La depressione è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la maggior causa di invalidità al mondo. Ma è possibile combatterla? E quali sono le strategie di cura maggiormente efficaci? Nell’articolo proveremo a dare una risposta a queste importanti domande, dimostrando che sì, si può guarire e uscire dal tunnel!
Riconoscere la depressione è il primo passo verso la guarigione! Infatti, solo chi si rende veramente conto di soffrire di questo male potrà rivolgersi ad un professionista per curarsi.
Dal momento che la depressione è, insieme all’ansia, il disturbo psichico più diffuso nella popolazione generale, avrai sicuramente già una idea di come essa si manifesta e quali sono le sue caratteristiche principali.
È facile, infatti, associare alla condizione depressiva una persona:
triste;
apatica (che non ha voglia di fare nulla);
che parla e pensa in modo pessimistico e negativo;
che ha una scarsa considerazione di sé (bassa autostima).
Tuttavia, la depressione non si può ridurre solo a questo! Tale disturbo si manifesta anche attraverso il corpo e ciò non è sempre noto a tutti. Alcuni sintomi fisici tipici dello stato depressivo, infatti, sono:
l’insonnia o l’ipersonnia, la tendenza cioè a dormire poco o troppo;
l’inappetenza o l’eccessivo appetito, con conseguente perdita o aumento di peso;
rallentamento o agitazione dei movimenti del corpo, spesso accompagnati da scarsa coordinazione e/o dolori muscolari;
disturbi psicosomatici come gastrite, difficoltà digestive, nausea e mal di testa;
disturbi neurologici come, per esempio, le vertigini, etc.
Talvolta, poi, il disturbo si palesa quasi esclusivamente attraverso i sintomi somatici e in questo caso, chiamato di depressione mascherata o latente, il riconoscimento e la diagnosi risultano ancora più difficili.
Ora, prima di tutto, impariamo a distinguere le principali tipologie di depressione!
I diversi tipi di depressione. Il DSM-IV-TR, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali che funge da guida per psicologi, medici e neurologi nel riconoscimento dei disturbi psichici, riporta che esistono diversi tipi di depressione, i quali possono essere classificati sulla base:
Infine, la depressione può anche essere:
A questo punto cerchiamo di rispondere alla domanda fondamentale, ovvero: come si può uscire dalla depressione? |
Una volta riconosciuta la depressione, la seconda cosa da fare è armarsi di pazienza, volontà e tempo… e decidere di occuparsene! In che modo? Ebbene, occuparsi del proprio stato depressivo o di quello di un familiare o di un amico significa fondamentalmente chiedere l’aiuto specialistico necessario.
L’idea che sia possibile guarire dalla depressione “da soli”, senza l’aiuto di nessuno, è un falso mito più che una verità dimostrata. È più probabile, infatti, che una persona si abitui al proprio umore depresso, piuttosto che si curi autonomamente.
Il medico di famiglia, dopo aver valutato il tuo umore e aver riscontrato effettivamente una depressione, potrà sicuramente consigliarti una terapia adeguata o una persona specializzata alla quale rivolgerti.
Molto spesso, a seconda della persona cui ti stai affidando, potrebbe anche cambiare il tipo di terapia da seguire. Vediamo insieme, quindi, quante terapie per la depressione esistono!
Uno dei principali metodi di cura della depressione è la terapia farmacologica, la cui efficacia è ormai accertata: la letteratura scientifica indica, infatti, che una percentuale consistente delle persone affette da sindrome depressiva guarisce se sottoposta ad una cura farmacologica adeguata!
Perché, dunque, i farmaci antidepressivi sono tanto efficaci? Prima di tutto sembrano agire su un meccanismo (la sensibilità recettoriale) gravemente compromesso nei pazienti depressi. In particolare, si è evidenziato che chi soffre di depressione subisce un’alterazione del funzionamento della serotonina e della noradrenalina, i neurotrasmettitori predisposti alla regolazione dell’umore, e che gli antidepressivi riescono ad agire sulla sintomatologia depressiva, anche perché intervengono su questi circuiti ripristinando la funzionalità ormonale (in genere compromessa nei pazienti depressi). Ovviamente, poi, il trattamento deve essere corretto, prescritto nelle giuste dosi da specialisti e applicato per la durata necessaria.
