Aneurisma dell’aorta ascendente o discendente: sintomi ed intervento
Approfondimento sull’aneurisma dell’aorta che può colpire sia il tratto ascendente che quello discendente di questa arteria. Analizziamo i sintomi con cui si manifesta, le cause e le tecniche di intervento per ridurre la dilatazione del vaso.
Che cosa è l’aneurisma dell’aorta?
L’aneurisma dell’aorta è una dilatazione di una porzione dell’arteria con dimensioni che superano una volta e mezzo il fisiologico diametro. Detto aumento del calibro del vaso determina ovviamente un indebolimento della sua parete nella regione interessata.
Il rischio che ne deriva è di una improvvisa e devastante lacerazione alla quale, tenuto conto le dimensioni dell’arteria, farà seguito una imponente emorragia che quasi sempre risulta fatale se non viene chirurgicamente trattata in tempi rapidissimi.
Purtroppo, poichè generalmente l’aneurisma è asintomatico, il paziente spesso non sa di averlo e lo scopre o per caso, nell’eventualità più fortunata, o quando questo si lacera.
I motivi per cui l’aneurisma può instaurarsi sono molteplici e saranno meglio esaminati nel seguito, ma due fattori concorrono in maniera preponderante a determinare la gran parte degli aneurismi. Essi sono:
-
deposizione di placche aterosclerotiche sulla parete interna del vaso che ne determinano perdita della fisiologica elasticità;
-
aumento della pressione interna del vaso per problemi di ipertensione.
Puoi approfondire Le varie tipologie di aneurisma e le cause che le determinano.
La frequenza con cui si l’aneurisma aortico si manifesta varia al variare della regione in cui si localizza. Il più comune è quello che interessa il tratto addominale dell’arteria, per cui si è rilevato una incidenza di circa 40 casi ogni 100.000 individui. L’incidenza della malattia comunque aumenta con l’età, e gli uomini sono preferiti rispetto alle donne.
Approfondimento sull’anatomia dell’aorta. L’aorta è l’arteria principale e convoglia il sangue ossigenato pompato dal cuore in tutto il corpo. Essa è lunga tra i 30 ed i 40 centimetri ed ha un diametro che è compreso tra i 2,5 cm ed i 3,5 cm. L’aorta si origina dal ventricolo sinistro del cuore e si indirizza verso l’alto per un primo tratto di circa 6/7 cm (aorta ascendente) dopo di che inverte la sua direzione ad U (arco aortico) e, seguendo la colonna vertebrale a cui si appoggia, si dirige verso la cavità addominale attraversando quella toracica (aorta discendente). Il tratto dell’aorta che si svolge nella cavità toracica è detto aorta toracica quello della cavità addominale aorta addominale. Il punto di demarcazione tra le due è la regione in cui l’aorta attraversa il diaframma (muscolo che separa le due cavità). Il flusso ematico tra ventricolo sinistro ed aorta è regolato dalla valvola aortica che è formata da tre cuspidi (lamelle) che si aprono durante la fase cardiaca sistolica permettendo al sangue di defluire. All’innesto dell’arteria sul ventricolo sinistro in corrispondenza di ciascuna cuspide della valvola aortica,che è posizionata al suo interno, vi sono tre protuberanze note come seni di Valsalva. |
Classificazione in base alla localizzazione.
Esistono vari criteri per diversificare gli aneurismi dell’aorta. Quello che più comunemente viene adoperato interessa la localizzazione del rigonfiamento lungo il percorso dell’arteria. In base ad esso avremo:
-
Aneurismi del seno di Valsalva o della radice dell’aorta: se il rigonfiamento della parete dell’arteria è localizzato nella regione del seno di Valsalva (vedi box di approfondimento sull’anatomia dell’aorta). Nella maggioranza dei pazienti la protuberanza è presente nel seno dove si origina la coronaria di destra (in poco più del 60% dei casi). Nel 25% dei casi nel seno privo di coronaria, e solo nel 9% dei casi nel seno dove si origina la coronaria di sinistra.
-
Aneurismi dell’aorta ascendente : se sono localizzati nel tratto dell’arteria che ha origine dal ventricolo sinistro e va verso l'alto.
-
Aneurismi dell’aorta discendente: se sono dislocati lungo il percorso dell'arteria verso la cavità toracica ed addominale. Sono la tipologia più diffusa. Le cause di questa maggiore incidenza sono probabilmentre da addebitarsi a due fattori: la carenza nel tratto addominale di elastina (l’elastina è una proteina del tessuto connettivo che conferisce elasticità alle pareti di vene ed arterie) nella parete vasale e del reticolo di vasa vasorum (un reticolo di piccoli vasi che conferiscono il nutrimento a vene ed arterie di grandi dimensioni).
-
Aneurismi toraco-addominali: se sono contenuti nella parte aortica contenuta nella cavità toracica o in quella addominale.
Cause e fattori di rischio della dilatazione dell’aorta.
Le cause che possono condurre all’insorgere di un aneurisma aortico sono molteplici di seguito riportiamo le più comuni:
-
Traumi del vaso arterioso. Possono essere conseguenze di cadute e di incidenti stradali provocano indurimento e perdita di elasticità della parete vasale nella regione del trauma. Condizioni che possono determinare la dilatazione dell’arteria.
