Neutrofili: cosa sono
Approfondiamo cosa sono ed a cosa servono i neutrofili. Quali sono i valori fisiologici? Quali patologie sottendono valori alti o bassi di questa tipologia di globuli bianchi?
Che cosa sono i neutrofili?
I neutrofili appartengono, insieme a basofili ed eosinofili, alla linea cellulare dei granulociti. Questi poi unitamente ai monociti ed ai linfociti fanno parte della più generale categoria dei globuli bianchi o leucociti. I globuli bianchi con globuli rossi e piastrine appartengono alle cellule corpuscolari del sangue.
Quindi i neutrofili sono un particolare tipo di granulocita. Questi ultimi sono così denominati perché nel citoplasma che circonda il loro nucleo sono presenti delle granulazioni. Detti granuli a seconda della specie cellulare a cui appartengono si colorano in maniera differente quando reagiscono con coloranti acidi, basici o neutri. Ed è proprio in funzione di tale proprietà che viene dato il nome alle tre specie cellulari.
- Le granulazioni degli eosinofili si colorano di rosso nei coloranti acidi ed in particolare nell’eosina.
- Le granulazioni dei neutrofili si colorano di rosa reagendo con coloranti neutri (ne acidi, ne basici).
- Le granulazioni dei basofili si colorano di blu reagendo con coloranti basici.
Approfondisci cosa sono e quali sono i valori degli eosinofili nel sangue e nei tessuti.
Riassumendo quindi i neutrofili, o più precisamente i granulociti neutrofili, sono una speciale tipologia di globuli bianchi le cui granulazioni citoplasmatiche si colorano reagendo con coloranti neutri.
Le dimensioni dei neutrofili sono comprese tra i 10 ed i 12 micron (un micron è pari ad un milionenesimo di metro o un millesimo di millimetro) ed il loro nucleo, come anche quello degli altri granulociti, ha la caratteristica di essere polilobato ossia di essere conformato dall’unione di svariati lobi (da 2 a 5; il loro numero che inizialmente è di 2 cresce con l’età della cellula).
I neutrofili costituiscono tra le varie tipologie di globuli bianchi quella più numerosa, infatti, sono circa il 50/70% dell’intera popolazione dei leucociti.
In un giorno circa 100 miliardi di staminali del midollo osseo si differenziano originando altrettanti neutrofili. Questi dal midollo passano poi nel sangue e da qui nei tessuti.
La loro vita media è particolarmente breve. Rimangono nel torrente ematico tra le 7 e 10 ore e nei tessuti un tempo che è in media è di 3 giorni. Trascorso tale tempo vanno incontro a morte programmata.
A cosa servono?
Il loro compito nel corpo è di difesa. Essenzialmente intervengono nelle infezioni di batteri e funghi. Sono infatti, fra le numerose specie di cellule del sistema immunitario, tra le prime ad accorrere sul luogo di una lesione in cui si sviluppa l’infiammazione (nell’ordine di pochi minuti). In tale luogo svolgono principalmente una azione di fagocitosi. Tendono cioè a catturare, uccidere ed inglobare, fagocitandoli, gli agenti patogeni responsabili dell’infezione e generalmente ogni corpo o sostanza estranea.
L’accumulo di neutrofili morti insieme ad un liquido proteico noto come puri liquori costituisce il pus che è appunto l’essudato giallastro che si forma nel sito dell’infiammazione scatenata dalla infezione.
Oltre a questa azione di fagoicitosi i neutrofili possono anche rilasciare sostanze denominate pirogene che inducono innalzamento della temperatura corporea e quindi provocano la febbre ed ancora mediatori chimici della infiammazione.
Come agiscono i neutrofili nel processo infiammatorio che consegue ad una infezione.
I neutrofili nella fase acuta della infiammazione, procurata da una infezione solitamente di batteri, passano dal torrente ematico dove si trovano nei tessuti dove è allocato il sito della flogosi. Essi perciò attraversano le pareti dei vasi sanguigni ed i tessuti connettivi.
A guidarli in tale percorso sono particolari molecole che fungono da segnalatori chimici e precisamente:
- Interleuchina-8.E’ una proteina di segnalazione che viene prodotta dai macrofagi (sono cellule che derivano per differenziazione dai monociti: categoria di globuli bianchi responsabili della difesa non specializzata del corpo, ma anche dalle cellule del tessuto epiteliale e del tessuto endoteliale che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni). La sua funzione è di guida dei neutrofili nel luogo dell’infiammazione e della loro attivazione alla fagocitosi.
- C5a. E’ un frammento di proteina rilasciata dal sistema di complemento (parte del sistema immunitario responsabile della immunità innata non specifica). Le sue funzioni sono di guida dei neutrofili e di stimolare il rilascio di istamina uno dei mediatori chimici dell’infiammazione da parte dei mastociti.
