Quali sono le cause che determinano l'ipotermia? Come individuare i sintomi ed effettuare un primo soccorso in attesa del trattamento medico nel caso in cui la temperatura sia inferiore ai 35 gradi? Approfondiamo tale condizione in tutti i suoi aspetti.
L’ipotermia è una emergenza medica per cui la temperatura corporea, che di norma è costante e di circa 37°C, si abbassa al di sotto dei 35°C. In tali condizioni, cervello, cuore e gli altri organi non riescono più a funzionare correttamente e se non vengono, rapidamente, ripristinate le normali condizioni si instaurano guasti tali da poter condurre rapidamente il soggetto alla morte.
Approfondimento sulla regolazione della temperatura del corpo umano.
Il corpo umano è in grado di conservare la fisiologica temperatura interna di circa 37°C anche quando viene esposto, per tempi ragionevolmente brevi, in ambienti la cui temperatura varia in un range compreso tra i 20 ed i 54°C. Il processo che consente una simile performance viene detto termoregolazione. La termoregolazione è controllata da un centro di comando posizionato nel sistema nervoso centrale e con più precisione nell’area dell’ipotalamo del cervello. Detta centralina assolve questa funzione di controllo della temperatura corporea avvalendosi di 2 tipi di sensori di temperatura: uno centrale interno ed uno periferico.
In condizioni normali vi è un equilibrio tra la quantità di calore prodotta dal corpo (termogenesi) e quella dissipata nell’ambiente circostante (termodispersione). La termodispersionepuò avvenire attraverso i seguenti quattro distinti meccanismi:
Da quanto detto è evidente che la maggior parte del calore corporeo viene dispersa nell’ambiente attraverso la pelle, ma anche con: la respirazione (si inspira aria fredda e si espira aria calda), con le eiezioni fecali ed urinarie ed ancora con l’eventuale immissione nel corpo di liquidi freddi. La termogenesi è invece quel meccanismo con cui il corpo produce calore. Calore che viene sviluppato:
I processi metabolici che sviluppano calore sono anch’essi indipendenti dalla volontà dell’individuo e regolati da un gruppo di ormoni e precisamente: ormoni tiroidei, adrenalina e glucorticoidi. |
Ora, come già si è detto, in condizioni normali vi è equilibrio tra la quantità di calore prodotta e quella dissipata e per tale motivo il corpo rimane alla temperatura costante che è di circa 37°C.
Quando i neuroni, che costituiscono il centro di termoregolazione, si trovano ad elaborare segnali, provenienti dai sensori di temperatura, indicativi di una sua diminuzione (ipotermia) daranno immediatamente inizio a contromisure tendenti a:
Se invece i sensori termici inviano segnali di aumento di temperatura le contromisure che i neuroni attivano andranno in direzione diametralmente opposte a quelle descritte. E quindi riduzione della termogenesi ed aumento della termodispersione.
Il quadro clinico della condizione di ipotermia varia in maniera considerevole in funzione della temperatura a cui viene a trovarsi il corpo. Ed è proprio tenendo conto di tale temperatura e dei sintomi e segni che si sviluppano che si effettua una classificazione di uso comune della ipotermia.
