Glicemia alta

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Glicemia alta

La glicemia alta rappresenta l?aumento della concentrazione del glucosio nel sangue. Può essere comunemente causata dal diabete ma vi sono cause legate anche allo stress o ad altre patologie.Vediamo quali sono i sintomi tipici e come curare tale condizione con l'alimentazione a cui si possono affiancare rimedi naturali, e nei casi più gravi farmaci per via orale.

Concentrazione di glucosio.

Avere la glicemia alta significa avere nel sangue una concentrazione di glucosio superiore alla norma. Il glucosio è la primaria fonte di energia per le nostre cellule ed è quindi essenziale per la nostra sopravvivenza. Tuttavia una percentuale di glucosio superiore alla norma può causare problemi al nostro organismo ed è per questo motivo che l’omeostasi del glucosio è finemente regolata da due ormoni, l’insulina o ormone ipoglicemizzante e il glucagone o ormone iperglicemizzante, che intervengono in momenti diversi per mantenere sempre costante la glicemia nel sangue.

Valori di riferimento e diagnosi.

Per comprendere se il valore della nostra glicemia è nella norma o è superiore alla norma dobbiamo fare un esame del sangue che servirà in prima battuta a misurare il nostro valore di glicemia al risveglio, cioè a digiuno.

I valori di glicemia da ritenersi alti sono valori superiori a 126 mg/dl e indicano che il soggetto potrebbe essere affetto da diabete. Tuttavia anche valori compresi tra 110 e 126 mg/dl sono da tenere sotto controllo poichè definiti borderline e indice di una possibile alterata glicemia a digiuno.

Quando ci si trova in condizioni di sospetta alterata glicemia a digiuno o diabete vengono consigliati altri due esami, la curva da carico glicemico e la curva insulinica.

La prima è volta a stabilire il valore della glicemia la mattina a digiuno e dopo un pasto, come per esempio dopo pranzo, per cui prevede un primo prelievo a digiuno e una serie di prelievi successivi dopo che il soggetto ha assunto 75 g di glucosio. Dopo due ore dall’ingestione del glucosio i valori di glicemia devono essere inferiori a 140 mg/dl, se sono compresi tra 140 e 200 mg/dl possiamo fare diagnosi di alterata glicemia a digiuno, se sono superiori a 200 mg/dl possiamo diagnosticare il diabete.

La curva insulinica invece è volta a stabilire se l’ormone ipoglicemizzante funziona in maniera adeguata, il risultato viene espresso mediante un grafico e l’esame si effettua in contemporanea alla curva da carico di glucosio.

I sintomi della glicemia alta.

La sintomatologia dell’iperglicemia è caratteristica e prevede alcuni sintomi principali e una serie di sintomi associati. La lista dei disturbi principali è la seguente:

Questi due sintomi potrebbero non essere presenti negli anziani in quanto l’età in questi soggetti provoca alterazione della soglia renale, cioè della capacità di filtrazione del rene, per cui i sintomi classici possono non comparire. Sono invece i primi sintomi che compaiono nei bambini. Tra gli altri sintomi, che possono essere piuttosto aspecifici abbiamo:

Cause e conseguenze.

La glicemia alta può dipendere da diverse cause, la più comune delle quali è la presenza di diabete. Se non curata l’iperglicemia può portare a conseguenze molto serie che spesso si riscontrano nei soggetti diabetici anche se questi sono sottoposti a terapia.

Il diabete è la causa più comune di iperglicemia.

Non esiste un solo tipo di diabete ma ne esistono tre tipologie ognuna delle quali ha caratteristiche diverse:

Oltre al diabete possiamo avere anche altre patologie e altre cause che provocano un aumento dei valori di glicemia nel sangue. Per esempio:

Conseguenze.

L’iperglicemia fa male al nostro organismo. Attualmente l’attenzione è puntata sulla correlazione tra iperglicemia e tumore, sembra infatti che alti livelli di glucosio nel sangue aumentano i rischi di cancro al pancreas, al fegato, al colon e all’esofago. Probabilmente ciò è dovuto al ruolo che l’insulina ha sulla crescita cellulare e anche al fatto che condizioni di iperglicemia aumentano i processi infiammatori. Oltre a questa correlazione ancora in fase di studio abbiamo dei rischi certi associati a diabete sia di tipo I e II, sia gestazionale:

Inoltre l’aumento di glicemia induce l’organismo a creare più grassi di deposito perché vi è un eccesso di zucchero nel sangue e quindi si tende ad ingrassare e peggiora la ritenzione idrica.