Di solito, l’assunzione e la sospensione degli psicofarmaci di tipo antidepressivo è graduale e progressiva, sia perché i farmaci cominciano a fare effetto sulla sintomatologia solo dopo almeno un paio di giorni, sia perché una sospensione improvvisa potrebbe avere degli importanti effetti collaterali tra cui, per esempio, la ricomparsa dei sintomi depressivi. Pertanto, è essenziale seguire scrupolosamente il dosaggio prescritto e affidarsi ad un medico generico o, meglio ancora, ad un neurologo o ad uno psichiatra!
Un altro aspetto importante è la scelta del giusto antidepressivo. In commercio esistono, infatti, diverse tipologie di farmaci, che variano a seconda della permanenza nel corpo, dei tempi di efficacia e dello specifico meccanismo chimico di azione. Inoltre, ogni individuo ha una propria modalità specifica di risposta ad un farmaco, per cui non è possibile stabilire a priori quale sia il più indicato e, se ad un primo tentativo di cura non si ottiene una risposta efficace, è necessario riprovare con un diverso antidepressivo!
Approfondisci come agiscono i farmaci antidepressivi.
Tra i più conosciuti troviamo:
Prozac (in uso da più di 25 anni).
Seropram.
Elopram.
La cura farmacologica, inoltre, si attua in quattro fasi:
le fasi acute 1 e 2, che servono a mettere sotto controllo e ad eliminare condotte a rischio, ripristinando uno stato di benessere;
le fasi protratte 3 e 4, utili all consolidamento della cura e alla prevenzione delle ricadute.
Bisogna, però, ricordare che i farmaci antidepressivi, come tutti i medicinali in commercio, possono avere effetti collaterali anche gravi e che, comunque, la terapia farmacologica da sola difficilmente può estirpare una disturbo depressivo grave!
Molto spesso, infatti, il paziente depresso ha il bisogno di elaborare un vissuto o un evento molto traumatico, e ciò è possibile solo attraverso delle cure psicologiche. A tal proposito, scopri nel prossimo paragrafo come si svolge la terapia di tipo psicologico!
Insieme alle cure farmacologiche, un altro metodo scientificamente valido è quello delle terapie psicologiche, le quali possono essere seguite grazie all’aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta. Esse consistono in un percorso di incontri (le famose “sedute”) in cui il paziente proverà a scoprire e rimuovere le cause del disturbo depressivo.
Nello specifico, è possibile distinguere terapie di tipo:
Psicoanalitico: si basano sullo studio dei motivi inconsci che hanno provocato la depressione. Spesso, si fa riferimento all’infanzia, alle relazioni con la madre o con il padre. Le sedute vengono effettuate almeno una volta a settimana e l’intera analisi può durare anche parecchi anni.
Sistemico-relazionale: in questa terapia, che è più breve (qualche mese), le sedute vengono effettuate ogni 15 giorni e coinvolgono fisicamente l’intero nucleo familiare. Con questo approccio è possibile studiare la funzione che il sintomo ha all’interno di un sistema (famiglia), al fine di promuovere un cambiamento che sia quanto più allargato possibile.
Cognitivo-comportamentale: si tratta di una terapia breve (qualche mese) con cadenza settimanale, in cui paziente e psicologo lavorano concretamente sul sintomo depressivo. In particolare, questo approccio valuta i pensieri che stanno alla base dei comportamenti depressivi per poter intervenire su di essi. In genere, ciò avviene attraverso l’apprendimento di esercizi (per esempio di meditazione o distrazione), volti all’estinzione dei comportamenti e dei pensieri patologici.
Ma oltre alla psicologia e ai farmaci, esistono altri rimedi alla depressione?
