Apnee notturne: sintomi, cause, rimedi e rischi della sindrome
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La sindrome delle apnee notturne è caratterizzata da interruzione del respiro durante il sonno che può essere determinata da cause di tipo ostruttivo oppure da cause di tipo centrale. Numerosi sono i sintomi che possono favorire la corretta diagnosi. Approfondiamo i rimedi che sono principalmente di tipo medico-chirurgico, ma miglioramenti si possono registrare anche con cure omeopatiche. È sicuramente consigliabile seguire uno stile di vita sano e adottare delle corrette misure preventive.
Che cosa sono le apnee notturne?
Le apnee notturne sono il sintomo di un disturbo del sonno che si manifesta con episodi notturni di interruzione del respiro, più o meno lunghi, che alterano certamente la qualità del sonno e causano a volte risvegli improvvisi.
L’apnea notturna colpisce una percentuale di popolazione compresa tra il 2% e il 4% e in particolare, sebbene vengano colpite tutte le fasce di età dai bambini agli anziani, il picco di incidenza si ha nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 60 anni, con un 20% che ha un'età di circa 45 anni e un 11% dei soggetti che hanno un’età superiore ai 60 anni. Prevalentemente ne sono affetti i soggetti di sesso maschile, con una percentuale del 4% rispetto al 2% delle donne.
Patogenesi: come si manifesta questa sindrome.
L’apnea notturna è un disturbo della respirazione la cui origine è quindi da ricercarsi a livello delle vie aeree superiori (naso e gola). La funzione di queste strutture anatomiche garantisce l’atto respiratorio. Quando un soggetto è sveglio la respirazione è sostenuta dai muscoli della gola, più precisamente dal condotto faringeo, che, grazie al loro stato di contrazione, mantengono perfettamente pervie, dilatate, le vie aeree per consentire il passaggio dell’aria senza alcuna ostruzione. Durante la notte il rilassamento dei muscoli della gola causa un fisiologico restringimento delle vie aeree che però in soggetti sani non comporta alcuna alterazione delle funzioni respiratorie. Nei soggetti che soffrono della sindrome da apnee del sonno il passaggio dell’aria viene invece completamente ostruito, o parzialmente ostruito, per i seguenti motivi:
- Presenza di tessuto adiposo (grasso) in eccesso a livello del collo, per cui si ha un aumento dello spessore della trachea che rende il passaggio dell’aria più difficoltoso.
- Eccessivo rilassamento dei muscoli del collo che chiudono o limitano la pervietà delle vie aeree superiori. Questa è la situazione più comune negli anziani poiché il processo di invecchiamento riduce la tonicità muscolare e causa un eccessivo rilassamento del muscolo.
- Aumento di dimensioni di lingua e tonsille con un conseguente restringimento delle vie aeree. L’ingrossamento delle tonsille è una delle condizioni che si verificano comunemente nei bambini che soffrono di apnee notturne.
Approfondisci le cause e le possibili complicanze delle tonsille gonfie.
Classificazione delle apnee in base alle cause ed alla gravità.
Le apnee notturne possono essere classificate in base a due diversi parametri: le cause fisiche, che ne determinano la comparsa, e la gravità dei sintomi.
In base alle cause si distinguono tre tipi di apnea notturna:
Centrali.
Sono causate da un problema a livello del sistema nervoso centrale. Si ha, infatti, una riduzione o un’inibizione dell’impulso nervoso che controlla la respirazione (più precisamente l’impulso nervoso è instabile e non funziona come dovrebbe) e che parte dal centro della respirazione situato nel cervello. Quello che si verifica è che l’organismo si “dimentica” di dover respirare e quindi causa un’interruzione del flusso respiratorio. È una forma poco comune di apnea notturna che può manifestarsi in soggetti con deficit neurologici o in bambini nati prematuri con problemi di sviluppo del sistema nervoso centrale.
Ostruttive.