Puoi approfondire patogenesi, cure e possibili rischi per la gestante del diabete gestazionale.

Come curare l'iperglicemia?

La terapia dell’iperglicemia prevede o l’utilizzo di farmaci qualora sia necessario, o l’azione combinata di rimedi naturali e alimentazione per evitare di ricorrere ai farmaci. Quest’ultima affermazione vale per fenomeni di iperglicemia transitoria o per diabete di tipo II, mentre non è valida per il diabete di tipo I.

Alimentazione e sport.

L’alimentazione può giocare un ruolo fondamentale nel mantenimento dei valori di glicemia. Vi sono alcuni alimenti che vanno preferiti rispetto ad altri perché hanno un indice glicemico migliore, cioè la capacità di mantenere costanti i picchi di insulina e di glicemia nel sangue.

Alimenti da preferire: cereali integrali, pane pasta e riso integrale, latte scremato o parzialmente scremato, yogurt, legumi come lenticchie, fagioli, ceci e soia, bevande non zuccherate, quasi tutti i tipi di verdura tranne quelle elencate nelle altre due categorie, pesce magro e carni magre.

Alimenti da limitare: tutta la frutta tranne quella elencata nella categoria seguente, pane bianco, riso, patate, frutta secca, verdure come rape, zucca e carote, formaggi grassi, frutti di mare.

Alimenti da evitare: alcuni tipi di frutta come cachi, fichi, uva, datteri, banane, e tutta la frutta sciroppata, mais e fiocchi di mais, purè di patate, prodotti da forno confezionati, succhi di frutta, bevande gassate zuccherate, liquori dolci, zucchero, miele, dolci, caramelle, cioccolato, marmellata, carni grasse e conservate, formaggi grassi, latte e yogurt intero.

All’alimentazione si consiglia di associare un’attività sportiva per almeno tre giorni a settimana di modo da evitare il sovrappeso e l’obesità e per aumentare il consumo di glucosio da parte delle cellule. I diabetici insulino dipendenti però devono prestare attenzione perché se l’insulina non viene ben dosata dopo lo sport possono avere episodi di iperglicemia acuta o al contrario di ipoglicemia.

I rimedi naturali.

Alcune sostanze naturali possono essere utilizzate nel trattamento della glicemia alta. Tra questi rimedi abbiamo alcune piante, che possono essere utilizzate sia per la preparazione di tisane sia sotto forma di estratti omeopatici, come:

Rimedi farmacologici.

L’intervento farmacologico è obbligatorio nel trattamento dell’iperglicemia da diabete di tipo I mentre è facoltativo e dipende dai casi quando l’iperglicemia è causata da diabete di tipo II.

Insulina: la somministrazione di insulina è l’unica cura per i pazienti affetti da diabete di tipo I in quanto l’organismo non è in grado di produrla. Prevede normalmente la somministrazione tre volte al giorno, al mattino, a pranzo e alla sera sempre dopo i pasti, attraverso un’iniezione sottocutanea. Per tale motivo il diabete di tipo I è chiamato insulino dipendente.

Ipoglicemizzanti orali: sono dei farmaci che si assumono per via orale e hanno il compito di aumentare la secrezione di insulina e la sua azione per promuovere l’utilizzazione del glucosio, e inoltre diminuiscono la secrezione di glucagone e la produzione di glucosio da parte del fegato. Riducono anche l’assorbimento intestinale di glucosio e acidi grassi. Si utilizzano in caso di diabete di tipo II che non risponde bene alla dieta associata all’esercizio fisico e comprendono le sulfaniluree, i biguanidi, tra cui è compresa la metformina che è il farmaco ipoglicemizzante più conosciuto, gli enteroglucagoni, i glinidi e gli inibitori alfa glucosidici.

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