Classificazione | Sintomi e segni |
Ipotermia lieve: temperatura 32°C – 35°C |
Brividi. Aumento della frequenza cardiaca Aumento del numero di atti respiratori in un minuto.Vasocostrizione che riduce la gittata ematica alle arteriole che irrorano la cute. Minzione eccessiva. Leggeraconfusione mentale che determina problemi di coordinamento dei movimenti. Ipoglicemia e con minor frequenza iperglicemia. |
Ipotermia moderata: temperatura 28°C – 32°C |
Brividi in diminuzione. Bradicardia. Diminuzione dei battiti cardiaci Confusione mentale sempre più evidente con movimenti impacciati e scoordinati Vasocostrizione protratta che riduce in maniera drastica il sangue periferico dirottandolo ad organi vitali come cuore, cervello, etc. Estremità cianotiche e pallore diffuso. |
Ipotermia grave: temperatura 20°C- 28°C |
Rigidità muscolare e cessazione dei brividi. Diminuzione della frequenza cardiaca. Diminuzione dell’attività cardiaca evidenziata dalla comparsa nell’ECG (elettrocardiogramma) di una onda anomala nota come onda di Osborn. Diminuzione della pressione arteriosa. Diminuzione della frequenza respiratoria. Confusione mentale severa con perdita della coordinazione e dell’articolazione delle parole, impossibilità di camminare, comportamenti irrazionali ed amnesie. Compromissione dell’apparato renale ed oliguria(mancanza di minzione). Possibilità di fibrillazione ventricolare ed atriale. |
Ipotermia profonda: temperatura Inferiore a 20°C |
Incoscienza con rigidità muscolare ed estrema difficoltà a percepire i segni vitali (polso e respiro). Edema polmonare Arresto cardiaco e morte. Naturalmente tutto ciò può avvenire anche a temperature più elevate. |
E anche in uso una classificazione della ipotermia in funzione delle cause che la hanno prodotta. Secondo tale classificazione l’ipotermia può distinguersi in:
Questa tipologia è causata da soggiorno accidentale in ambiente a bassa temperatura, come può accadere in seguito ad una caduta in acqua o per esposizione a neve o gelo senza adeguata protezione. Ovviamente in queste condizioni il corpo perde più calore di quanto è in grado di produrne e si scatena l’abbassamento della temperatura corporea.
Notiamo in maniera esplicita che l’ipotermia primaria per instaurarsi non necessita necessariamente di condizioni estreme come quelle descritte.
In soggetti deboli come possono essere anziani provati da altre patologie o in soggetti giovanissimi come i neonati in cui i centri della termoregolazione non sono ancora perfettamente formati l’ipotermia può presentarsi anche per soggiorno in ambienti non perfettamente riscaldati o in cui agiscono impianti di condizionamento particolarmente potenti.
Questa tipologia è la conseguenza di una malattia/condizione preesistente che induce delle alterazioni agli organi ed i processi che regolano la termoregolazione. In queste condizioni il corpo non riesce a mantenere la temperatura ai fisiologici 37°C anche se l’ambiente di soggiorno non è particolarmente freddo. Le cause che possono procurare una siffatta situazione sono imputabili a:
E’ una terapia medica che viene utilizzata per ridurre i rischi di lesioni ischemiche causate da insufficiente afflusso ematico conseguente ad un arresto cardiaco od ostruzione di un arteria da parte di un embolo nel caso di ictus. <p >In questo caso l’ipotermia viene indotta, quindi si abbassa artificialmente la temperatura corporea del paziente a valori di 32/34 °C per un periodo di circa 24 ore. La ragione di tutto ciò è che l’ipotermia rallenta il metabolismo e conseguentemente riduce fabbisogno di ossigeno richiesto dal corpo. <p >L’ipotermia terapeutica è stata usata con incoraggianti risultati nel trattamento di arresto cardiaco, ictus ischemico ed encefalopatia neonatale. Dove l’encefalopatia neonatale è una patologia che compare nei primi giorni di vita del neonato ed è causata dall’asfissia perinatale.
Il rischio di sviluppare ipotermia aumenta in maniera anche consistente se sono presenti uno o più dei fattori seguenti:
La diagnosi dell’ipotermia è essenzialmente di tipo clinico ossia basata sulla visita obiettiva e sulla constatazione di sintomi e segni.
Non è semplice misurare la reale temperatura corporea di un paziente in preda ad ipotermia. Quella che si misura nella piega dell’inguine o delle ascelle è sicuramente falsata e non corrisponde alla temperatura interna corporea. Inoltre i comuni termometri risultano inadeguati perchè progettati per rilevare l’ipertermia. La maniera più semplice anche se non precisissima è l’utilizzo di un termometro rettale costruito per rilevare le basse temperature. Una misura più accurata può effettuarsi con un termistoremontato su un catetere che viene introdotto nella vescica.
ll trattamento di una ipotermia moderata, grave o profonda può richieder uno o più delle terapie di seguito descritte.
La prima cosa da fare è chiamare immediatamente il soccorso medico 118. Nell’attesa è consigliabile:
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