Tachicardia: ventricolare, atriale, sinusale o parossistica. Sintomi, cause e rimedi
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Cosa è la tachicardia? Approfondiamo le cause e la diagnosi delle principali tipologie: dalla tachicardia atriale, a quella ventricolare, dalla accelerazione parossistica a quella sinusale. Quali rischi comporta la frequenza cardiaca che eccede il limite fisiologico? Scopriamolo.
Che cosa è la tachicardia?
La tachicardia è un disturbo del ritmo cardiaco caratterizzato da un battito cardiaco accelerato, ovvero una frequenza cardiaca superiore ai valori normali di riposo (generalmente sopra i 100 battiti al minuto).
Volendo essere rigorosi però il limite fisiologico delle pulsazioni del cuore al disopra delle quali viene considerata tachicardia varia con l’età del soggetto e le pulsazioni cardiache fisiologiche a riposo variano in maniera consistente da soggetto a soggetto.
Soglia di tachicardia in funzione dell’età:
- Da 1 a 2 giorni di vita- 159 pulsazioni/minuto,
- Da 1 a 2 giorni di vita - 159 pulsazioni/minuto
- Da 3 a 6 giorni di vita - 166 pulsazioni/min,
- Da 1 a 3 settimane - 182 pulsazioni/min,
- Da 1 a 2 mesi - 179 pulsazioni/min,
- Da 3 a 5 mesi - 186 pulsazioni/min,
- Da 6 a 11 mesi - 169 pulsazioni/min,
- Da 1 a 2 anni - 151 pulsazioni/min,
- Da 3 a 4 anni - 137 pulsazioni/min,
- Da 5 a 7 anni - 133 pulsazioni/min,
- Da 8 a 11 anni - 130 pulsazioni/min,
- Da 12 a 15 anni - 119 pulsazioni/min,
- Dopo i 15 anni - 100 pulsazioni/min.>P
Esistono diversi tipi di tachicardia, a seconda della sede di origine del battito accelerato. n genere, ma non sempre, l’aumento della frequenza cardiaca che è normale sotto sforzo, in condizioni di riposo è legato ad anomalie e/o compromissioni del sistema di conduzione elettrica del muscolo cardiaco, ma può anche essere indotta da malattie che non interessano il cuore come da situazioni transitorie non morbose che subiscono spontanea remissione.
La tachicardia è spesso asintomatica e senza complicanze serie ma, in talune condizioni, richiede trattamento e cure mediche per mantenerla sotto controllo perché può determinare serie compromissioni della funzionalità del cuore ed aumentare la probabilità di incorrere in ictus ed arresti del muscolo che possono risultare fatali.
Sistema di conduzione elettrica del cuore e ciclo cardiaco.
Il sistema di conduzione elettrica del cuore è un particolare tessuto cardiaco che produce e poi conduce (alla stregua di un conduttore) gli impulsi elettrici che determineranno la contrazione delle cavità necessaria per il pompaggio del sangue nel corpo. Esso è composto da:
- Nodo senoatriale. Il pacemaker naturale che genera gli impulsi elettrici che comandano la contrazione.
- Nodo atrioventricolare. Una sorta di relais che ritarda il segnare elettrico in maniera da far contrarre gli atri ed i ventricoli (le 4 cavità del cuore 2+2) in maniera sequenziale prima gli uni e dopo gli altri.
- Il fascio di His. Una sorta di conduttore che consente la trasmissione del segnale elettrico dagli atri ai ventricoli.
Il pompaggio del sangue avviene con l’esecuzione del così detto ciclo cardiaco. Questo consta del susseguirsi di 2 periodi ossia: sistole(contrazione) e diastole (rilascio).
L’intero ciclo è così organizzato:
- Si inizia con il rilasciamento con gli atri che si riempiono di sangue. Quello di destra di sangue venoso che viene dalla periferia e quello di sinistra di sangue arterioso ossigenato che viene dai polmoni.
- Col riempimento aumenta la pressione negli atrii e si aprono le valvole tricuspide(dx) e mitrale (sx) che mettono in comunicazione coi ventricoli. Quando questi ultimi sono pieni il cuore inizia a contrarsi.
