Tracheite, varicella e herpes
      3. Solo tosse
      4. Mal di gola
    5. Paracetamolo in gravidanza ed allattamento
    6. Farmaci in commercio
    7. Posologia e dosaggio
    8. Effetti collaterali
    9. Controindicazioni e rischi
      1. Insufficienza epatica
      2. Insufficienza renale
    10. Interazioni con altri farmaci
    11. Farmaci antidepressivi
    12. Farmaci anticoagulanti
    13. Farmaci per lo svuotamento gastrico

Cos’è il paracetamolo?

Il paracetamolo, anche noto come acetaminofene, è una molecola frutto della sintesi chimico-farmaceutica, quindi non un composto naturale, appartenente alla famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei, anche noti con il nome di FANS.

Nello specifico, il paracetamolo, appartiene alla classe delle anilidi, composti chimici caratterizzati da un anello benzenico legato ad un gruppo amminico variamente sostituito.

Nato nel 1955 per le forme febbrili dei bambini il paracetamolo è diventato un farmaco da banco nel 1960,

Meccanismo d’azione.

Il target dei FANS è l’enzima ciclossigenasi, anche noto come COX; questo enzima è presente nel nostro organismo in due isoforme note come COX1 e COX2. I FANS, vanno ad inibire la ciclossigenasi, provocando il blocco della conversione di acido arachidonico in mediatori del dolore e del rialzo della temperatura corporea quali prostaglandine, prostacicline e trombossani e risolvendo quindi dolore e febbre che possono svilupparsi in seguito proprio a produzione dei mediatori precedentemente menzionati.

In realtà, l’effetto del paracetamolo sembra dovuto, non tanto all'inibizione della COX1 e della COX2, che mostrano scarsa affinità di legame per questa molecola, ma all'esistenza di un’altra isoforma dell’enzima ciclossigenasi, una COX3, localizzata a livello del sistema nervoso centrale, e la cui attivazione sembra essere associata a dolore e febbre. Sembra, infatti, che gli effetti del paracetamolo siano dovuti in misura maggiore proprio ad inibizione della COX3, cosa che spiegherebbe anche l’assenza di attività antinfiammatoria di questa molecola.

Indicazioni terapeutiche di questo FANS.

A differenza di FANS ad attività sia antinfiammatoria che analgesica che antipiretica,

il paracetamolo possiede solo attività analgesiche ed antipiretiche

ed è quindi privo di attività antiinfiammatoria, tanto che esso non dovrebbe essere compreso tra i FANS.

Le indicazioni sono:

  • Stati febbrili in questo caso viene sfruttata la sua attività antipiretica allo scopo di ridurre la temperatura corporea, ad esempio quando si è influenzati.

Approfondisci le possibili cause della febbre alta.

  • Stati dolorosi quindi ad esempio in caso di dolori mestruali (dismenorrea), dolori muscolari e del sistema scheletrico, tra i quali ad esempio torcicollo (dolore alla cervicale) e mal di schiena (lombalgia), lombosciatalgia, mal di denti, mal di testa (cefalea), mal d’orecchie. In caso di dolori forti, è consigliabile usare farmaci che si trovano in commercio come associazione del paracetamolo con la codeina, un potente analgesico di origine oppioide.

La ricerca.

Sono stati effettuati diversi studi sull'efficacia del paracetamolo sul dolore raggruppati nella Cochrane Library:

  • Uno studio condotto dal Dipartimento di Farmacia e dal Dipartimento di Anestesiologia di Boston sostiene che il paracetamolo per via endovenosa è molto efficace nel trattamento del dolore postoperatorio.I pazienti trattati con paracetamolo hanno avuto almeno sollievo dal dolore in 4 ore e hanno richiesto il 30% in meno di oppioidi.
  • Uno studio randomizzato condotto da Shepherd M, Aickin R. ha dimostrato che il paracetamolo fornisce una riduzione del dolore pari a quelle dell'ibuprofene in pazienti pediatrici con una frattura acuta degli arti.
  • Uno studio del 2012 condotto da Heard K, Green J sostiene che il paracetamolo è efficace efficace per controllare il dolore post-operatorio nella chirurgia odontoiatrica.

Benefici: quando è indicata l’assunzione di paracetamolo.

