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Cosa sono le creme all’acido glicolico? E a cosa servono? Cerchiamo di fare chiarezza su questi prodotti, focalizzando la nostra attenzione sugli effetti, le modalità d’impiego e i possibili rischi associati al trattamento.
Preziose alleate nella lotta agli inestetismi cutanei, le creme all’acido glicolico contengono un acido della frutta, l’acido glicolico, spesso e volentieri associato a sostanze che ne coadiuvano l’azione o ne riducono l’aggressività.
In base alla concentrazione, possiamo classificare le creme in due categorie:
L’acido glicolico è un acido che può essere ricavato della frutta, dalla canna da zucchero, dalla barbabietola e anche sintetizzato chimicamente.
Ha proprietà molto corrosive e la capacità di penetrare in profondità nella pelle per cui viene utilizzato come esfoliante, schiarente sia cosmetica che in dermatologia.
Dal punto di vista chimico, l’acido glicolico è un composto organico, appartenente alla famiglia degli α-idrossiacidi: composti nei quali è presente un gruppo carbossilico (-COOH), responsabile del carattere acido, e un gruppo ossidrilico (-OH), legato all'atomo di carbonio alfa. Ecco la sua formula condensata: CH2(OH)COOH.
Quando viene applicato sulla pelle, l’acido glicolico indebolisce i legami tra le cellule morte che si trovano sullo strato superficiale e ne rende più facile la rimozione.
Eliminando lo strato esterno della pelle, verranno portati in superficie gli strati sottostanti che essendo più sani, saranno più chiari e luminosi.
Tale meccanismo aumenta il processo di rinnovamento cellulare in quanto l’aumentata attività dei fibroblasti (cellule del tessuto connettivo) porta ad un aumento di elastina, collagene e glicoproteine componenti essenziali della pelle.
Benché l’acido glicolico rappresenti l’ingrediente più importante, le formulazioni possono includere:
Nel box di approfondimento, riportiamo le caratteristiche e i prezzi di alcune fra le tante creme disponibili!
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Come possiamo vedere, la formulazione di questi prodotti consente di ottimizzare gli effetti dell’acido glicolico, pur limitandone gli effetti indesiderati.
Le creme in questione vengono usate nel trattamento di svariate condizioni cutanee, in virtù delle molteplici proprietà dell’acido glicolico.
Proprio per questi motivi, le creme all’acido glicolico possono attenuare o risolvere svariati inestetismi cutanei.
La xerosi è la secchezza conseguente alla permanenza in ambienti secchi, ad un insufficiente apporto idrico o all'avanzare dell’età. La cute si presenta disidratata, ruvida e squamosa, spesso e volentieri pruriginosa e arrossata; se non trattata, la xerosi può portare alla formazione delle ragadi, fessurazioni della cute.
Gli effetti idratanti si riscontrano anche a basse concentrazioni d’acido (< 10%).
Di Nardo et al. (1996) hanno valutato gli effetti, sulla cute xerotica, di prodotti a diversa concentrazione di acido glicolico (3,25 - 6,50 - 9,75 - 13%). Lo studio è stato così strutturato:
Dai dati ottenuti, emerge che il trattamento ha normalizzato la cute, in termini di spessore e contenuto in collagene e acido ialuronico.
Le creme all’acido glicolico rallentano l’invecchiamento della pelle, sia quello intrinseco (dovuto allo scorrere del tempo), sia quello estrinseco (dovuto all'adozione di abitudini scorrette, quali il fumo e l’eccessiva esposizione al sole o alle lampade). Esse, infatti, levigano la cute, pertanto rendono il colorito luminoso e omogeneo e attenuano le rughe più superficiali; aumentano il turgore, la tonicità e l’elasticità cutanei.
Non mancano le evidenze cliniche attestanti l’efficacia di questi prodotti, in particolare:
Pare che l’acido glicolico sia in grado, attraverso l’effetto cheratolitico, di stimolare la proliferazione e la differenziazione dei cheratinociti, le cellule epidermiche, aumentando lo spessore degli strati cutanei più superficiali. In tal modo rallenta l’assottigliamento progressivo della cute dovuto al calo di estrogeni (gli ormoni femminili).
In uno studio di Fuchs et al. (2003), è stata valutata l’efficacia di una crema all’acido glicolico, rispetto al placebo e agli estrogeni, nell'atrofia in post-menopausa. 65 pazienti hanno applicato, per sei mesi, una crema all’estradiolo (0,01%) e/o una crema al 15% di acido glicolico, su metà del volto; nell'altra metà è stato applicato il placebo.
Ebbene, dai dati raccolti è emerso che:
Le creme all’acido glicolico, grazie agli effetti esfolianti e antitirosinasi, possono prevenire e schiarire le così dette “macchie brune”, la cui insorgenza può essere legata a fattori ormonali (gravidanza, pillola anticoncezionale), alla senescenza o ad una scorretta esposizione alle radiazioni.
Approfondisci le caratteristiche delle discromie cutanee.