- L’aumento di pressione fa chiudere le valvole mitrale e tricuspide ed il sangue inizia ad essere pompato dopo l’apertura delle ulteriori 2 valvole aortica e polmonare. La prima in contatto col ventricolo sx fa passare il sangue arterioso nell'aorta da dove raggiungerà la periferia. La seconda immetterà il sangue nella vena polmonare per addurlo ai polmoni.
E’ evidente che il buon andamento del ciclo cardiaco determina una buona gittata ematica ed una corretta irrorazione dei tessuti periferici.
E’ altresì evidente che un corretto funzionamento del ciclo cardiaco dipende strettamente da una buona conduzione elettrica del cuore.
Un aumento della frequenza cardiaca specie se disordinata si traduce in un incompleto riempimento delle cavità e quindi in una riduzione della gittata ematica.
I diversi tipi di tachicardia.
Esistono diversi tipi di tachicardia, a seconda della sede di origine del battito accelerato. Di seguito ne descriverò i principali.
Tachicardia sopraventricolare (TSV).
Questo tipo di tachicardia ha origine nelle camere superiori del cuore, ovvero gli atri. La TSV può essere parossistica (ovvero a insorgenza improvvisa e di durata limitata) o cronica (ovvero presente per periodi più prolungati). Sono determinate da tessuto cardiaco che, in maniera improvvisa, inizia ad indurre stimoli elettrici di frequenza elevata che si sovrappongono a quelli del nodo senoatriale tanto da prenderne il sopravvento e condurre la contrazione del muscolo cardiaco.
Fibrillazione atriale (FA).
La fibrillazione atriale è una forma di tachicardia sopraventricolare che si caratterizza per un battito cardiaco irregolare e accelerato, dovuto alla contrazione disorganizzata delle cellule muscolari degli atri. Gli impulsi elettrici che inducono la contrazione non si originano nel nodo senoatriale ma in più punti dell’atrio in maniera caotica e scoordinati tra loro. Per tale motivo danno origine a contrazioni disorganizzate e rapide che non riescono ad assicurare la necessaria gittata ematica.
La FA può essere parossistica o cronica e può aumentare il rischio di ictus e altre complicanze cardiache.
Contribuiscono a creare una tale situazione numerose patologie con cui la tachicardia si accompagna: ipertensione, cardiomiopatia, scompenso cardiaco, problemi valvolari, insufficienza renale, diabete, coronaropatia, etc.
Tachicardia ventricolare (TV).
E' una tachicardia che ha origine nei ventricoli, le camere inferiori del cuore. La TV può manifestarsi con battiti regolari o con battiti irregolari e può essere sintomo di una malattia cardiaca.
E’ una grave patologia caratterizzata da ritmo cardiaco accelerato che viene avviato da un segnale elettrico che ha origine da un punto focale posizionato nelle camere ventricolari. Presenta almeno tre battiti irregolari tipici degli anziani.
La TV può causare sintomi come palpitazioni, vertigini, mancanza di respiro e svenimenti.
Tachicardia giunzionale (TG).
La tachicardia giunzionale ha origine nel nodo atrioventricolare (AV), che regola il ritmo cardiaco. La TG può essere parossistica o cronica e può essere sintomo di malattie cardiache come l'infarto del miocardio. I sintomi della TG includono battito cardiaco accelerato, sensazione di mancanza di respiro e svenimenti.
Tachicardia sinosale inappropriata (TSI).
E’ una tachicardia e quindi un aumento della frequenza cardiaca ritmica (che presenta uno svolgimento nel tempo caratterizzato da un ripetersi regolare). Si presenta con gradualità ed altrettanto gradualmente regredisce.
la tachicardia sinosale si verifica quando il nodo senoatriale, il pacemaker naturale del cuore, genera un ritmo più veloce del normale. La TSI può essere parossistica o cronica e può essere causata da fattori come l'ansia, lo stress o l'assunzione di alcune sostanze stimolanti.
Tachicardia atriale ectopica.