Il paracetamolo non è indicato in caso di:

Raffreddore associato a febbre.

Questo farmaco è indicato solo in caso di raffreddore associato a febbre. In caso di febbre è consigliabile usare farmaci che si trovano in commercio a base di un’ associazione tra il paracetamolo e un antistaminico (clorfenamina, difenidramina, pseudoefedrina e fenilefrina), o tra il paracetamolo e un broncodilatatore (quale la caffeina) che aiuta a respirare meglio, o ancora tra paracetamolo e acido acetilsalicilico.

Gotta, coliche renali ed artrosi.

In quanto FANS ad attività analgesica, il paracetamolo può essere anche utilizzato per il trattamento del dolore (ma non dell’infiammazione) che caratterizza la patologia del metabolismo nota con il nome di gotta (patologia in cui si verificano degli episodi artritici ricorrenti con infiammazione, dolore, rossore e gonfiore delle articolazioni, in particolar modo di quella dell’alluce del piede), e per il trattamento del dolore causato da coliche renali e artrosi.

Tosse con febbre.

In caso di tosse con febbre è possibile trovare in commercio farmaci a base di un’associazione tra paracetamolo e sobrerolo o destrametorfano in caso rispettivamente di tosse grassa o secca.

Quando è sconsigliata.

Il paracetamolo non è invece indicato in caso di:

Tonsillite, faringite, cistite, artrite e tendinite.

Queste sono patologie infiammatorie e, non presentando questa molecola attività antinfiammatoria, l’uso del paracetamolo sarebbe vano.

Tracheite, varicella e herpes.

Queste sono sono patologie batteriche e virali e quindi anche in questo caso il paracetamolo sarebbe inutile.

Solo tosse.

Quest’ultima non è una condizione associata né a dolore, né ad aumento della temperatura corporea; infatti, i farmaci che si utilizzano per il trattamento della tosse, sia essa secca o grassa, agiscono con tutt'altri meccanismi.

Mal di gola.

In caso invece di stati dolorosi quali il mal di gola, è meglio agire a livello locale che per via sistemica quindi, si sconsiglia l’uso di paracetamolo preso ad esempio in compresse o in polvere per soluzione orale, ma si consiglia di trattare il cavo orale con spray, collutorio, pastiglie che sono in commercio però con un altro fans antidolorifico ed antinfiammatorio appartenente alla famiglia degli acidi arilpropionici: il flurbiprofene.

Si può assumere in gravidanza ed allattamento?

Il paracetamolo può essere utilizzato in gravidanza ed allattamento in quanto molti studi non hanno evidenziato alcun effetto sul feto.

La Food and Drug Administration (FDA) l’ente governativo statunitense che regola i farmaci e l’alimentazione, aveva inserito il paracetamolo come farmaco di classe B in gravidanza, ovvero farmaco che in molti studi sugli animali non hanno mostrato alcun rischio sul feto ma per i quali, comunque non vi sono ancora studi comprovati sull'uomo. La fascia B è stata poi soppressa nel 2000 ed il paracetamolo insieme ad altri farmaci è stato spostato in altre classi.

Il paracetamolo, inoltre può essere assunto in allattamento perché passa attraverso il latte in minime quantità.

Farmaci in commercio a base di paracetamolo: formulazioni e prezzi.

In commercio troviamo svariati farmaci che contengono paracetamolo, ma lo ritroviamo anche come generico, ossia come farmaco equivalente.

A seconda però del dosaggio, i farmaci a base di questo attivo sono soggetti a prescrizione (da 1000 milligrammi in poi) o sono senza obbligo di prescrizione (fino a 500 milligrammi).

Il prezzo può variare tra i 3 e i 5 euro se si acquistano specialità a base di paracetamolo, mentre se si acquista l’equivalente si può risparmiare ulteriormente. Se si tratta di farmaci in cui ritroviamo il paracetamolo in associazione con altri attivi il prezzo può salire.

Tra i farmaci più comuni a base di paracetamolo abbiamo:

  • Tachipirina,
  • Zerinol,
  • Efferalgan.

