Analizziamo quali sono le possibili cause delle mioclonie ovvero di quegli spasmi muscolari determinati da contrazioni involontarie.
La mioclonia è una condizione caratterizzata da brevi spasmi di uno o più muscoli (mioclono), ovvero la contrazione o il rilassamento (perdita della contrazione o tono) involontario (non regolato dalla volontà dell’individuo) di una o più masse muscolari. Lo spasmo muscolare tipico del mioclono può essere una contrazione ed allora si parla di mioclono positivo o un rilassamento ossia una perdita di contrazione ed allora si parla di mioclono negativo o anche di asterissi o ancora di flapping tremors.
Le caratteristiche essenziali che identificano le mioclonie sono:
Notiamo che il mioclono non è in se una malattia e neppure un sintomo, che è una alterazione avvertita dal paziente della normale sensazione del proprio corpo, ma è invece un segno, ossia un riscontro di una malattia che il medico constata durante la visita del paziente.
Gli spasmi mioclonici o mioclonie appartengono alla più ampia categoria dei disturbi del movimento. Dove i disturbi del movimento costituiscono tutte quelle condizioni caratterizzate da un cattivo funzionamento della muscolatura volontaria ossia dei muscoli che si muovono azionati dalla nostra volontà.
I disturbi del movimento si distinguono in:
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Le mioclonie possono avere numerosissime cause e queste per di più risultano anche estremamente eterogenee tra loro. Comunque, ciononostante, è possibile suddividerle in due grosse categorie e precisamente in: cause fisiologiche e cause patologiche.
Le Mioclonie fisiologiche sono tutte quelle che interessano soggetti sani e in buona salute e che sono legate a processi fisiologici o quantomeno benigni.
Sono quelle che si presentano in soggetti sani in cui il mioclono compare improvvisamente dura poco tempo e scompare. Le più comuni sono:
Le Mioclonie secondarie, o anche sintomatiche, sono appunto uno dei sintomi di una patologia di base. Le principali patologie che inducono il sintomo sono:
La mioclonia può anche essere causata da complicanze, o effetti collaterali di alcune sostanze:
I meccanismi fisiologici che inducono il mioclono. Tale situazione già di per se complessa, per la scarsa conoscenza dei processi, è resa ancora più intricata dal fatto che non tutti i tipi di mioclonie sono retti dai medesimi processi fisiopatologici. Le ipotesi che si fanno in merito sono svariate. Ne accenniamo una delle più attendibili che è stata formulata per le mioclonie che vengono scatenate stimoli esterni ( luci, rumori, etc.). Essa ipotizza che tali mioclonie si scatenino perchè le aree del cervello (corteccia e reticolo mediale ) e midollo spinale che sono deputate al controllo dei muscoli volontari risultano, in determinate condizioni, iper eccitabili. Un ruolo essenziale nel determinare questa condizione di ipereccitabilità si suppone sia svolto da alcuni neurotrasmettitori, ossia da quelle sostanze chimiche che fungono da messaggeri tra una cellula nervosa ed una altra. Potrebbe infatti accadere che squilibri o carenze di alcuni neurotrasmettitori rendano più sensibili alcune cellule innescando così il fenomeno delle mioclonie. In particolare si ipotizza che i neurotrasmettitori che possono essere coinvolti in questi meccanismi siano: serotonina e acido gamma amminobutirrico. Entrambi infatti hanno un effetto inibitorio e coadiuvano il cervello nell’azione di controllo dei muscoli. |
La classificazione degli spasmi involontari può essere fatta secondo diversi criteri, oltre quello delle cause che, come visto sopra, le distingue in fisiologiche e secondarie, è possibile classificarle in base alla zona del corpo che colpiscono ed al tipo di movimento che inducono. In particolare:
Come si può facilmente intendere, da quanto fin qui detto, le mioclonie costituiscono un problema molto complesso e variegato per cui la diagnosi ossia l’individuazione della causa può risultare cosa non facile e talvolta addirittura impossibile (mioclonie idiopatiche). Il protocollo diagnostico per tale scopo procede con esclusioni continue ed è normalmente il seguente:
Elettroencefalografia. La sua rappresentazione grafica è l’elettroencefalogramma che una registrazione delle attività elettriche cerebrali. Il tutto viene realizzato con una speciale attrezzatura nota come elettroencefalografo. Anomalie del tracciato dell’elettroencefalogramma sono indicative di compromissioni neurali .
RMN. La risonanza magnetica fornisce una immagine dei tessuti molli contenuti nella scatola cranica e serve ad escludere presenza di tumori e compromissioni delle aree che possono indurre il mioclone.
Elettromiografia. Serve a fornire dettagli sulla corretta funzionalità sia dei muscoli scheletrici che dei nervi periferici (ossia al di fuori del cervello e midollo spinale).
Test di funzionalità epatica, renali, e tossicologici . Per escludere eventuali insufficienze.
Nota la causa che induce la mioclonia bisogna, curarla ed eliminarla ad avvenuta guarigione il segno sparirà. Naturalmente non sempre ciò è possibile, anzi solo in casi molto rari pertanto la terapia resta di tipo sintomatico.Ossia si tenterà di lenire e mantenere sotto controllo il problema.
I farmaci che vengono utilizzati a tale scopo sono: i tranquillanti e gli anticonvulsivanti.
I tranquillanti usati appartengono alla categoria delle benzodiazepine ed il più comune è a base di Clonazepam.
Gli anticonvulsivanti sono quelli utilizzati per sedare le crisi epilettiche. I più comuni sono primidone ed acido valproico.
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