E’ una condizione che appartiene alle tachicardie sopra ventricolari non molto comune ed è anche potenzialmente alquanto pericolosa. E normalmente cronica ed è talvolta presente nei bambini piccoli, nei quali le pulsazioni cardiache possono raggiungere una frequenza superiore ai 300 battiti/minuto. L’impulso responsabile della contrazione si origina al di fuori del nodo seno atriale e precisamente nella cavità atriale. La tachicardia si accompagna spesso alla miocardite.
Flutter atriale.
È ancora una tachicardia sopraventricolare che può dar luogo a frequenze cardiache più elevate di 350 battiti al minuto.
È dovuta ad una contrazione coordinata delle fibre atriali con frequenze elevate. Si ha nella maggior parte dei casi anche un rallentamento della conduzione dell’impulso elettrico nel nodo atrioventricolare per cui le attività elettrica dei ventricoli è ridotta rispetto a quella degli atri.
Il flutter atriale è dovuto ad una cardiopatia preesistente generalmente causata da problemi reumatici, problemi di ischemia, ipertensione.
Sintomi dell’aumento della frequenza cardiaca.
La tachicardia può essere in qualche caso asintomatica tanto che la si scopre in maniera del tutto casuale facendo indagini per altri scopi. Se la sintomatologia è presente si manifesta di norma, oltre che col cardiopalmo (sensazione di ritmo cardiaco tumultuoso), con un quadro clinico che è diretta conseguenza della ridotta gittata ematica e quindi.
- Dispnea. Fame d’aria e respirazione difficoltosa. Conseguenza della insufficiente ossigenazione per la riduzione della gittata del sangue in periferia.
- Vertigini e capogiri. Anche questi conseguenza dello scarso apporto di ossigeno.
- Sincope. Svenimento preceduto da stordimento e sensazione di testa vuota. È provocato dalla scarsa perfusione di sangue al cervello.
- Angina. A questi sintomi vanno aggiunti quelli che derivano dal fatto che il cuore tachicardico lavora in una condizione di sforzo costante e di scarsa irrorazione sanguigna. Condizione che può essere ancor più aggravata da stenosi e placche aterosclerotiche e quindi dolore toracico nella regione al di sotto dello sterno provocato dalla sofferenza ischemica del muscolo per la scarsa irrorazione sanguigna.
- A tale quadro clinico che è comune a tutte le tipologie di tachicardia possono aggiungere sintomi specifici della patologia in atto.
Complicanze e rischi connessi all'accelerazione dei battiti cardiaci.
La tachicardia non trattata può provocare le seguenti complicanze.
- Svenimenti. Il ridotto afflusso di sangue al cervello può provocare perdita di coscienza e svenimento con perdita della posizione eretta e caduta che può avere specialmente negli anziani conseguenze severe.
- Coaguli di sangue. La tachicardia può provocare coaguli di sangue che trasportati dal torrente ematico potranno provocare embolie ed ictus.
- Arresto cardiaco.
Cause che comportano accelerazione del ritmo cardiaco.
Ci sono diverse cause della tachicardia. In generale, la tachicardia si verifica quando il cuore batte più rapidamente del normale, il che può essere causato da una serie di fattori non tutti di natura patologica. Vi sono infatti diverse situazioni che possono provocare aumento della frequenza cardiaca in assenza di qualsiasi patologia.
- Attività fisica intensa. Durante l'esercizio fisico, il cuore pompa più sangue per fornire ossigeno ai muscoli che lavorano. Per soddisfare questa richiesta di ossigeno, il cuore batte più velocemente. Questa risposta è fisiologica e può portare a un aumento della frequenza cardiaca.
- Consumo di sostanze stimolanti: l'assunzione di sostanze stimolanti come la caffeina, il tabacco o l'alcol può aumentare la frequenza cardiaca e causare tachicardia. La caffeina è un alcaloide contenuta principalmente nel caffè ma anche nel cioccolato e nella Coca Cola che è in grado di interferire sistema nervoso ortosimpatico e determinare tachicardia.
- Emozioni particolarmente intense. Stress eccessivo, ansia, ma anche paura possono indurre aumento anche considerevoli della frequenza cardiaca. Di norma il fenomeno ha una durata limitata nel tempo e rientra nei livelli normali spontaneamente. Questi stati emotivi attivano il sistema nervoso simpatico, che regola la frequenza cardiaca, facendo aumentare la velocità del battito cardiaco.