Per quel che riguarda le forme farmaceutiche lo ritroviamo in:

  • compresse (rivestite ed effervescenti), granulato in bustine per soluzione orale, gocce orali e supposte, per l’uso in caso di dolori generalizzati e febbre;
  • sciroppo, anche con aromi alla frutta per una migliore accettabilità da parte soprattutto dei bambini sempre in caso di dolori generalizzati e febbre.

I farmaci da banco che non richiedono alcuna prescrizione medica non sono mutuabili, e sono a pagamento.

Posologia e dosaggio.

Quanto ne devo prendere al giorno e ogni quanto lo posso assumere? Per quanti giorni può essere preso? Qual è il dosaggio massimo nell'adulto? E il dosaggio pediatrico?

Queste sono tra le domande che più spesso si rivolgono al medico e al farmacista.

Per un effetto analgesico e antipiretico:

  • nell'adulto non bisogna oltrepassare i 4 grammi al giorno e lo si può assumere ogni 6 ore,
  • nei bambini si danno tra i 10 e i 20 milligrammi per chilogrammo di peso fino a 2-3 volte al giorno.

Effetti collaterali.

Il paracetamolo fa male? Innanzitutto iniziamo col dire che questa molecola non è cancerogena.Tuttavia possono verificarsi effetti collaterali soprattutto in caso di abuso di farmaci a base di questo principio attivo.

Gli effetti collaterali che possono presentarsi in seguito a semplice assunzione o in seguito ad uso prolungato di paracetamolo sono:

  • Disturbi del sistema nervoso centrale, tra cui vertigini;
  • manifestazioni a livello dermatologico, in particolare possono presentarsi rash cutanei;
  • disturbi ematici, tra cui riduzione del numero di globuli bianchi e piastrine;
  • disturbi sistemici, tra cui ipersensibilità alla molecola (reazioni allergiche), difficoltà respiratorie e ipotensione;
  • disturbi gastrointestinali, essendo sempre un FANS, potrebbero verificarsi bruciori gastrici dopo la sua assunzione, quindi si consiglia di assumerlo comunque a stomaco pieno, quindi dopo i pasti.

Controindicazioni e rischi da sovradosaggio.

Il paracetamolo è considerato un farmaco piuttosto sicuro, tanto che può essere assunto anche dai neonati ed in caso di gravidanza ed allattamento,

Tuttavia, poiché esso è presente in diversi medicinali, può portare spesso al sovradosaggio. In caso di sovradosaggio il paracetamolo è assolutamente dannoso per alcune categorie di persone.

Pazienti con insufficienza epatica.

In soggetti affetti da patologie epatiche da lievi a moderate il paracetamolo deve essere somministrato con estrema cautela in quanto potrebbe causare danni al fegato. In caso di abuso o sovradosaggio, il paracetamolo può, infatti, risultare molto tossico, in quanto esso è metabolizzato dal fegato in un metabolita, L’N-acetil-p-benzochinoneimmina, che se presente in grandi quantità, può recare danno alle cellule epatiche. Questa molecola è escreta infine attraverso le urine.

Pazienti con insufficienza renale.

Sempre a dosi elevate il paracetamolo è controindicato in caso di insufficienza renale, e va assunto con cautela, senza esagerare aumentando l'intervallo tra le dosi. L'intervallo minimo tra due somministrazioni deve essere di 8 ore.

Interazioni con altri farmaci.

Il paracetamolo può interagire con altri medicinali e sostanze.

Paracetamolo ed antidepressivi.

Secondo uno studio pubblicato sulla Proceedings of the National Academy of Sciences, una rivista scientifica organo della Accademia nazionale delle scienze degli Stati uniti, il paracetamolo può ridurre l’efficacia dei farmaci antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Non vi sono evidenze certe, ma gli studi condotti sugli animali mostrano una diretta interazione tra i due farmaci.

Paracetamolo ed anticoagulanti.

L'effetto anticoagulante di alcuni farmaci può essere potenziato dall'uso prolungato del paracetamolo e quindi può verificarsi un aumento del rischio di sanguinamento.

Paracetamolo e farmaci per lo svuotamento gastrico.

L'assunzione di medicinali che rallentano lo svuotamento gastrico può ritardare l'assorbimento e l'effetto del paracetamolo mentre l’assunzione di procinetici, farmaci che aumentano la velocità di svuotamento dello stomaco, aumenta l’effetto del paracetamolo.

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