Sono causate da un collasso delle vie aeree che determinano la parziale o totale chiusura della trachea e impediscono quindi all'aria di fluire normalmente all'interno delle vie respiratorie. È la forma più comune di apnea notturna.
Miste.
Nella forma mista si manifesta la sovrapposizione dell’apnea notturna centrale e di quella ostruttiva.
In base alla gravità dei sintomi possiamo poi distinguere un’apnea notturna:
Lieve.
In questa forma si ha solo una lieve diminuzione della quantità di ossigeno che giunge agli organi e ai tessuti (la saturazione dell’ossigeno è dell’86%, questo parametro indica la quantità di emoglobina carica di ossigeno che giunge ai tessuti). Il soggetto durante il giorno non presenta sintomi di sonnolenza, eccetto che per qualche episodio che può verificarsi mentre è in stato di rilassamento (per esempio leggendo un libro o guardando la televisione).
Moderata.
In questa forma la pervietà delle vie aeree è minore, la saturazione dell’ossigeno scende all’80% e possono verificarsi episodi di sonnolenza diurni sia durante attività di relax sia durante attività che impegnano il cervello e richiedono un certo grado di concentrazione.
Grave.
L’ostruzione delle vie aeree è totale, la saturazione dell’ossigeno è inferiore all’80% e durante il giorno il soggetto ha delle vere e proprie crisi di sonno che rendono difficile svolgere le attività quotidiane.
Cause e fattori di rischio delle apnee notturne.
Più che cause esistono dei fattori di rischio che predispongono il soggetto a soffrire di apnee notturne, sia che si tratti di un adulto o un anziano sia che si tratti di un bambino.
Come precedentemente accennato l’insorgenza della sindrome delle apnee ostruttive del sonno può essere legata a cause di natura neurologica (apnea centrale) o di natura ostruttiva (apnea ostruttiva).
Vi sono dei fattori di rischio che possono provocare l’insorgenza dell’una o dell’altra forma di apnea, come per esempio:
Obesità.
E’la più frequente causa di apnee notturne negli adulti. L’eccesso di grasso, infatti, comprime le strutture respiratorie favorendo l’ostruzione delle vie aeree e riducendo il passaggio dell’aria. In particolare si è visto che è sufficiente che il soggetto abbia un sovrappeso del 10% rispetto al suo peso corporeo ideale per aumentare il rischio di soffrire di apnee notturne fino al 50% di probabilità.
Struttura ossea.
Particolari conformazioni delle ossa del cranio, come per esempio in soggetti che presentano il setto nasale deviato, possono rappresentare un ostacolo al passaggio dell’aria e favorire la comparsa di apnee notturne.
Adenoidi e tonsille.
Adenoidi e tonsille rappresentano la principale causa di apnee notturne nei bambini poiché spesso questi organi sono ingrossati e provocano ostruzione parziale o totale delle vie aeree riducendo il flusso di aria inspirato.
Età.
L’età avanzata è un fattore di rischio per entrambe le forme di apnea notturna. Difatti, negli anziani è più frequente che vi siano deficit neurologici che portano alla compromissione del centro del respiro, ed inoltre si ha una fisiologica diminuzione del tono muscolare con conseguente eccessivo rilassamento dei muscoli, compresi quelli della gola, che collassano e ostruiscono le vie aeree.
Fumo.
Il fumo può aumentare il rischio di soffrire di apnee notturne poiché ha un’azione irritante e costrittrice sulle vie aeree e questo può portare ad un restringimento delle vie aeree superiori.
Congestione nasale.
Patologie che determinano una congestione nasale (cioè quando si dice che si ha il “naso chiuso”), come nei casi di raffreddore o di allergie stagionali, possono causare apnee notturne per il restringimento delle vie aeree.
Alcol e farmaci.
La somministrazione di alcuni farmaci, come quelli appartenenti alla classe dei sonniferi, e l’abuso di alcol rappresentano un fattore di rischio. Difatti entrambe le sostanze causano un eccessivo rilassamento muscolare che può tradursi in un’ostruzione delle vie aeree.