- Consumo di cocaina/ anfetamine. Queste droghe stimolano il meccanismo di trasmissione del neurotrasmettitore dopamina ed inducono tra le altre cose tachicardia.
- Effetto collaterale di alcuni farmaci. Alcuni farmaci possono causare tachicardia come effetto collaterale. Questi includono farmaci per la pressione alta, i farmaci broncodilatatori usati per l'asma e la bronchite, e alcuni antidepressivi.
- Squilibri ormonali. Alcune stagioni particolari della vita della donna come: periodo mestruale, gravidanza o climaterio (Pre menopausa) sono caratterizzate da notevoli scompensi ormonali e tale situazione può provocare attivazione del parasimpatico con conseguenza di tachicardia.
Le cause extra cardiache più comuni di tachicardia patologica (ossia le malattie non cardiache che causano aumento della frequenza cardiaca) sono:
- Febbre. È un segno clinico conseguente ad una alterazione del sistema che regola la temperatura corporea posizionato nell’ipotalamo. Alterazione che può attivare i suoi nuclei posteriori che controllano l’attivazione del sistema nervoso parasimpatico e determinare tachicardia.
- Ipertiroidismo. Eccessiva produzione di ormoni tiroidei ed aumento della loro concentrazione in circolo. La maggior concentrazione di ormoni tiroidei accelera il metabolismo. Cosa che comporta un maggior consumo di ossigeno e quindi il cuore accelera per far fronte a tale richiesta.
- Ipoglicemia. Ossia diminuzione dei livelli di zucchero nel sangue. Detta diminuzione innesca effetti sul sistema di regolazione ormonale dell’adrenalina che a sua volta stimola il muscolo cardiaco ed induce tachicardia.
- Anemia. È una diminuzione del tasso ematico di emoglobina Hb. Più precisamente si parla di anemia quando si riscontrano valori di Hb
Le cause cardiache che determinano tachicardia patologica sono, come si è già accennato, correlate a problemi e compromissioni del sistema di conduzione elettrica del cuore.
Fattori di rischio.
Sono stati individuati una serie di fattori che aumentano la probabilità di sviluppare la tachicardia.
Essi sono:
- Età. Il trascorrere degli anni induce invecchiamento del muscolo cardiaco e ne compromette le se strutture e quindi anche i meccanismi di conduzione elettrica.
- Familiarità. Alcuni individui hanno scritto nel loro patrimonio genetico una maggior probabilità a contrarre la malattia.
- Cardiopatie.
- Ipertensione.
- Tabagismo.
- Uso di droghe come anfetamine e/o cocaina.
- Abuso di caffeina.
- Eccessivo stress psicologico.
Diagnosi: analisi, test ed EGC per rilevare la frequenza cardiaca anomala.
Il cardiologo che è lo specialista della materia per effettuare la diagnosi si può avvalere:
- Analisi anamnestica del paziente.
- Analisi di sintomi e segni.
- Visita cardiologica.
- Elettrocardiogramma EGC. Si serve di una apposita apparecchiatura e speciali sensori per rilevare e registrare i segnali elettrici del cuore.
- Holter. E un dispositivo EGC portatile che consente di avere un tracciato dei segnali elettrici cardiaci in un arco di tempo di 24/48 ore.
- Registratore di eventi. È un EGC portatile che viene indossato dal paziente ed attivato al momento dello scatenarsi di una crisi.
- Test elettro fisiologico. Viene eseguito in cateterismo cardiaco e serve ad effettuare una mappatura precisa degli impulsi elettrici.
- Tilt test. Consente il monitoraggio della frequenza cardiaca e pressione arteriosa quando si passa rapidamente da sdraiati all’impiedi.
Rimedi: come tenere sotto controllo la tachicardia.
Ci sono diversi trattamenti disponibili per la tachicardia, a seconda della causa sottostante e della gravità dei sintomi. Di seguito sono elencati alcuni dei trattamenti più comuni.
Farmaci.
