Glomerulonefrite acuta o cronica. Sintomi, cause e cura
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Cos'è la glomerulonefrite? Quali sono le cause e con quali sintomi si manifestano la forma acuta e quella cronica? Approfondiamo la diagnosi e le possibili cure dell'infiammazione dei vasi capillari del rene.
Che cos’è la glomerulonefrite?
La glomerulonefrite è una patologia infiammatoria renale vascolare che colpisce le strutture che formano il glomerulo renale, cioè i capillari e le cellule, causando una compromissione della capacità di filtrazione renale. Esiste in diverse forme, la maggior parte delle quali ha un'evoluzione benigna, ma in alcune situazioni possono verificarsi anche gravi casi di insufficienza renale cronica.
Come si instaura il processo infiammatorio sui reni.
Il meccanismo patogenetico con cui la glomerulonefrite determina un danno renale è da ricondursi al processo infiammatorio che può scatenarsi a causa di diversi fattori, primo tra tutti la deposizione d’immunocomplessi (aggregati di cellule del sistema immunitario in particolare d’immunoglobuline) a livello dei capillari del glomerulo.
Il processo infiammatorio determina numerose conseguenze a livello renale che possono essere così riassunte:
- Attivazione del complemento: il sistema del complemento è parte del sistema immunitario che mette in atto i mediatori dell'infiammazione, (che sono sostanze che vengono rilasciate da alcune cellule in risposta ad un danno dei tessuti o dei vasi) le cellule del sistema immunitario e i fattori di coagulazione sanguigna determinando un danno fisico a livello delle cellule e dei capillari del glomerulo.
- Danno ai capillari: determina un allargamento delle fenestrature in essi presenti, che servono fisiologicamente a filtrare il sangue eliminando i prodotti di rifiuto.
- Allargamento delle fenestrature: causa il passaggio non fisiologico di sostanze presenti nel sangue nella capsula del Bowman. Questo significa che se normalmente proteine e globuli rossi non passano dalle fenestrature dei capillari, in condizioni di glomerulonefrite queste sostanze attraversano la barriera capillare e finiscono nelle urine.
- Perdita di proteine e di globuli rossi: che determina la comparsa dei sintomi sistemici come edemi, anemia e ipertensione.
Approfondisci le possibili cause di proteinuria (eccesso di proteine nelle urine).
Tipologie e cause della glomerulonefrite.
La glomerulonefrite è una patologia complessa le cui cause sono da ricondursi a diverse situazioni e patologie che hanno sintomi, e decorso molto differenti..
In base alla durata, alla progressione dei sintomi e al decorso della malattia la glomerulonefrite può essere suddivisa in:
Acuta.
E' caratterizzata da una rapida insorgenza dei sintomi principali ed è associata sia a forme primitive che a forme secondarie. Comunemente si manifesta dopo un'infezione ed è una patologia con un decorso benigno che guarisce nel 75% dei casi.
Subacuta.
E' un tipo di glomerulonefrite acuta che coinvolge le strutture extracapillari, la cui durata è superiore ai tre mesi e che rapidamente porta ad insufficienza renale. Per la sua rapidità nella progressione dei sintomi viene anche definita glomerulonefrite rapidamente progressiva. Può essere sia a decorso maligno, cioè tende a cronicizzare, sia a decorso benigno, tende cioè alla guarigione.
Cronica.
In questo caso la patologia è presente da più di 12 mesi ed il quadro clinico può essere variabile in base alla causa che ha determinato la patologia. Può evolvere in sindrome uremica ed insufficienza renale cronica.
In base alla modalità di insorgenza la glomerulonefrite può essere classificata in primitiva o idiopatica, cioè che insorge come malattia primaria del rene, o secondaria cioè che insorge come conseguenza di un'altra patologia
La glomerulonefrite primitiva o idiopatica può a sua volta essere:
Glomerulonefrite di Berger o mesangiale.
Definita anche glomerulonefrite mesangiale poiché riguarda le cellule del mesangio, questa patologia è la prima causa di glomerulonefrite primaria. E' causata dalla formazione d’immunocomplessi, cioè di aggregati d’immunoglobuline appartenenti alla classe delle IgA, che si depositano a livello delle cellule mesangiali, causando un danno di natura infiammatoria. Questa patologia può essere molto difficile da affrontare per le donne poiché è incompatibile con la gravidanza.
Ereditaria.
La glomerulonefrite ereditaria è causata da mutazioni genetiche che si trasmettono nelle generazioni. Tra queste abbiamo la sindrome di Alport, la glomerulonefrite da lipodistrofia parziale e quella da deficit familiare della lecitina - colesterolo acil transferasi.
Lupica.
E' di tipo autoimmune poiché si associa al lupus eritematoso sistemico (o les). Il danno è causato dalla formazione di autoanticorpi che sono diretti verso tutte le strutture corporee, compresi i reni e i capillari renali. Gli autoanticorpi attaccano le cellule e le distruggono provocando il danno renale.
La glomerulonefrite di origine secondaria può essere la conseguenza di una malattia di origine sistemica come per esempio:
Diabetica.