Patologie neurologiche.
Alcune malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale, come l’epilessia, possono rappresentare un fattore di rischio per le apnee notturne in quanto possono interferire con la normale funzionalità del centro del respiro.
Cause psicologiche.
Sono fattori scatenanti di molti disturbi del sonno l’ansia o gli stati depressivi che pongono il soggetto interessato in una condizione di instabilità psico-fisica tale da scatenare un autocondizionamento emotivo e danneggiare la qualità del riposo notturno.
Rischi correlati alle difficoltà respiratorie. Conseguenze sulla salute di adulti e bambini.
I soggetti che soffrono della sindrome delle apnee ostruttive del sonno corrono gravi rischi, come un aumento della predisposizione a incorrere in alcuni disturbi e patologie. Se l’apnea notturna non viene preventivamente diagnostica e opportunamente curata può causare seri pericoli direttamente connessi alle cause che scatenano le patologie legate al disturbo:
- Alterazioni della frequenza cardiaca, tachicardia (aumento) o bradicardia (diminuzione). L’aumento della frequenza cardiaca è legato al fatto che si ha una riduzione della quantità di ossigeno che giunge ai tessuti a causa della ridotta pervietà delle vie aeree all’aria. L’organismo compensa quindi aumentando la frequenza cardiaca per cercare di far arrivare ai tessuti, specialmente al cervello, più sangue ossigenato. La riduzione della frequenza cardiaca si può verificare invece a causa di un ipertono vagale (cioè di un’eccessiva attività del nervo vago che si verifica durante il sonno). Le alterazioni nella frequenza cardiaca possono portare il paziente a soffrire di aritmie e blocchi atrioventricolari, fenomeni che in alcuni casi, possono portare anche alla morte.
- Aumento degli ormoni dello stress in circolo, conseguenza della scarsa qualità del sonno. Ciò può predisporre il soggetto a soffrire di patologie legate all'eccessivo stress come problemi al cuore, ipertensione, infarto e ictus.
Approfondisci quali sono i sintomi dello stress.
- Un riposo non adeguato durante la notte può provocare fenomeni di sonnolenza diurna. Questi si possono verificare in qualsiasi momento della giornata mettendo in serio pericolo la vita del soggetto qualora questo, per esempio, si trovi alla guida di un veicolo.
- Il reflusso gastroesofageo è una patologia conseguente alle apnee ed è dovuta al tentativo inconscio da parte del soggetto di respirare che è causa di una pressione negativa all'interno della gabbia toracica che, a lungo andare, potrebbe influire sullo stato di tonicità dello sfintere gastroesofageo.
Ancor più grave è la conseguenza delle apnee notturne nei bambini.
- Se frequenti possono provocare un ritardo nella crescita. È durante il sonno, infatti, che viene prodotto il GH o ormone della crescita, la cui produzione subisce un rallentamento se il bambino non dorme abbastanza.
- Inoltre i disturbi del sonno e quindi la scarsa qualità dello stesso possono indurre allo sviluppo di comportamenti di iper - attività e aggressività.
Sintomi delle apnee: come riconoscerle.
La sintomatologia delle apnee notturne può essere confusa con quella di altri disturbi del sonno poiché la maggior parte dei sintomi sono sovrapponibili. Accorgersi di soffrirne attraverso autoconservazione dei sintomi è il primo passo per risolvere il problema.
Negli adulti i sintomi che possono manifestarsi sono:
- Sonnolenza diurna di intensità variabile in base alla gravità delle apnee con possibili crisi di sonno improvvise.
- Cambiamenti di umore, ansia e irritabilità a causa della scarsa qualità del sonno.
- Difficoltà ad addormentarsi e frequenti movimenti durante la notte.
- Stanchezza, mal di testa, debolezza.
- Scarsa capacità di concentrazione e deficit mnemonici.
- Russare durante la notte e dormire con la bocca aperta.
- Svegliarsi all'improvviso durante la notte con la sensazione di non poter respirare.
