Retinopatia diabetica proliferativa e non: sintomi, stadi, cure e diagnosi

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Informazioni sulla retinopatia diabetica: quali sono le differenze tra la fase proliferativa e non proliferativa? Come si cura, con quali sintomi si manifesta e come viene effettuata la diagnosi? Approfondiamo la patologia che può arrecare gravi conseguenze per la retina.

Che cos’è la retinopatia diabetica?

La retinopatia diabetica è una una patologia oculare che colpisce la retina, che è responsabile della corretta visione. Più precisamente colpisce i piccoli vasi sanguigni, i capillari, che irrorano la retina che, a causa di un ridotto apporto sanguigno, diventano ischemici e muoiono.

La retinopatia è delle maggiori complicanze del diabete, si può manifestare indistintamente sia nel diabete di tipo I (o insulino- dipendente) che nel diabete di tipo II (non insulino-dipendente) con una percentuale di soggetti affetti che va dal 30 al 50%.

I meccanismi fisiopatologici che portano alla malattia.

Le cause della patologia sono da ricondurre al meccanismo che porta alla comparsa della retinopatia diabetica che è collegato ad un'alterazione della parete dei capillari retinici, ovvero quei piccoli vasi sanguigni che portano il sangue alla retina.

In particolare a livello di questi capillari si verificano:

Queste modifiche ai vasi retinici sono dovute alla presenza di grandi concentrazioni di glucosio, condizione nota come iperglicemia, nel sangue, che provoca alterazioni metaboliche causando microlesioni ai vasi del microcircolo sanguigno con conseguenti alterazioni morfologiche e funzionali.

Cause e fattori di rischio che aumentano le probabilità di retinopatia diabetica.

Tutti i diabetici in generale sono a rischio di sviluppare una retinopatia. Tuttavia vi sono alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità che un soggetto sviluppi tale patologia. Tra i fattori di rischio abbiamo:

Gli stadi della retinopatia diabetica: proliferativa e non proliferativa.

La retinopatia diabetica può essere classificata in stadi di progressione che vanno di pari passo con l'aumento della gravità della patologia. La classificazione generale divide la patologia in due stadi principali:

Non proliferativa o essudativa.

La retinopatia non proliferativa o semplice è la forma meno grave di retinopatia. È caratterizzata dalla formazione di micro aneurismi, cioè dilatazioni della parete dei vasi, che provocano un indebolimento della parete e la possibile formazione di emorragie a livello retinico e di edemi maculari. Si verifica anche la presenza di essudati, per tale motivo questa forma viene definita anche essudativa, causati dal liquido che fuoriesce dai vasi a causa della parete alterata e non funzionale. Gli essudati in questa fase sono di tipo duro, cioè sono composti da grassi e proteine come la fibrina.

Retinopatia proliferativa.

Quella proliferativa è la forma più avanzata e più grave e caratterizzata dalla neoformazione di vasi sanguigni che si vengono a creare per sopperire alla mancanza di quelli che si sono otturati e che hanno quindi ridotto l'afflusso di sangue alla retina. Si ha la presenza di essudati di tipo molle o cotonoso, il cui aspetto ricorda i fiocchi di cotone, causati dall'ischemia di varie aree delle fibre retiniche e dall'accumulo di materiale assoplasmatico che fuoriesce dagli endoteli danneggiati. I nuovi vasi che si formano per sopperire alle aree d’ischemia hanno però una parete molto fragile e si rompono facilmente dando luogo alla formazione di emorragie retiniche chiamate vitreali (perchè coinvolgono il corpo vitreo). Si forma anche tessuto cicatriziale a causa della continua rottura di questi vasi, e questo può determinare il raggrinzimento della retina con conseguente distacco.

I sintomi possono essere specifici o generici.

La sintomatologia di quest’alterazione retinica compare solitamente nelle fasi più avanzate della patologia, i sintomi possono essere specifici oppure di tipo generico legati al diabete in generale e concomitanti alla retinopatia.

Tra i sintomi strettamente associati alla retinopatia diabetica abbiamo:

Vi sono poi dei sintomi oculari associati in generale al diabete che si possono sovrapporre alla retinopatia e renderne più difficoltosa la diagnosi o peggiorarne la prognosi. Tra questi abbiamo:

La diagnosi.

Gli specialisti oftalmologi sono coloro che si occupano di diagnosticare la retinopatia diabetica. Come abbiamo in precedenza accennato questa patologia negli stadi iniziali non presenta sintomi specificiper cui, chi soffre di diabete, è bene che faccia un controllo sottoponendosi agli esami per diagnosticare la patologia.

Meglio non rischiare che la malattia degeneri! Le conseguenze della retinopatia diabetica possono anche gravi, come la cecità causata dal distacco della retina.