In questo caso il danno renale è causato dall'eccesso di glicemia nel sangue che provoca delle alterazioni a livello dei vasi del microcircolo sanguigno a cui appartengono anche quelli dei capillari glomerulari.
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Infettiva, batterica o virale nei bambini.
La glomerulonefrite infettiva si manifesta cioè in seguito ad un'infezione che ha scatenato il processo infiammatorio. Queste patologie sono perlopiù riscontrate nei bambini, difatti si ritiene che di tutti i soggetti colpiti da glomerulonefrite post infettiva, solo il 10% ha un'età superiore ai 40 anni.
- Batterica: viene definita anche post-streptococcica poiché è spesso conseguenza delle infezioni da streptococco. Solitamente esordisce in forma acuta e la prognosi è benigna.
- Virale: è una delle complicanze che si può verificare nei bambini nel corso della varicella ma in generale è piuttosto rara.
In base alla localizzazione delle lesioni cellulari distinguiamo in generale due tipi di glomerulonefrite:
Endocapillare o extracapillare.
Si dice endocapillare quando le lesioni riguardano le cellule all'interno dei capillari glomerulari, in particolare le strutture coinvolte sono le cellule mesangiali e quelle endoteliali.
Extracapillare è la glomerulonefrite che presenta lesioni che coinvolgono strutture cellulari che si trovano al di fuori dei capillari glomerulari. Colpisce le cellule epiteliali e si manifesta con la formazione di strutture semilunari fibrinose a livello della capsula del Bowman.
Entrando nello specifico delle lesioni possiamo distinguere diverse tipologie di patologie che si distinguono in base alle cellule che vengono colpite.Possiamo quindi avere:
Glomerulonefrite a lesioni minime.
Si associa alla sindrome nefrosica ed è frequente nei bambini. Si collega a patologie come il linfoma di Hodgkin, all'utilizzo di vaccini, o all'utilizzo di alcuni farmaci. A livello cellulare si nota che la membrana glomerulare risulta indebolita e che si ha la formazione di vacuoli nelle cellule dei tubuli prossimali.
A proliferazione mesangiale.
Deriva dalla glomerulonefrite a lesioni minime e si ha la proliferazione delle cellule del mesangio e la deposizione di matrice nella quale si possono anche trovare depositi di IgM.
Segmentaria e focale.
Questa forma si manifesta a livello delle cellule dei glomeruli midollari con la deposizione di materiale ialino e si ha il distacco dei podociti dalla membrana basale. Colpisce sia gli adulti che i bambini, è a prognosi benigna e si ha una remissione spontanea della patologia in almeno il 40% dei casi.
Membranosa.
Si associa anch'essa a sindrome nefrosica ed è caratterizzata da un aumento di spessore della membrana basale causato dalla deposizione sulla membrana di materiale elettrodenso. Può essere associata ad alcuni tumori e all'utilizzo di farmaci.
Fibrillare.
In questa forma si ha la deposizione, a livello glomerulare, di materiale extracellulare che origina dalle immunoglobuline e che si organizza in fibrille dalla dimensione di 10 - 18 mm. Evolve in insufficienza renale in circa la metà dei casi ma ad oggi non vi sono ancora cause stabilite per questa patologia.
Necrotizzante.
Le lesioni in questo caso sono di tipo necrotico, cioè le cellule muoiono per necrosi e il danno si estende man mano che la patologia progredisce per tutto il tessuto.
Proliferativa.
Chiamata anche glomerulonefrite membrano proliferativa o mesangio - capillare, manifesta lesioni a livello della membrana di filtrazione e proliferazione massiva delle cellule del glomerulo. È tipicamente una glomerulonefrite primitiva ma si può manifestare anche in pazienti che soffrono di patologie sistemiche o neoplastiche.
Sintomi, conseguenze ed evidenze degli esami di laboratorio.
La sintomatologia delle glomerulonefriti si distingue in segni che si manifestano mediante gli esami di laboratorio e sintomi che coinvolgono tutto l'organismo. Gli esami che si effettuano in laboratorio sono quello delle urine e quello del sangue, con l'esame delle urine possiamo riscontrare sintomi che sono causati dall'aumento della permeabilità dei capillari glomerulari, condizione che determina:
- Ematuria: cioè la perdita di globuli rossi con le urine, perdita dovuta al passaggio degli eritrociti attraverso la membrana di filtrazione.
Approfondisci le possibili cause che comportano presenza di sangue nelle urine.
- Proteinuria: cioè il passaggio delle proteine nel filtrato che costituisce l'urina e la loro presenza a livello urinario.
- Cilindruria: cioè la presenza di cilindri nelle urine che è sintomo di danno renale.
- Con l'esame del sangue è possibile evidenziare un aumento degli indici di funzionalità renale come la creatinina e l'azotemia, aumento causato dal danno renale in atto, e una diminuzione di albumina e globuli rossi, causata dalla perdita di questi ultimi con le urine.