I farmaci antiaritmici, come i beta-bloccanti, i calcio-antagonisti e i farmaci antiaritmici di classe I, II e III, sono spesso prescritti per il trattamento della tachicardia. Questi farmaci possono aiutare a ridurre la frequenza cardiaca e prevenire i sintomi associati alla tachicardia. Tali farmaci riportano la frequenza cardiaca nei limiti nel corso di una crisi ed assunti regolarmente prevengono da crisi future possibili.
Cardioversione.
La cardioversione è un procedimento medico che utilizza una scarica elettrica per ripristinare il normale ritmo cardiaco. Presuppone l’uso di un apposito apparato denominato defibrillatore che, mediante due piastre ed un generatore di tensione, applica al cuore una differenza di potenziale che resetta il pace maker naturale e ripristina il normale ritmo. Viene utilizzato nelle strutture mediche in caso di ricovero di urgenza di un paziente in preda ad una grave crisi. La stessa tecnica può essere applicata installando un defibrillatore nel torace del paziente che rivela la frequenza cardiaca ed in funzione di questa fornisce impulsi elettrici dosati per regolarne il ritmo. Questo trattamento è spesso usato per la fibrillazione atriale o la tachicardia ventricolare.
Ablazione con catetere.
L'ablazione con catetere è un procedimento medico che utilizza un catetere per distruggere le cellule anomale che causano la tachicardia. Questo trattamento è spesso usato per la tachicardia sopraventricolare.
Dispositivi cardiaci.
I dispositivi cardiaci, come i pacemaker e gli impianti di defibrillatore cardioverter, possono essere usati per controllare la tachicardia e prevenire le complicazioni associate ad un ritmo cardiaco anormale.
Intervento chirurgico.
In alcuni casi, l'intervento chirurgico può essere necessario per trattare la tachicardia. Ad esempio, la chirurgia può essere usata per rimuovere i tumori che causano la tachicardia o per riparare le anomalie strutturali del cuore che causano la tachicardia.
Manovre vagali.
Sono diverse e servono a modulare l’eccessiva stimolazione del vago che scatena l’aumento della frequenza cardiaca. Una tra esse è la manovra del Valsalva che consiste nel respirare con la glottide chiusa. Operazione che induce una contrazione del diaframma.
Stile di vita.
In alcune forme di tachicardia, gli stili di vita possono avere un ruolo importante nel controllo della malattia. Ad esempio, evitare stimolanti come il caffè, l'alcol e la nicotina può aiutare a ridurre la frequenza cardiaca e prevenire i sintomi.
È importante discutere con il medico il trattamento più adeguato alla tachicardia, in quanto la scelta del trattamento dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. In alcuni casi, può essere necessario utilizzare una combinazione di diversi trattamenti per controllare la tachicardia.
E' possibile prevenire la tachicardia?
Assicurarsi di seguire uno stile di vita sano è uno dei modi migliori per prevenire la tachicardia. Ci sono alcune strategie che possono aiutare a prevenire la tachicardia, tra cui.
- Ridurre lo stress: ci sono diverse tecniche di gestione dello stress, come la meditazione, lo yoga e la respirazione profonda, che possono essere utili.
- Evitare sostanze stimolanti: come il caffè, l'alcol e il tabacco.
- Mantenere uno stile di vita sano che comprenda una dieta equilibrata, l'esercizio fisico regolare e il sonno sufficiente. Inoltre, evitare l'obesità, l'ipertensione e il diabete può anche ridurre il rischio di tachicardia.
- Diagnosi precoce e gestione delle patologie cardiache sottostanti: la diagnosi precoce e la gestione di patologie cardiache possono prevenire la comparsa della tachicardia.
La tachicardia è pericolosa? Si guarisce?
La guarigione dalla tachicardia dipende dalle cause sottostanti della condizione. In alcuni casi, può essere curata con successo attraverso il trattamento delle cause, in altri casi, può essere controllata attraverso la gestione dei sintomi con farmaci o procedure. In questi casi, la tachicardia potrebbe non essere completamente curabile, ma può essere gestita efficacemente per migliorare la qualità della vita del paziente.
In generale, la prognosi dipende dalla causa sottostante, dall'età e dalla salute generale del paziente, dalla tempestività della diagnosi. Sebbene la tachicardia possa essere una condizione fastidiosa e preoccupante, con la diagnosi e il trattamento appropriati, molti pazienti sono in grado di vivere una vita normale e sana.
