Versamento pleurico: tipi, sintomi, cause, cure e conseguenze
Il versamento pleurico è un accumulo di liquido in eccesso nella cavità pleurica che se non trattato può portare a conseguenze serie. I sintomi sono: dolore toracico, dispnea, alterazione del battito cardiaco.Ma quali sono le cause di questa patologia? E quali le cure per trattarla? Andiamo a scoprirlo...
Che cos’è il versamento pleurico?
Con il termine "versamento pleurico" si intende un anomalo accumulo di liquido a livello del cavo pleurico.
Si verifica con una maggiore frequenza negli anziani, a causa delle patologie ad esso correlate, ma può essere riscontrato anche nel feto, negli adulti e nei bambini. La prognosi del versamento pleurico dipende dalla patologia di base che lo ha causato; in alcuni casi può portare alla morte del paziente se la patologia è grave, in altri casi, invece, si ottiene una guarigione completa.
Fisiopatologia del cavo pleurico. Anatomicamente parlando il cavo pleurico è il sottile spazio che si trova tra la pleura viscerale (che ricopre il polmone), e la pleura parietale e che fisiologicamente contiene una quantità di liquido pleurico, con funzione lubrificante, pari a 10 - 20 ml. Il versamento pleurico si ha quando si supera tale quantità fisiologica di liquido pleurico, solitamente a causa di una patologia. |
Le diverse tipologie di questa patologia.
Il versamento pleurico può essere classificato in diverse tipologie in base alla produzione di liquido, al coinvolgimento pleurico, alla localizzazione, ed al tipo di liquido prodotto.
Una prima distinzione può esser fatta sulla base della presenza o meno di ascite, in questo caso distinguiamo un versamento pleurico:
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Ascitico, quando l'accumulo di liquido nella cavità pleurica origina da un'ascite (anomala raccolta di liquido a livello addominale), presente a causa di patologie epatiche.
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Non ascitico, quando il liquido pleurico accumulato non è correlato con la presenza di ascite.
Approfondisci le caratteristiche dell'ascite.
In base al coinvolgimento pleurico distinguiamo un versamento di tipo:
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Monolaterale, quando è coinvolta soltanto una cavità pleurica (destra o sinistra).
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Bilaterale, quando sono coinvolte entrambe le cavità pleuriche.
In base alla produzione di liquido possiamo invece distinguere un versamento pleurico:
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Trasudatizio, quando il liquido si accumula poiché viene persa, a causa di una patologia, la capacità di riassorbire il liquido in eccesso che si forma a livello della cavità pleurica.
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Essudatizio, quando l'accumulo di liquido è legato ad un'eccessiva produzione dello stesso per cause patologiche. Si forma in seguito a processi infiammatori o infettivi che riguardano il polmone o le pleure.
In base alla localizzazione del liquido possiamo avere un versamento pleurico:
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Basale, quando si trova in corrispondenza della base polmonare (la parte inferiore del polmone).
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Apicale, quando si trova in corrispondenza dell'apice polmonare (la parte superiore del polmone).
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Latero - basale, se è localizzato in corrispondenza di un lato del polmone e della base.
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Latero - apicale, se è localizzato in corrispondenza di un lato del polmone e dell'apice.
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Apico - parieto - basale, quando si trova localizzato in più parti in corrispondenza del polmone.
Infine in base alla tipologia di liquido che si riscontra possiamo avere:
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Idrotorace, quando il versamento pleurico è formato per lo più da liquido simile a siero, di natura non infiammatoria.
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Emotorace o siero - ematico, quando il liquido è formato da sangue (si riscontra nel liquido pleurico un ematocrito superiore di almeno il 50% rispetto a quello del sangue periferico).
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Chilotorace, quando si ha un liquido composto per la maggior parte da liquido linfatico e trigliceridi (si ha una concentrazione maggiore di 110 mg/dl).
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Piotorace o empiema pleurico, quando il liquido è formato da pus ed il versamento pleurico in questo caso prende il nome di ascesso polmonare.
In alcuni casi il versamento pleurico può essere saccato, cioè racchiuso in una sorta di sacca formata da aderenze che lo delimita e che determina lo spostamento di tale versamento quando il paziente cambia posizione.