Questi effetti sono documentati in letteratura scientifica, infatti:
- in uno studio clinico, della durata di 26 settimane, sono stati valutati gli effetti antimacchia dell’acido glicolico. 10 donne asiatiche, con melasma moderato-grave, hanno applicato:
- Dallo studio è emerso che la crema ha attenuato le macchie brune e le rughe sottili, mentre il peeling ha aumentato la luminosità cutanea (Lim and Tham, 1997);
- Sabancilar et al., (2011), invece, hanno valutato l’efficacia antimacchia di una crema a base di acido glicolico e Rumex occidentalis. 27 pazienti hanno applicato la crema:
La crema possiede un’efficacia schiarente moderata, una buona tollerabilità e può essere considerata una valida alternativa nel trattamento del melasma.
Chi non le conosce? Si tratta di lesioni atrofiche, frastagliate e di colore madreperlaceo, la cui causa è da ricercare nella perdita di elasticità cutanea, conseguente a svariati fattori (genetica, ormoni, repentine variazioni ponderali). Le creme all’acido glicolico possono attenuare questi inestetismi, sia attraverso l’esfoliazione dell’epidermide, sia attraverso il rimodellamento cutaneo.
Tali effetti sono stati riscontrati in uno studio clinico di Ash et al. (1998). 10 pazienti, con smagliature bianche nelle cosce e nell'addome, hanno ottenuto dei miglioramenti significativi in seguito all'applicazione di MD forte (una crema al 20% di acido glicolico) e Renova (una crema allo 0,05% di tretinoina, un derivato della vitamina A), per 12 settimane. Dai dati, infatti, è emerso che l’associazione:
Si tratta di un disturbo molto diffuso, soprattutto tra gli adolescenti, che interessa il follicolo pilifero e la ghiandola sebacea annessa. L’acne è caratterizzata dalla presenza di comedoni (punti neri e bianchi), lesioni infiammatorie (papule, pustole, cisti e noduli) o entrambi, che possono lasciare dei segni permanenti sulla cute, quali cicatrici e iperpigmentazione post-infiammatoria. Grazie agli effetti cheratolitici, l’acido glicolico rimuove i comedoni - prevenendo la comparsa delle lesioni infiammatorie - ed eventuali macchie e cicatrici.
Le evidenze relative all'efficacia di queste creme, nella cura dell’acne, sono numerose, in particolare:
Esiti inequivocabili di lesioni profonde, le cicatrici sono costituite da tessuto fibrotico, sintetizzato nel tentativo di riparare la cute danneggiata. Analogamente alle smagliature, anche le cicatrici possono attenuarsi grazie all’uso di queste creme, che posseggono effetti leviganti e rimodellanti.
Come eliminare le cicatrici? Approfondisci.
Stiamo parlando dei tanto odiati peli incarniti, che si formano a causa dell’accumulo di cheratina nei follicoli piliferi. Questi tappi, infatti, impediscono al pelo di fuoriuscire dall'ostio follicolare, col risultato che la cute (soprattutto quella di braccia, gambe e inguine) si cosparge di piccole escrescenze bianche o rossastre. Le creme all’acido glicolico, grazie alle proprietà esfolianti, aiutano a rimuovere il tappo cheratinico e ripristinare la fuoriuscita del pelo.
Molti pensano che queste creme siano in grado di normalizzare la secrezione sebacea, apportando dei benefici in caso di pelle grassa, un inestetismo legato alla secrezione eccessiva di sebo. In realtà, come evidenziato da un lavoro di Lee et al. (2005), l’acido glicolico - anche se utilizzato ad alte concentrazioni - non influenza la secrezione sebacea. I dati ottenuti sono stati confermati in un secondo studio (Lee et al., 2006).
Come abbiamo visto, quindi, le creme all’acido glicolico possono essere d’aiuto in diverse situazioni, da sole o in associazione ad altri trattamenti. Affinché risultino sicure ed efficaci, tuttavia, occorre utilizzarle con metodo e mai senza aver consultato il dermatologo o altre figure professionali.
In linea generale, è consigliabile applicarle nei mesi più freddi, per limitare l’irritazione indotta dalle radiazioni, e per un periodo compreso tra i tre e i cinque mesi, per ottenere effetti tangibili e non causare tolleranza (la refrattarietà della cute al trattamento).
Dopo aver accertato la sicurezza del prodotto, testandolo in una piccola area cutanea, si effettua un’applicazione giornaliera, la sera, accompagnata dall'uso di un fattore di protezione elevato; in alcuni casi, a seconda dell’entità dell’inestetismo, si possono effettuare due applicazioni al giorno.
Si consiglia, inoltre, di associare l’uso di prodotti idratanti e lenitivi, al fine di prevenire eventuali irritazioni; se compaiono effetti indesiderati, come quelli che vedremo più avanti, interrompere il trattamento e contattare il medico.
Le creme professionali a base di acido glicolico devono essere prescritte da professionisti e richiedono la prescrizione medica. Considerato che la percentuale di acido nelle creme professionali arriva fino all’80% vanno utilizzate secondo cicli stabiliti dal medico in base al tipo di pelle ed al problema da trattare.
In genere il trattamento va effettuato una volta al mese in modo che la pelle ha il tempo di rigenerarsi tra una seduta e l’altra.
Benché le formulazioni odierne siano più delicate rispetto alle precedenti, esse non sono completamente sicure, soprattutto quando si ha a che fare con pelli particolarmente sensibili o con l’uso di concentrazioni elevate e pH molto acidi. Le creme all’acido glicolico, infatti, possono provocare:
L’uso di tali prodotti è, quindi, controindicato nei seguenti casi:
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