Domande frequenti.
Domande comuni con brevi risposte per una consultazione rapida sull'argomento:
Quando la tachicardia è preoccupante?
La tachicardia può essere preoccupante quando si verifica senza una causa apparente, dura più a lungo del normale, è associata a sintomi come vertigini, mancanza di respiro, dolore al petto o svenimento, o si ripresenta frequentemente. In questi casi, è importante consultare un medico per determinare la causa sottostante e il trattamento adeguato.
Che cosa provoca la tachicardia?
La tachicardia può essere causata da una serie di fattori, tra cui patologie cardiache, disfunzioni del sistema nervoso autonomo, stimolazione elettrica anormale del cuore, disturbi metabolici come l'ipertiroidismo, l'abuso di sostanze stimolanti come il caffè e l'alcol, e altri fattori come lo stress, l'ansia e l'esercizio fisico intenso.
Cosa fare se si ha la tachicardia?
Se si ha la tachicardia, è importante mantenere la calma e assumere una posizione comoda. Si può provare a stimolare il nervo vago per ridurre la frequenza cardiaca, ad esempio con la manovra di Valsalva o immergendo il viso in acqua fredda. Se i sintomi persistono o si aggravano, è importante cercare assistenza medica immediata.
Quali sono i sintomi della tachicardia?
I sintomi della tachicardia possono includere battito cardiaco accelerato, palpitazioni, sensazione di mancamento d'aria, vertigini, svenimento, dolore al petto, debolezza e stanchezza. Altri sintomi possono includere sudorazione, ansia, tremori e sensazione di oppressione al petto.
Approfondimenti
Tachicardia Ventricolare e Terapie Non Invasive: Un Nuovo Orizzonte nel Trattamento delle Aritmie Cardiache
La tachicardia ventricolare (TV) rappresenta una delle aritmie cardiache più gravi e potenzialmente letali, caratterizzata da una rapida attivazione dei ventricoli del cuore. Tradizionalmente, il trattamento della TV si è concentrato sull'uso di farmaci antiaritmici e sull'ablazione con catetere. Tuttavia, recenti progressi nel campo della radioterapia cardiaca non invasiva hanno aperto nuove frontiere nel trattamento di questa condizione.
L'innovazione della radioterapia cardiaca non invasiva si basa sull'uso di radiazioni mirate per modificare il tessuto cardiaco che causa l'aritmia, senza la necessità di interventi fisici diretti sul cuore. Questo approccio è particolarmente promettente per i pazienti con TV refrattaria, ovvero quei pazienti che non rispondono ai trattamenti convenzionali.
Efficacia e Sicurezza della Radioterapia Cardiaca
Uno studio chiave in questo campo, come riportato da una fonte di PubMed (Noninvasive Cardiac Radiation for Ablation of Ventricular Tachycardia), ha dimostrato che la radioterapia cardiaca non invasiva può ridurre significativamente il carico di tachicardie ventricolari in pazienti con TV refrattaria. In questo studio, cinque pazienti con TV refrattaria hanno ricevuto un trattamento non invasivo con radioablazione cardiaca guidata dall'elettrofisiologia, risultando in una marcata riduzione delle tachicardie ventricolari.
La sicurezza di questo trattamento è un aspetto fondamentale, considerando che l'uso di radiazioni in un contesto cardiaco potrebbe suscitare preoccupazioni. Tuttavia, la precisione e la mira selettiva delle radiazioni permettono di limitare l'esposizione ai tessuti circostanti, riducendo così il rischio di effetti collaterali.
Confronto con le Terapie Tradizionali
Rispetto alle terapie tradizionali, come l'ablazione con catetere e i farmaci antiaritmici, la radioterapia cardiaca non invasiva offre diversi vantaggi. Primo fra tutti, la non invasività del trattamento, che riduce i rischi associati agli interventi chirurgici e alle procedure invasive. Inoltre, per i pazienti che non rispondono ai farmaci antiaritmici o che non sono candidati all'ablazione con catetere, questa terapia rappresenta un'alternativa promettente.