È conseguente a processi di natura infettiva o infiammatoria.
Quali sono le cause dell’accumulo di liquido nel cavo pleurico?
In base al tipo di versamento pleurico possono essere individuate cause patologiche ben precise. Difatti l'aspetto del versamento pleurico (sieroso, ematico, simile a grasso, con pus e così via) è indice di diverse patologie che hanno determinato l'eccesso di liquido nella cavità pleurica.
Cause di versamento pleurico trasudatizio.
Quando parliamo di versamento pleurico trasudatizio ci troviamo solitamente di fronte a patologie quali:
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Cirrosi epatica: è una patologia del fegato causata da fenomeni infettivi (virus dell'epatite C per esempio) o non infettivi (eccesso di alcol). Determina la formazione di ascite a causa del danno alle cellule epatiche (che non sono più capaci di produrre albumina, una proteina implicata nella regolazione delle pressioni oncotica ed osmotica, due tipi di pressione che determinano una condizione di equilibrio dei liquidi presenti nell'organismo) e spesso insieme all'ascite si può formare versamento pleurico mono o bilaterale.
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Embolia polmonare: è causata dall'ostruzione totale o parziale di un'arteria polmonare e può determinare la formazione di edemi. In questo caso il versamento pleurico è monolaterale dal lato dell'arteria polmonare ostruita.
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Insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco: sono patologie in cui il cuore ha difficoltà a pompare con adeguata forza il sangue in tutto l'organismo con conseguente incapacità di eliminare i liquidi in eccesso. Questo determina un accumulo di liquidi e la formazione di edemi in vari distretti corporei. Il versamento pleurico in questo caso è solitamente bilaterale.
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Sindrome nefrosica: è una patologia legata ad un malfunzionamento del sistema di filtrazione dei reni che determina l'eccessiva perdita di proteine con le urine (definita proteinuria, si perdono circa 3,5 g/l di proteine con le urine) ed una conseguente riduzione delle proteine a livello ematico. Questo determina un mancato riassorbimento dei liquidi presenti nell'organismo a causa della variazioni di pressione osmotica ed oncotica causate dall'assenza di proteine con conseguente formazione di edemi sia a livello pleurico (dove solitamente il versamento può essere mono o bilaterale) sia a livello del peritoneo e del pericardio.
Altre patologie e condizioni che possono determinare un versamento pleurico trasudatizio sono la dialisi peritoneale, l'ipoalbuminemia, l'ipotiroidismo e la stenosi mitralica.
Cause di versamento pleurico essudatizio.
Quando il versamento pleurico è di tipo essudatizio, siamo invece di fronte a patologie quali:
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Neoplasie: molti tumori provocano l'accumulo di liquido a livello della cavità pleurica. Tra questi abbiamo linfomi, tumori al seno, tumori pleurici e tumori polmonari. In questo caso nel liquido possiamo riscontrare la presenza di cellule tumorali. Questo tipo di versamento pleurico è definito anche maligno, e può essere causato non solo dal tumore in sé, ma anche dai trattamenti antitumorali quali radioterapie e chemioterapia.
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Infezioni virali: tra i virus che provocano infezioni con versamento pleurico abbiamo il virus della varicella e quello del morbillo, ed i virus appartenenti alle famiglie dei Coxsackie virus, Echovirus, Orthomyxovirus e Paramyxovirus.
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Infezioni batteriche: il versamento pleurico associato a infezioni batteriche si riscontra spesso in caso di polmonite batterica. È spesso di tipo saccato, e contiene liquido con pH neutro e con bassa concentrazione di glucosio. In alcuni casi il liquido può essere purulento e contenere anche batteri.
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Infiammazioni: condizioni infiammatorie a carico delle pleure (pleuriti) o di altri organi (ad esempio pancreatite) possono provocare la presenza di versamento pleurico di tipo infiammatorio. In caso di pancreatite all'interno del liquido pleurico è possibile riscontrare la presenza di amilasi (enzimi pancreatici).
Altre patologie e condizioni responsabili di versamento pleurico essudatizio sono embolia polmonare, artrite reumatoide, infezioni fungine, tubercolosi ed esposizione all'amianto.