Secondo Raffaele Morelli, medico-psichiatra e psicoterapeuta di fama internazionale, nonché Direttore di Riza Psicosomatica, alcuni semplici esercizi possono aiutare a migliorare il tono dell’umore. Tra questi:
svolgere attività manuali (come il bricolage, la cucina, la pittura, etc.): oltre a distrarre, permettono una maggiore consapevolezza di sé stessi e delle proprie capacità... e tutto ciò aiuta ad innalzare l’autostima, gravemente compromessa nei pazienti depressi;
dedicarsi alla natura: curare una pianta o un animale permette di spostare l’attenzione da sé stessi a qualcosa di esterno e riconoscere quanto si è utili alla sopravvivenza di qualcosa o qualcuno;
fare sport: praticare un’attività sportiva (anche la semplice corsa) è un toccasana sia per il corpo che per la mente, non solo perché ciò rappresenta una distrazione da un pensiero spesso troppo pessimistico, ma anche perché a livello biologico l’esercizio favorisce la produzione di alcuni ormoni (come l’endorfina, la serotonina, etc.) responsabili dell’innalzamento del tono dell’umore.
Altre proposte vengono da alcune medicine alternative, secondo le quali è possibile curare la depressione attraverso dei metodi naturali, tra cui:
la fitoterapia: questo tipo di terapia utilizza le proprietà delle piante medicinali per la cura di alcuni disturbi. Per esempio, per la depressione propone l’assunzione di:
iperico (o erba di San Giovanni) per riequilibrare il tono dell’umore;
coriandolo, spezia indicata per le sue proprietà eccitanti;
clorofilla, pigmento assumibile in compresse, per riequilibrare le attività del sistema nervoso;
i fiori di Bach: i fiori ritenuti maggiormente efficaci per la cura della depressione sono:
il mustard, particolarmente consigliato per le depressioni malinconiche;
il gentian, indicato per le depressioni reattive;
il gorse, ritenuto utile per la depressione persistente e duratura.
Oltre ai suddetti rimedi, anche l’aromaterapia è nota, nell’ambito delle terapie alternative, per il suo valido contributo alla cura della depressione. Ma in che modo agirebbe, di preciso? Alcuni oli essenziali, come quello di bergamotto, cannella e neroli, sembrerebbero avere una efficacia sul tono dell’umore, riportando ottimismo, energia ed allegria!
Infine, un altro rimedio naturale alla depressione è costituito da alcuni oligoelementi, tra cui soprattutto il magnesio, elemento che stimola la produzione di serotonina, neurotrasmettitore presente in quantità deficitarie, come detto sopra, nei pazienti depressi.
Ma, a fronte di tutti questi rimedi e terapie, come e cosa scegliere?
In conclusione… qual è la soluzione ideale per guarire?
Come hai potuto leggere finora, la depressione è un disturbo complesso e invalidante che necessita di un trattamento completo. Per questo motivo, è sempre auspicabile non scegliere un solo tipo di cura ma associare diversi metodi, in particolare la terapia farmacologica e un percorso psicologico. Insomma, non esiste la soluzione miracolosa che, da sola, elimini il problema!
Recenti scoperte hanno dimostrato, infatti, che solo grazie ad una terapia combinata (farmaci + sedute psicologiche) è possibile guarire dalla depressione e mantenere a lungo gli effetti positivi della cura.
È pur vero, però, che i miglioramenti si manifestano al paziente e ai familiari solo dopo un determinato lasso di tempo (variabile a seconda del tipo di terapie seguite) e che, quindi, non bisogna scoraggiarsi se nei primi giorni tutto sembra essere inutile!
Per quanto riguarda, invece, le cure naturali, è necessario dire che, in quanto tali, esse non hanno alcuna controindicazione particolare né effetti collaterali; spesso si tratta anche di rimedi economici e di facile accesso e, pertanto, non te ne sconsigliamo l’utilizzo. Tuttavia, precisiamo che questi rimedi da soli non bastano a curare una depressione, specie se grave, e che è bene rivolgersi sempre ad uno specialista.
Quindi è vero che dallo stato depressivo si può uscire? Assolutamente sì, l’importante è trovare il coraggio di chiedere aiuto!
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