Prospettive Future e Considerazioni Cliniche
La radioterapia cardiaca non invasiva si sta affermando come un'opzione terapeutica innovativa nel trattamento della tachicardia ventricolare. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per valutare a lungo termine l'efficacia e la sicurezza di questo trattamento, nonché per definire i criteri di selezione dei pazienti più adatti a beneficiarne.
Bibliografia
Ecco una bibliografia dettagliata sugli studi relativi alla tachicardia:
- Titolo: Catecholaminergic polymorphic ventricular tachycardia(Tachicardia ventricolare polimorfica catecolaminergica)
- Autori: Demosthenes G. Katritsis, Bernard J. Gersh, A. John Camm
- Data: 10 Febbraio 2020
- Fonte: Oxford Medicine Online
- Abstract: Questo capitolo esamina i principali reperti elettrocardiografici della CPVT e la fisiopatologia associata che dà origine a questi reperti a livello cellulare, tissutale e/o organico.
- Peer Reviewed: Sì
- Titolo: Verapamil for Control of Ventricular Rate in Paroxysmal Supraventricular Tachycardia and Atrial Fibrillation or Flutter: A Double-Blind Randomized Cross-Over Study(Verapamil per il controllo della frequenza ventricolare nella tachicardia sopraventricolare parossistica e nella fibrillazione atriale o flutter: uno studio incrociato randomizzato in doppio cieco)
- Autori: HARVEY L. WAXMAN, M. D.; ROBERT J. MYERBURG, M.D.; RUTH APPEL, R.N.; RUEY J. SUNG, M.D.
- Data: 12 Marzo 2020
- Fonte: Annals of Internal Medicine
- Abstract: Si conclude che il verapamil determina un rallentamento clinicamente significativo della risposta ventricolare nella fibrillazione atriale o nel flutter atriale ed è superiore al placebo per la conversione della tachicardia sopraventricolare parossistica in ritmo sinusale.
- Peer Reviewed: Sì
- Titolo:Noninvasive Cardiac Radiation for Ablation of Ventricular Tachycardia(Radioterapia cardiaca non invasiva per l'ablazione della tachicardia ventricolare)
- Autori: Phillip S Cuculich, Matthew R Schill, Rojano Kashani , Sasa Mutic, Adam Lang, Daniel Cooper, Mitchell Faddis, Marye Gleva, Amit Noheria, Timothy W Smith, Dennis Hallahan, Yoram Rudy, Clifford G Robinson
- Data: 13 Dicembre 2017
- Fonte: PubMed
- Abstract: In cinque pazienti con tachicardia ventricolare refrattaria, il trattamento non invasivo con radioablazione cardiaca guidata dall'elettrofisiologia ha ridotto notevolmente il carico di tachicardie ventricolari.
- Peer Reviewed: Sì
- Titolo: Ventricular Tachycardia Ablation versus Escalation of Antiarrhythmic Drugs(Ablazione della tachicardia ventricolare versus escalation di farmaci antiaritmici)
- Data: 5 Maggio 2016
- Fonte: PubMed
- Abstract: Si è riscontrato un tasso significativamente inferiore dell'esito primario composito di morte, tempesta di tachicardia ventricolare o shock ICD appropriato tra i pazienti sottoposti ad ablazione con catetere rispetto a quelli che ricevevano una terapia farmacologica antiaritmica intensificata.
- Peer Reviewed: Sì
- Titolo:New-onset Postural Orthostatic Tachycardia Syndrome Following Coronavirus Disease 2019 Infection(Sindrome da tachicardia ortostatica posturale di nuova insorgenza dopo l'infezione da Coronavirus Disease 2019)
- Autori: Khalil Kanjwal, Sameer Jamal , Asim Kichloo, Blair P Grubb
- Data: 1 Novembre 2020
- Fonte: PubMed
- Abstract: Viene riportato un caso di sindrome da tachicardia ortostatica posturale di nuova insorgenza in una paziente altrimenti sana dopo l'infezione da COVID-19.
- Peer Reviewed: Sì
Questa bibliografia offre una panoramica completa e aggiornata sulla tachicardia, coprendo vari aspetti dalla fisiopatologia alla gestione clinica.