- Abbondante sudorazione notturna e sensazione di costrizione al petto.
- Depressione e riduzione della libido.
Nei bambini possono aggiungersi sintomi quali iperattività diurna, irritabilità e aggressività, tendenza a respirare con la bocca e non con il naso (segno che si ha un ingrossamento delle adenoidi e/o delle tonsille), e ritardo nella crescita.
I sintomi variano in base alla gravità delle apnee e la diagnosi spesso è difficoltosa, tanto che il problema risulta sottostimato.
Diagnosi di base e diagnosi strumentale.
Le apnee notturne rappresentano un disturbo sottostimato a causa della sintomatologia poco specifica, tanto che nell’80-90% dei casi il disturbo non viene diagnosticato. E risulta ancora più complesso perché vi possono essere apnee fisiologiche, cioè legate al normale funzionamento dell’organismo e quindi dipendenti dallo stato di salute generale del soggetto che ne soffre.
La diagnosi delle apnee notturne, una volta posto il sospetto diagnostico, si fa sia tramite anamnesi del paziente e dei sintomi che riferisce, sia mediante una tecnica strumentale che prende il nome di polisonnografia (esame utile per la diagnosi ma anche per il monitoraggio delle apnee notturne una volta fatta la diagnosi).
Questo esame consiste nel ricoverare il paziente per una notte e tenerlo in osservazione durante il sonno, collegandolo a particolari strumenti che andranno a determinare:
- La quantità di ossigeno nel sangue, parametro noto come saturazione dell'ossigeno.
- I movimenti respiratori del torace.
- Il movimento dell’aria attraverso le vie aeree superiori.
- L’attività cerebrale.
- L’attività cardiaca (battito cardiaco e pressione sanguigna).
- La presenza di fenomeni di russamento.
L’esame fornisce un risultato molto importante per la diagnosi di apnea notturna, noto come indice di apnea/ipoapnea, che indica il numero di interruzioni totali o parziali del respiro nell'arco di un’ora, e che definisce l’apnea come un’interruzione del respiro della durata di più di 4 secondi.
In base a questo indice possiamo avere i seguenti risultati:
- Se l’indice è inferiore a 5 non si ha nessun fenomeno di apnea notturna ma solo di forte russamento.
- Se l’indice è compreso tra 5 e 15 si ha un’apnea notturna di grado lieve.
- Se l’indice è compreso tra 16 e 30 l’apnea notturna è di grado moderato.
- Se l’indice è superiore a 30 si parla di apnea notturna grave.
Che fare se si presentano apnee notturne?
Vediamo adesso quali sono i rimedi che possono essere attuati per curare le apnee notturne per evitare che si possa incorrere in seri rischi per la salute. Le apnee notturne di grado grave, infatti, rappresentano un pericolo per il paziente tanto da essere inserite nelle tabelle dell’invalidità civile, e in base alle conseguenze che determinano si può avere un’invalidità che va dal 34% fino al 100%.
Terapie medico-chirurgiche.
L’approccio medico-chirurgico per il trattamento delle apnee notturne è dedicato prevalentemente ai casi moderati o gravi e prevede di intervenire, in base alla gravità, mediante terapie mediche o mediante un intervento chirurgico:
- Ventilazione meccanica a pressione positiva: è uno strumento dotato di una maschera collegata ad una bombola contenente ossigeno ed altri gas, il cui compito è quello di insufflare aria nelle vie respiratorie del paziente, di modo da evitare che vi sia un arresto del respiro, grazie alla pressione positiva generata dall'apparecchio e al conseguente mantenimento delle vie aeree pervie. Può provocare delle complicanze fastidiose come secchezza della gola al risveglio e mal di testa, ed inoltre il paziente potrebbe avere delle difficoltà ad addormentarsi con la maschera sul naso e la bocca.