La sintomatologia clinica vera e propria è caratterizzata dalla comparsa di alcuni sintomi sistemici che si sviluppano parallelamente a quelli riscontrati con le indagini di laboratorio.
In particolare abbiamo:
- Ipertensione: è causata dal ridotto afflusso di sangue al rene che aumenta la secrezione di una proteina, la renina, la quale serve per il rilascio di un ormone ipertensivo, l'androsterone. Questo sintomo è il tentativo dell'organismo di fare arrivare più sangue al rene.
- Edema: è causato da due sistemi, il primo è la perdita di albumina con le urine, che determina una diminuzione della pressione oncotica che si ha all'interno dei vasi e che viene mantenuta dalle proteine. La mancanza di proteine determina la diminuzione di questa pressione e la fuoriuscita del liquido presente all'interno dei vasi al di fuori di essi, con accumulo nello spazio extracellulare e formazione di edema. Il secondo meccanismo è da ricondursi all'aumento della ritenzione idrico - salina, determinato dall'aumento della secrezione dell'androsterone.
- Anemia: è causata dalla riduzione dei globuli rossi che vengono persi con le urine. Questo è determinato dall'aumento di permeabilità dei capillari renali. Provoca anche la comparsa di debolezza e astenia a causa del ridotto apporto di ossigeno agli organi per il diminuito numero di globuli rossi.
- Febbre: si può manifestare quando la glomerulonefrite è di origine infettiva.
Diagnosi: come il nefrologo individua l'infiammazione dei glomeruli.
La diagnosi di glomerulonefrite prevede una serie di esami, di laboratorio e di diagnostica, che vengono prescritti e/o eseguiti dal nefrologo.
L'iter diagnostico è il seguente:
- Esami di laboratorio: lo specialista richiede l'esecuzione dell'esame delle urine, per valutare la presenza di proteine e globuli rossi, e dell'esame del sangue, per valutare gli indici di funzionalità renale come azotemia e creatinina e la quantità di proteine e globuli rossi presenti.
- Ecografia renale:serve a valutare in maniera non invasiva la forma del rene e ad evidenziare la presenza di anomalie. Tuttavia non è un esame specifico e quindi va integrato con altri esami come la biopsia.
- Biopsia renale: serve ad avere una diagnosi certa del tipo di lesione che c'è a livello del rene, ad evidenziare la presenza di eventuali immunocomplessi depositati nei glomeruli, le alterazioni a carico delle strutture cellulari e vascolari e la presenza di autoanticorpi.
La cura: terapia farmacologica per la glomerulonefrite.
La terapia farmacologica della glomerulonefrite si basa sull'utilizzo di diverse categorie di farmaci, in base alla causa che ha scatenato la patologia.
I farmaci usati per il trattamento della malattia sono:
- Antibiotici: vengono utilizzati in caso di glomerulonefrite post streptococcica al fine di eliminare la presenza dei batteri nell'organismo. Uno dei più utilizzati è la penicillina.
- Corticosteroidi: sono farmaci che servono per il trattamento dell'infiammazione e che quindi mirano a ridurre il processo infiammatorio in atto e a far regredire i sintomi. Appartiene a questa categoria di farmaci il cortisone.
- Immunosoppressori: sono farmaci che hanno un'azione di soppressione nei confronti del sistema immunitario e che quindi risultano utili nel trattamento di glomerulonefriti con deposizione di immunocomplessi e di glomerulonefriti secondarie a patologie autoimmuni. Tra questi abbiamo la ciclosporina A.
- Altri farmaci possono essere usati per trattare i sintomi come per esempio farmaci per l'ipertensione come gli ACE inibitori.
Prognosi.
La glomerulonefrite è generalmente una patologia benigna. la prognosi dipende dalla causa e dall’età del soggetto. La glomerulonefrite acuta si risolve completamente soprattutto nei bambini (solo nell'1% dei casi si trasforma in malattia renale cronica).
Se il trattamento della causa che provoca l'infiammazione non avviene rapidamente, può instaurarsi insufficienza renale e diventare necessaria la dialisi.
Consigli utili per chi soffre di questa patologia renale.
Vediamo adesso alcune informazioni che possono essere utili per i soggetti che soffrono di glomerulonefrite.
In particolare:
- Coloro che soffrono di glomerulonefrite, e di patologie renali in generali, dovrebbero seguire una dieta a basso contenuto proteico di modo da non affaticare i reni. Le proteine, infatti, producono scorie azotate che vengono eliminate per via renale, più scorie azotate ci sono più fatica farà il rene ad eliminarle. Si consiglia, dopo che il medico ha diagnosticato la patologia, di rivolgersi a un nutrizionista per una dieta adeguata.
- Nel caso la patologia sia cronica ed abbia portato ad insufficienza renale e a trattamento di emodialisi, è possibile richiedere l'esenzione ticket per patologia.
- Per non affaticare i reni ed in generale l'organismo è bene astenersi dal praticare sport a livello agonistico. Lo sport, infatti, determina un lieve danno muscolare che causa aumento di creatinina e mioglobina le quali sono poi eliminate a livello renale.