Gli esami utilizzati per la diagnosi di retinopatia diabetica sono:

Come si cura la retinopatia diabetica?Rallentare la progressione della patologia è fondamentale!

La cura della retinopatia diabetica è essenziale ed importantissima affinché il paziente possa conservare la vista rallentando la progressione della patologia. Attualmente la terapie più utilizzate sono quelle di tipo chirurgico, mentre poca applicazione trovano i farmaci.

Prevenzione.

La migliore prevenzione della retinopatia diabetica è quella di mantenere il diabete e la pressione arteriosa a livelli normali.

I diabetici devono, quindi, effettuare visite oculistiche almeno una volta all'anno in modo da controllare lo stato dei vasi sanguigni per poter cominciare tempestivamente il trattamento.

Quindi se siete malati di diabete tenete sempre sotto controllo la vostra vista facendo controlli frequenti.

Farmaci e iniezioni intravitreali.

Le terapie di tipo farmacologico e i rimedi naturali e omeopatici non trovano molte applicazioni nella cura della retinopatia diabetica, sebbene si sia sempre alla ricerca di nuove cure. Tra i farmaci attualmente utilizzati vi sono:

Tra le nuove terapie farmacologiche che sono utilizzate per la retinopatia diabetica, vi sono le iniezioni intravitreali.

Questa terapia prevede di iniettare mediante un ago all'interno dello spazio vitreale un farmaco che riduca la formazione dei nuovi vasi sanguigni.

La procedura di somministrazione di questi farmaci per via intravitreale è abbastanza invasiva e può essere fastidiosa per il paziente. Inoltre, sebbene questa terapia sia abbastanza efficace, non vi sono garanzie a lungo termine nella cura della patologia ma solo nel rallentamento dei sintomi e la terapia va ripetuta per un lungo periodo che stabilirà il medico in base ai casi.

Rimedi naturali.

Per migliorare la vista è possibile modificare i propri occhiali con delle lenti che filtrano la luce e migliorano le condizioni d’illuminazione.

La fitoterapia propone dei rimedi naturali che servono a controllare il diabete e a migliorare la circolazione, in modo da ridurre la formazione di edemi ed emorragie.

Tra le piante ipoglicemizzanti troviamo l'Eucalipto e il Sambuco , il Picnogenolo, invece, è un potente antiossidante che riduce i danni alla retina e rinforza i capillari.

Tra i rimedi omeopatici troviamo i granuli di arnica 5 CH ma non se ne conoscono gli effetti specifici né i precisi meccanismi di azione.

Le terapie di tipo chirurgico sono riservate in tutti quei casi gravi di retinopatia diabetica cioè proliferativa o laddove le terapie farmacologiche non hanno prodotto risultati.

Fotocoagulazione mediante laser.

La fotocoagulazione è l'intervento chirurgico di maggiore utilizzo in cui viene sfruttata la luce di un laser all'argon per coagulare e cicatrizzare i piccoli vasi neoformati nella retina e impedirne lo sviluppo e la proliferazione. Questo trattamento ha un'efficacia dell'80% nel prevenire il distacco della retina, prevenire le complicanze e fermare l'avanzamento della malattia, ma non ha efficacia nel recupero della vista. Si compie in ambulatorio e dura circa una ventina di minuti, il paziente non sente dolore poiché prima dell'applicazione della luce laser viene somministrato un collirio anestetico. Il trattamento con il laser può essere di tipo focale, utilizzato per trattare piccole zone, a griglia, per ridurre l'edema maculare, o pan- retinico, quando si tratta la retinopatia in stadio proliferativo.

Vitrectomia.

La vitrectomia è un intervento che prevede la rimozione e l'asportazione del corpo vitreo e si utilizza sia quando vi sono ripetute emorragie senza riassorbimento del sangue, sia quando vi sono aderenze alla retina che tendono a sollevarla e a facilitarne il distacco. Si esegue in anestesia generale.

Nuove cure.

Sono in atto ricerche volte ad individuare nuove cure per la patologia, una delle ricerche si sta concentrando attualmente sull'impiego di cellule staminali per consentire la rigenerazione delle zone lesionate della retina.

La FDA, Food and Drug Administration (Agenzia per gli alimenti e i medicinali) americana ha, recentemente, dato il via libera ad una sperimentazione con cellule staminali su un gruppo di persone affette da una grave forma di cecità progressiva.

Informazioni utili.

Si può richiedere l’invalidità civile?

Chi è colpito da retinopatia diabetica, o in generale chi è affetto da diabete con complicanze, può presentare domanda d’invalidità civile

Si può guarire?

Dal diabete non si guarisce, ma può essere tenuto sotto controllo seguendo la terapia e un preciso stile di vita per tutto il resto dell’esistenza. Anche la retinopatia può essere prevenuta e curata per rallentare la progressione.

I centri d’eccellenza dove curare la retinopatia diabetica.

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