- Intervento chirurgico: si utilizza nel caso in cui vi sia un’ostruzione delle vie aeree determinata da alcuni tessuti che hanno una dimensione superiore alla norma. Un esempio è la rimozione delle tonsille o delle adenoidi nei bambini, o la riduzione del palato e dell’ugola mediante l’utilizzo di un laser. L’intervento chirurgico può essere utilizzato sia per rimuovere i tessuti in eccesso sia per atrofizzarli (cioè per ridurne il volume) e si esegue in anestesia totale o locale in base al tipo di strumento chirurgico utilizzato (tradizionale o laser).
Farmaci.
Il trattamento farmacologico è per lo più mirato a risolvere i sintomi causati dalle apnee notturne e non la causa scatenante. In particolare i farmaci sono utilizzati quando si hanno eccessivi fenomeni di sonnolenza diurna che determinano limitazioni alla vita quotidiana del soggetto. Tra i farmaci comunemente utilizzati per questo problema abbiamo:
- Amfetamine: sono farmaci stimolanti la cui azione si esplica prevalentemente a livello del sistema nervoso centrale e che normalmente sono utilizzati per il trattamento della narcolessia ma che possono, in adeguate dosi, risultare utili anche per trattare la sintomatologia delle apnee notturne.
- Teofillina: deriva dalle fogli di tè, dai semi del caffè e dal guaranà e pertanto presenta una struttura simile a quella della caffeina. Si utilizza negli adulti e nei neonati sia per ridurre gli episodi di apnea notturna sia per trattarne i sintomi.
- Modafinil: appartiene alla categoria dei farmaci stimolanti e si utilizza per il trattamento dei sintomi diurni causati dalle apnee notturne, come la sonnolenza eccessiva. Il suo meccanismo di azione è legato ad un maggiore rilascio di istamina e di alcuni neurotrasmettitori stimolanti.
La posologia dei farmaci va stabilita dal medico in base ai singoli casi e alle singole necessità.
Quali sono i rimedi naturali?
I rimedi naturali per il trattamento delle apnee notturne possono essere legati alla medicina alternativa, come l’agopuntura o l’omeopatia, o riferirsi a delle norme comportamentali generiche.
Per quanto riguarda la medicina alternativa abbiamo:
- Agopuntura: prevede l’applicazione di aghi nei punti LU9 (che si trovano a livello della piega del polso), BL10 (posto vicino all'attaccatura dei capelli alla base della nuca), VG16 (situato sulla linea mediana della nuca), GB20 (situato nella zona occipitale del collo alla base del cranio) dopo aver posto su ognuno di questi punti una goccia di olio essenziale di Saro (che deriva da una pianta chiamata Cinnamosma fragrans originaria del Madagascar) per migliorare l’efficacia della terapia. Si utilizza l’agopuntura per il trattamento delle forme lievi di apnea notturna e non per quelle moderate o gravi.
- Omeopatia: i rimedi omeopatici per il trattamento delle apnee notturne non vengono considerati risolutivi e non possono quindi essere utilizzati in monoterapia. Tra quelli di possibile utilizzo abbiamo Ammonium carbonicum, Lac caninum, e Grindelia, in caso di apnee notturne con risvegli improvvisi, e Barita carbonica nel caso vi siano apnee notturne determinate da alterazioni delle vie aeree come per esempio la congestione nasale o l’aumento di volume delle tonsille. Concentrazione e posologia sono da definirsi di caso in caso.
Come prevenirle?
Le norme comportamentali rappresentano però la “terapia naturale” più utilizzata per prevenire le apnee notturne. Pertanto si consiglia di:
- Nel caso di congestione nasale o raffreddore utilizzare uno spray per liberare le vie respiratorie prima di mettersi a letto.
- Seguire uno stile di vita attivo e un’alimentazione corretta per ridurre il sovrappeso e l’obesità.
- Eliminare o ridurre il fumo, l’alcol e i farmaci sedativi.
- Dormire su un lato e non sulla schiena o sulla pancia, di modo da migliorare la respirazione e utilizzare dei dispositivi, come un cuscino cervicale, che mantengano la testa in una posizione tale da favorire la respirazione.