Immunoterapia per allergie: funziona? Risultati ed effetti collaterali

Ultimo aggiornamento: 03 Maggio 2022

Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

L'immunoterapia per il trattamento delle allergie, è un vaccino contenente l'allergene a cui il soggetto è allergico, che viene somministrato a dosi crescenti allo scopo di desensibilizzare la risposta del sistema immunitario nei confronti di quella sostanza. Si somministra per un periodo di 3 - 5 anni, ed a parte qualche effetto collaterale raro nel sito di inoculo o nella zona della bocca, non presenta particolari effetti avversi.

    Indice Articolo:
    • Caratteristiche
    • Somministrazione
    • Quando si usa: le allergie
    • Funziona?
      • Costo
    • Effetti collaterali
    • Controindicazioni

Cos'è l'immunoterapia per allergie?

L'immunoterapia specifica, (ITS), per il trattamento delle allergie, meglio nota come vaccino, è una metodica che prevede di somministrare al paziente delle piccole dosi crescenti di allergene, cioè della sostanza che scatena l'allergia, al fine di desensibilizzare gradualmente la risposta del sistema immunitario contro quel determinato tipo di allergene.

Attualmente è l'unica terapia valida per il trattamento a lungo termine delle allergie e delle complicanze ad esse correlate quali asma o rinite allergica. Per avere l'efficacia desiderata, il vaccino contro le allergie va somministrato annualmente per almeno tre anni e fino ad un massimo di cinque anni.

Il vaccino è a carico del Sistema Sanitario Nazionale in alcune regioni d'Italia, in altre è a carico del paziente ma deducibile come spesa sanitaria.

Come si somministra?

L'immunoterapia desensibilizzante viene somministrata in due fasi:

  • Una fase di induzione, in cui si inizia la stimolazione del sistema immunitario al fine di indurre la desensibilizzazione.
  • Una fase di mantenimento, in cui si somministra l'allergene per mantenere lo stato di desensibilizzazione del sistema immunitario.

Il vaccino è attualmente presente nel mercato farmaceutico in due diverse tipologie di somministrazione:

  • sublinguale, ovvero si somministrano gli allergeni sotto forma di gocce, compresse o spray da porre sotto la lingua, il tutto avviene a stomaco vuoto e sempre alla stessa ora. Questa tipologia di vaccino, ha il vantaggio di non dover sottoporre il paziente ad iniezioni e deve essere somministrato quotidianamente per la fase di induzione e, successivamente, nella fase di mantenimento, tre volte a settimana, per una durata temporale totale di tre anni. Se non si riesce ad assumerlo per qualche giorno non accade nulla, ma se si sospende per 2 settimane o più è necessario ricominciare la somministrazione dalla dose più bassa di allergene rispetto all'ultima dose somministrata.
  • Sottocutanea o iniettiva, ovvero gli allergeni si iniettano mediante una siringa per via sottocutanea, solitamente nella parte superiore del braccio. Nella fase di induzione le iniezioni vengono fatte ogni 7 - 14 giorni per almeno 3 - 6 mesi, successivamente, nella fase di mantenimento, ogni 2 - 4 settimane per almeno 2 - 3 anni. Ultimamente vi sono delle composizioni vaccinali che consentono di effettuare un minor numero di iniezioni nel corso dell'anno.

In base al tipo di allergia (stagionale o perenne), può essere somministrato uno o due mesi prima della comparsa dell'allergene nell'aria o in qualsiasi momento dell'anno.

Ad esempio in caso di allergie al polline delle graminacee il vaccino va fatto tra ottobre e marzo, mentre in caso di allergie al polline degli alberi, tra agosto e settembre.

Quando è indicata l’ITS? Per trattare quali allergie?

L'immunoterapia desensibilizzante, può essere utilizzata per il trattamento di diverse forme allergiche. In particolare si usa per le seguenti allergie:

  • ai pollini dei fiori. Essi sono generalmente allergeni stagionali soprattutto primaverili, perché in primavera vi è una maggiore varietà di pollini. che possono causare allergia, come ad esempio le graminacee e la betulla.
  • Agli alimenti. Le allergie alimentari in realtà sono rare e più spesso sono intolleranze. Gli alimenti più comuni che provocano allergie sono: proteine latte, uova, pesce, frutta secca: arachidi, noci e nocciole, soia, cereali.
  • Al veleno di insetti quali api e vespe.
  • Alle muffe che diffondono le loro spore in ambienti umidi e poco arieggiati. Questa allergia può manifestarsi stagionalmente o tutto l’anno.
  • Ai peli di animali cani, gatti e criceti. Essi si depositano su abiti, cuscini, materassi e possono provocare allergie violente fino a difficoltà respiratorie.
  • Agli acari della polvere che sono presenti in tutte le case. Sono presenti soprattutto in materassi, cuscini, tappeti e moquette e possono causare rinite, congiuntivite, asma e tosse.

Il vaccino funziona?

Se correttamente eseguito, il vaccino per le allergie dà ottimi risultati e può essere utilizzato per trattare molte tipologie di allergie.

I vaccini disponibili che hanno avuto l’ autorizzazione all’immissione in commercio, dall’AIFA l’agenzia Italiana per il Farmaco sono quelli per i più comuni allergeni.

L'immunoterapia ha una percentuale di successo (in termini di miglioramento dei sintomi) del:

  • 95% per quanto riguarda le allergie ad api e vespe,
  • 60 - 70% per i pazienti allergici alle muffe,
  • 70% in caso di allergia agli acari della polvere,
  • 85 - 95% in caso di allergia ai pollini.

La somministrazione può avvenire a partire dai 4 anni di età e può proseguire, salvo controindicazioni, anche in soggetti adulti di età superiore ai 60 anni.

Quanto costa?

L’immunoterapia è un trattamento lungo e costoso. Nelle Regioni nelle quali non è a carico del sistema sanitario, ma dei pazienti la spesa annua si aggira attorno ai 500/600 euro.

Gli effetti collaterali dell’immunoterapia per allergie.

La somministrazione del vaccino è solitamente privo di rischi ed effetti avversi. Tuttavia, in rari casi, possono manifestarsi:

  • Un leggero formicolio alla bocca e sotto la lingua, in caso di somministrazione sublinguale.
  • La formazione di un ponfo arrossato nel sito di iniezione, in caso di somministrazione sottocutanea che può talvolta essere pruriginoso.

In rari casi si possono manifestare effetti avversi sistemici quali costrizione alla gola, asma e orticaria.

Rarissimi i casi di shock anafilattico. Le controindicazioni, se si verificano, si manifestano circa 30 minuti dopo, pertanto si consiglia di attendere presso lo studio del medico allergologo per intervenire in caso di necessità.

Le controindicazioni.

In alcuni casi la somministrazione dell'immunoterapia per le allergie, è controindicata poiché non utile o perché potrebbe causare effetti avversi. Ad esempio:

  • È sconsigliabile somministrare il vaccino a chi è allergico a più di una sostanza. Nel caso in cui vi sia una sostanza predominante che scateni le crisi allergiche può però essere somministrato.
  • Non va somministrato a chi soffre di allergie alimentari in quanto non efficace.
  • È sconsigliato assumerlo in gravidanza oppure, se si sta già assumendo il vaccino ma si scopre di essere incinta, lo si può continuare solo e soltanto sotto supervisione del proprio medico che stabilirà il da farsi in base ai casi.
  • Non va somministrato a soggetti che presentano patologie autoimmuni, deficit del sistema immunitario, patologie ematologiche ed altre patologie gravi. Potrebbe portare ad un aggravamento dei sintomi.

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Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

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