Aritmie cardiache

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L'aritmia cardiaca è un irregolarità del battito. Quali sono le cause? Vediamo quali sono le cure che variano a seconda della causa che determina l'anomalia del battito.

    Indice Articolo:
  1. Cosa sono
  2. Cause
  3. Sintomi
  4. Diagnosi
  5. Terapia
  6. Conseguenze

Cosa sono le aritmie cardiache.

Le aritmie cardiache sono anomalie del battito del cuore (in condizioni fisiologiche e normali sono contenute tra 60 e 100 pulsazioni al minuto con un ritmo regolare e sinoidale).

L’anomalia può consistere:

  • in un'accelerazione del ritmo normale e quindi battiti che superano i 100 al minuto;
  • in una decelerazione e quindi battiti che scendono al di sotto dei 60/minuto;
  • in un battito disordinato (non sinoidale).

Per comprendere come tutto ciò accada può servire un richiamo sul:

Cuore e suo funzionamento.

Il cuore è un muscolo cavo con 4 distinte camere: atrio destro, atrio sinistro, ventricolo sinistro, ventricolo destro. Gli atri e ventricoli che sono posizionati gli uni sugli altri sono separati da 2 valvole: mitralica e tricuspide.

Il funzionamento del muscolo cardiaco è il seguente:

  • Il sangue arricchito di CO2 dalla periferia arriva al cuore attraverso l’atrio destro.
  • Con una contrazione di questo passa al ventricolo destro.
  • Da qui con una sua successiva contrazione viene eiettato ai polmoni.
  • Nei polmoni si ossigena e poi viene riinviato all’atrio sinistro.
  • La contrazione dell’atrio sinistro lo spinge al ventricolo sinistro.
  • Questo infine contraendosi lo sospinge attraverso l’aorta di nuovo in periferia.
  • Qui i tessuti si ossigenano e cedono CO2 ed il ciclo riprende.

Il cuore contrariamente agli altri muscoli non ha bisogno di comando esterno per contrarsi. Esso infatti si autocontrae su impulsi generati da una centralina di comando contenuta nella sua tonaca muscolare, nell’atrio destro subito sotto l’innesto della vena cava.

Detta centralina, nota come nodo senoatriale, funziona come un oscillatore. E perciò genera impulsi elettrici che raggiungono le fibre muscolari di atri e ventricoli e le inducono a contrarsi in maniera sincrona e sequenziale (prima gli atri e poi i ventricoli). Le fibre atriali sono direttamente connesse al nodo senoatriale mentre quelle ventricolari sono connesse elettricamente a questo mediante strisce di tessuto cardiaco che fungono da conduttori per i segnali elettrici cardiaci note come vie internodali.

Caratteristiche delle aritmie cardiache.

Nelle aritmie cardiache il cuore può battere nella seguente maniera:

  • Più veloce del normale. Si parla allora di Tachicardia (più di 100 battiti/minuto).
  • Più lenta del normale. Si parla di Brachicardia (meno di 50 battiti/minuto).
  • Con un ritmo anomalo, irregolare e disordinato (non sinoidale).

Cause delle aritmie cardiache.

Tenendo presente quanto detto su cuore e suo funzionamento è intuibile che l’aritmia è sostanzialmente un difetto del funzionamento elettrico di questo.

E pertanto essa è dovuta a:

  • Formazione anomala dell’impulso da parte della centralina che lo genera.
  • Problemi di conduzione degli impulsi elettrici di pilotaggio per le contrazioni di atri e/o ventricoli.
  • Un mix delle due precedenti cause.

Svariati fattori possono determinare le cause sopraelencate.

I principali sono:

  • Malformazioni congenite.
  • Patologie cardiache preesistenti come: ipertensione, ischemia, infarto, etc.
  • Intossicazioni da farmaci.
  • Abuso di alcool, stupefacenti, eccitanti, etc.
  • Patologie non cardiache di cui la più comune è l’ipertiroidismo.

Sintomi delle aritmie cardiache.

I sintomi delle aritmie, essendo queste molteplici e di diversa se non opposta natura, dipendono essenzialmente dalle loro caratteristiche. Di seguito proviamo a raggrupparne sommariamente i più comuni:

  • Palpitazioni. Sensazione di cuore accelerato.
  • Sensazione di cuore che batte con lentezza.
  • Dolori al petto. Talvolta lancinanti.
  • Capogiri e vertigini.
  • Perdita della coscienza e svenimento.
  • Debolezza ed affaticamento anche dopo sforzi minimi.

Diagnosi delle aritmie cardiache.

  • Visita cardiologica.
  • Analisi di sintomi e segni e anamnesi del paziente.
  • Elettrocardiogramma.
  • Elettrocardiogramma con tracciato per 24 o 48 ore se la patologia non si presenta con costanza.

Aritmie cardiache: terapia.

La terapia è funzione del tipo di aritmia e se questa è una conseguenza di una patologia preesistente. Ovviamente le possibilità sono molteplici e l’articolo che ha semplice scopo divulgativo non può riportarle tutte.

Ci limiteremo a fornire qualche indicazione di massima.

  • Cura e se possibile eliminazione della patologia che determina l’aritmia.
  • Eliminazione di alcool, stupefacenti e sostanze eccitanti come la caffeina.
  • Somministrazione di farmaci antiaritmici associati a fluidificanti del sangue per evitare possibili formazioni di emboli nelle cavità cardiache.
  • Cardioversione. Shock elettrici che obbligano le fibre del cuore a resettarsi ed a ricominciare a battere in maniera sincrona.
  • Ablazione a radiofrequenza di aree del cuore che divengono iperattive e battono in maniera non sincrona al segnale di pilotaggio. Determinando una compromissione dell’efficienza di contrazione e conseguentemente della gittata sanguigna. L’ablazione si effettua introducendo nel cuore un apposito catetere da una arteria della gamba.
  • Innesto di pacemaker. Nel caso di bradicardia può essere necessario installare una apparecchiatura che con appositi stimoli elettrici mantiene la frequenza cardiaca a livelli fisiologici.
  • Innesto di un defibrillatore. Nel caso di tachicardia può rendersi necessario un defibrillatore che in caso di necessità riporti il battito ai normali ritmi.

Complicanze e conseguenze delle aritmie cardiache.

  • Emboli che possono crearsi nelle camere cardiache per ristagno del sangue e che possono provocare ictus cerebrali.
  • Scompenso cardiaco.

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