Cause di emotorace e chilotorace.
Per quanto riguarda l'emotorace questo può essere causato da:
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Assunzione eccessiva di farmaci anticoagulanti.
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Rottura di vasi sanguigni (toracici o pleurici) legata a traumi fisici chiusi (cioè senza presenza di ferite o perforazione), come ad esempio contusioni, lussazioni, fratture costali, compressione toracica, causati da incidenti d'auto, cadute ed altre condizioni.
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Rottura di vasi sanguigni legata a traumi perforanti come ad esempio l'errato posizionamento di un catetere venoso centrale o legati ad interventi chirurgici e condizioni post - operatorie.
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Rottura dei vasi sanguigni non legata a traumi fisici come ad esempio aneurisma, difetti nella coagulazione, neoplasie (mesotelioma pleurico maligno, metastasi tumorali, sarcomi e così via), infarto polmonare, tubercolosi, ed alterazione dei livelli di pressione.
Il chilotorace invece è legato a cause quali:
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Rottura spontanea del dotto toracico (il canale di collegamento tra sistema linfatico e sistema circolatorio).
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Rottura del dotto toracico conseguente a traumi fisici (circa il 5% dei casi di chilotorace) o post - intervento chirurgico (circa il 20% dei casi di chilotorace).
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Malformazione congenita del dotto toracico.
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Ostruzione del dotto toracico causata da tumori del mediastino, linfomi o altre neoplasie (circa il 50% dei casi di chilotorace) o embolia dei grandi vasi.
Quali sono i sintomi e come si diagnostica questa malattia?
L'eccesso di liquido presente nella cavità pleurica dà luogo a diversi sintomi, tutti abbastanza importanti. Raramente un versamento pleurico massivo e di grande entità è asintomatico.
La presenza di determinati sintomi indirizza solitamente il medico verso una certa diagnosi, che verrà poi confermata o smentita mediante indagini più approfondite.
Sintomi legati all’eccesso di liquido nella cavità pleurica.
La sintomatologia che accompagna il versamento pleurico deriva dalla presenza eccessiva di liquido nella cavità pleurica. I classici sintomi che si possono riscontrare sono:
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Dolore toracico, specialmente accusato durante gli atti respiratori, che si riscontra prevalentemente nei casi di versamento pleurico legato a fenomeni infiammatori.
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Dispnea, ovvero difficoltà a respirare correttamente. La dispnea è in particolare il sintomo per eccellenza poiché è determinata dalla non corretta espansione del polmone a causa della presenza del liquido.
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Alterazione del battito cardiaco, con presenza di aritmie (battito irregolare) e di tachicardia (battito accelerato).
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Presenza di tosse secca e stizzosa.
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Presenza di febbre, specialmente nei casi in cui la causa di versamento pleurico sia un'infezione batterica o virale.
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Ipossia e ipercapnia, ovvero un abbassamento dei livelli di ossigeno ed un innalzamento dei livelli di anidride carbonica, rispettivamente, nel sangue. Tali parametri si individuano mediante esami di sangue ma più frequentemente sono indicati da una colorazione rossa o bluastra delle labbra e della punta delle dita di mani e piedi.
Diagnosi: visita ed esami da effettuare.
La diagnosi di versamento pleurico prevede in primo luogo un esame obiettivo che comprende palpazione, percussione ed auscultazione del torace per vedere se i polmoni si espandono correttamente o se vi è un ostacolo alla loro espansione.
Una volta auscultato un suono anomalo il medico, osservato il paziente e valutati i sintomi, potrà prescrivere i seguenti esami diagnostici:
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Radiografia del torace: serve a valutare se vi è la presenza di liquido a livello del torace.
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Ecografia toracica: si esegue quando si sospetta vi siano versamenti pleurici non abbondanti o per quantificare l'entità del versamento pleurico.
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Tac toracica: qualora la radiografia del torace non dia risultati soddisfacenti o se sono necessarie indagini più approfondite per comprendere la causa scatenante è possibile ricorrere alla tac toracica che da immagini più precise.