- fMPL o N-formilmetionil-leucil-fenilalanina. Guidano i neutrofili e li stimolano a liberare enzimi lisosomiali che attivano il processo di distruzione cellulare con cui i neutrofili si liberano di patogeni e cellule morte fagocitate.
- Leucotriene B4. Guida i neutrofili sul sito dell’infammazione consentendo ai neutrofili di legarsi alla parete interna dei vasi e di attraversarla.
Il processo con cui i neutrofili direzionano il loro movimento per accorrere sul sito dell’infiammazione è noto come chemiotassi. Chemiotassi che è attivata dalle citochine, le molecole che sopra sono state elencate e che, come si è visto, vengono prodotte da macrofagi, mastociti ed endotelio attivato.
I neutrofili grazie a tale processo raggiungono il sito che è sede del focolaio di infezione. Giunti qui i liberano a loro volta citochine che richiamano in loco altre cellule del sistema immunitario moltiplicando in tal maniera l’entità della reazione infiammatoria che si scatena nel sito dell’infezione.
Unitamente a tale azione i neutrofili mettono in atto una serie di meccanismi tesi a distruggere i microorganismi patogeni responsabili della infezione.
Detti meccanismi sono essenzialmente di tre tipi e precisamente:
- Fagocitosi. Processo con cui i neutrofili che sono dei macrofagi ingeriscono i patogeni. Per effettuare la fagocitosi il neutrofilo tira fuori delle espansioni (pseudopodi) che avviluppano il patogeno e lo conducono al suo interno. L’elemento estraneo avviluppato dagli pseudopodi ed internalizzato al neutrofilo, denominato phagosome, viene successivamente ucciso dalla secrezione di perossidi che degradandosi danno luogo a formazione di acido ipocloroso HClO.
- Degranulazione. Come si è già accennato i neutrofili essendo dei granulociti presentano all’interno del citoplasma dei granuli. Questi granuli mediante un processo noto come degranulazione rilasciano delle proteine citotossiche (riescono a procurare danno a determinate cellule) che con il loro potente effetto antimicrobico contribuiscono a debellare l’infezione. I granuli contenuti nel citoplasma dei neutrofili sono di tre diversi tipi:
- Granuli primari o azzurrofili. La loro degranulazione libera: mieloperossidasi (enzima che determina la produzione di acido ipocloroso che è un battericida), BPI (proteina antibiotica endogena), difensina (catene a basso numero di amminoacidi che interagiscono con la membrana cellulare di batteri e funghi determinandone la destabilizzazione), catepsina G (enzima che partecipa alla fagocitazione ed uccisione dei patogeni).
- Granuli secondari o specifici. Degranulandosi liberano: fosfatasi alcalina, lisozima, etc. Enzimi che forniscono protezione contro i batteri gram positivi come i Bacilli e gli Streptococchi.
- Granuli terziari. Degranulazzandosi danno luce a: Catepsina e Gelatinasi (enzima che accelera la reazione di idrolizzazione della gelatina in maniera da rendere la membrana cellulare attraversabile).
- Trappole extracellulari. Sono delle strutture simili a reti che i neutrofili secernono e che intrappolano ed uccidono i patogeni negli spazi extracellulari. Detto reticolo costituisce anche un argine per la ulteriore diffusione dell’infezione.
Conta dei neutrofili: alti o bassi segno di possibili patologie.
Ad una conta il loro fisiologico range è tra le 2,5 x 109 e 7,5 x 109 cellule per litro di sangue. Il numero di neutrofili accertati però può variare tra laboratorio e laboratorio e nei paesi in via di sviluppo può risultare più basso dei valori riportati pur rientrando nella normalità.
Puoi approfondire i sintomi e le cause della neutropenia. |
Se ad una conta assoluta dei neutrofili o ANC il loro numero risulta inferiore alle 1500 cellule per milionesimo di litro di sangue si parla di neutrofili bassi o neutropenia.
Alla base della neutropenia vi possono svariate patologie nonchè gravi carenze vitaminiche. Le più comuni sono:
- intossicazioni da sostanze chimiche,
- infezioni virali quali salmonellosi, mononucleosi, morbillo, tifo
- parassitosi quali la malaria,
- malattie del fegato quali epatiti e cirrosi,
- anemia.
Se invece ad conta assoluta dei neutrofili il loro numero risulta superiore alle 7700 cellule per milionesimo di litro di sangue si parla di neutrofili alti o neutrofilia. Alla base della neutrofilia possono esservi numerose malattie ma anche semplici stimolazioni che hanno un carattere assolutamente fisiologico come possono essere ad esempio:
- stress, sforzo fisico, dolore, sbalzi termici,
- uso prolungato di cortisonici,
- gravidanza,
- vaccinazioni,
- forme tumorali e leucemie,
- infarto,
- gotta.