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Esame del liquido pleurico: mediante una metodica chirurgica invasiva chiamata toracentesi viene prelevato il liquido pleurico. Si inserisce un ago all'interno della cavità pleurica e si aspira il liquido pleurico il quale verrà prima osservato (per vedere se ha aspetto sieroso, purulento, ematico, simile a grasso e così via), e poi analizzato mediante metodiche di laboratorio con cui si valuteranno presenza o assenza di proteine, dosaggi enzimatici (in particolare dell'enzima amilasi), quantità di glucosio, ed altri parametri utili ad individuare la causa scatenante.
In alcuni casi il medico può richiedere anche un elettrocardiogramma o una visita cardiologica, per comprendere se il cuore funziona correttamente o meno. |
Cosa fare in caso di versamento pleurico?
Il versamento pleurico è una condizione scatenata da un evento patologico o traumatico abbastanza serio e pertanto non è consigliabile trattarlo mediante l'utilizzo di erbe, omeopatia o altri rimedi naturali (se si vuole comunque tentare un approccio mediante medicina alternativa è consigliabile parlarne con il proprio medico). Per risolvere al meglio questa condizione vi sono invece terapie farmacologiche e mediche ben mirate.
Terapie farmacologiche per migliorare i sintomi ed eliminare la causa scatenante.
La terapia farmacologica del versamento pleurico serve a migliorare la sintomatologia e in alcuni casi ad eliminare anche la causa scatenante.
I farmaci che possono essere usati sono i seguenti:
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Diuretici, in caso di versamento pleurico trasudatizio associato a insufficienza cardiaca, scompenso cardiaco o ascite. Il tipo di diuretico utilizzato verrà scelto dal medico in base ai casi.
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Antibiotici, in caso di versamento pleurico essudatizio derivante da polmonite batterica. I farmaci maggiormente utilizzati in questo caso sono cefalosporine e penicilline.
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Chemioterapici, in caso di versamento pleurico associato a tumore. Il tipo di chemioterapico varia in base al tipo di tumore.
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Corticosteroidi come il cortisone, in caso di presenza di forti stati infiammatori come causa del versamento pleurico.
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Ossigeno, che anche se non è un vero e proprio farmaco, serve a ridurre i sintomi legati alla dispnea ed all'insufficienza respiratoria.
Terapie medico - chirurgiche invasive in caso di necessità.
Nei casi in cui non può essere attuata una terapia farmacologica è possibile ricorrere a terapie medico - chirurgiche.
Queste pratiche sono però abbastanza invasive e pertanto vengono eseguite dallo specialista in caso di reale necessità. Tra quelle che è possibile utilizzare abbiamo:
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Applicazione di drenaggi: questa tecnica prevede di introdurre un tubicino all'interno dello spazio pleurico che sia collegato con un sacchetto di raccolta esterno. Il fluido in questo caso drena dalla cavità pleurica verso il sacchetto, svuotando lo spazio pleurico e migliorando la sintomatologia del paziente. Il drenaggio può essere provvisorio, in caso di versamento pleurico occasionale, o permanente, in caso di patologia cronica.
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Shunt pleuro - peritoneale: si tratta di applicare un drenaggio interno che consenta al fluido di passare dallo spazio pleurico alla cavità peritoneale. Il tubicino viene inserito all'interno della cavità pleurica e drena il liquido all'interno della cavità addominale, dalla quale verrà poi fisiologicamente eliminato.
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Pleurodesi: chiamata anche con il termine talcaggio, questa tecnica consiste nell'iniettare a livello dello spazio pleurico una sostanza sclerosante (solitamente scelta tra bleomicina, tetraciclina o talco sterile) che riempia completamente la cavità pleurica sigillandola e impedendo quindi al liquido di riformarsi ed accumularsi.
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Pleurectomia: consiste nella rimozione totale delle pleure ed è da considerarsi un trattamento limite da usare soltanto quando tutti gli altri non hanno prodotto esito positivo.
Quali conseguenze comporta questa patologia se non trattata bene?
Un eccessivo versamento pleurico può causare la compressione dei polmoni con la conseguente mancanza di respiro; se non si interviene in tempo c’è il rischio di morte.
Se avvertite dei sintomi riconducibili al versamento pleurico consultate subito un medico per evitare conseguenze pericolose per la vita!