-
Indurimento e perdita di elasticità delle pareti dell’arteria per deposizione di placca aterosclerotica (placca lipidica). Il processo è ancor più aggravato dal fatto che l’infiammazione che si accompagna a tale condizione modifica l’architettura della parete vasale. Il fisiologico tessuto elastico danneggiato viene sostituito da tessuto cicatriziale fibrotico che per sua natura è privo di elasticità e quindi incapace di ammortizzare il la pressione tra interno ed esterno.
-
Infezioni di batteri e funghi in special maniera se non trattate. Le infezioni più pericolose sono quelle di sifilide, di tubercolosi e salmonella.
-
Infiammazioni delle pareti dell’arteria. Malattie che possono generare tale condizione sono: l’arterite a cellule giganti (infiammazione dell’aorta per cause non perfettamente note ma probabilmente autoimmuni che è caratterizzata da infiltrazione nella parete vasale di cellule mononucleate come macrofagi) e l’ artrite di Takayasu (infiammazione dell’aorta con infiltrazione nella parete vasale di tessuto nodulare).
-
Malattie del tessuto connettivo. Tessuto che è il substrato delle pareti del vaso. Un esempio tipico è fornito dalla Sindrome di Marfan.
-
Problemi della valvola aortica. Ovviamente inducono aneurismi dell’aorta toracica ascendente e del seno di Valsalva. Il difetto valvolare che più frequentemente causa aneurismi è quello della valvola bicuspide ossia con due lamelle anzichè tre.
Fattori di rischio.
Si è accertato che i fattori elencati di seguito aumentano il rischio e quindi la probabilità di sviluppare aneurisma dell’aorta:
-
Età. L’incidenza della malattia aumenta col progredire degli anni. L’età e problemi di salute diminuiscono l’elasticità della parete vasale e di conseguenza aumentano il rischio di sviluppare aneurisma.
-
Storia famigliare della malattia e quindi predisposizione a contrarla scritta nel patrimonio genetico.
-
Essere maschio. I maschi si ammalano di aneurisma con più frequenza delle femmine.
-
Ipercolestrerolemia, ipertrigliceridemia, tabagismo, etc. Condizioni che incrementano la probabilità di deposizione di placche aterosclerotiche.
-
Malattie del tessuto connettivo.
Sintomi e segni dell’aneurisma aortico.
L’aneurisma dell’aorta è molto spesso asintomatico tanto che, come già detto, ci si accorge della sua presenza o casualmente effettuando un test di imaging per altri motivi o perchè si rompe. Se la sintomatologia esiste essa dipende fortemente dalla posizione dell’aneurisma lungo il percorso dell’arteria. Per tale motivo raggrupperemo la sintomatologia per tipologia di aneurisma.
Sintomi dell’aneurisma aortico toracico:
I sintomi e segni che sono principalmente conseguenza della compressione delle strutture limitrofe all’aneurisma possono così riassumersi:
-
Dolore al torace localizzato nella regione dove si è sviluppato il rigonfiamento del vaso.
-
Difficoltà nel deglutire alimenti.
-
Difficoltà nella respirazione.
-
Tosse e raucedine.
Se l’aneurisma è in posizione tale da comprimere la vena cava superiore che irrora i tessuti al disopra del cuore la sintomatologia sarà:
-
Gonfiore della giugulare (vena del collo che irrora il cervello).
-
Accumulo di liquidi (edema) nella laringe (primo tratto delle vie respiratorie subito al di sotto del cavo orale).
Se l’aneurisma interessa il tratto ascendente dell’aorta toracica, il rigurgito del sangue nel rigonfiamento della parete del vaso può provocare insufficienza cardiaca (diminuzione della gittata sanguigna e quindi insufficiente ossigenazione dei tessuti periferici).
Sintomi e segnali di un aneurisma aortico addominale.
Anche nel caso degli aneurismi aortici addominali la sintomatologia è con elevata frequenza del tutto assente e solo quando questi raggiungono dimensioni tali da compromettere per compressione le strutture circostanti si manifestano con:
-
Sensazione di forte pulsazione nella regione circostante l’ombelico.
-
Dolori addominali.
-
Dolori alla schiena.
Diagnosi.
La diagnosi di aneurisma si effettua esclusivamente con test di imaging ossia effettuando una scansione dell’aorta con ultrasuoni, raggi X, campi magnetici e poi ricostruendo, con l’ausilio di un computer, una immagine dell’organo scansionato in funzione delle differenze di assorbimento del mezzo utilizzato nell’attraversarlo. Gli esami da fare sino:
- ecografia,
- Tomografia Computerizzata,
- Risonanza Magnetica Nucleare.
Trattamento dell’aneurisma aortico: farmaci ed intervento chirurgico.
Il trattamento farmacologico è teso a contenere la pressione sanguigna per impedire che l’aneurisma si accresca rapidamente e si rompa. Vengono perciò utilizzati farmaci ipertensivi di cui l’esempio più ricorrente è costituito dai beta bloccanti.
Il trattamento chirurgico è volto a ridurre l’escrescenza della parete vasale e ripristinare il fisiologico calibro del vaso inserendo una protesi.
Le tecniche chirurgiche sono svariate: le più utilizzate sono:
- L’intervento classico che apre addome o torace e mette a vista il vaso su cui si interviene con circolazione extra corporea.
- L’intervento endoscopico che opera dall’interno del vaso introducendo appositi cateteri.
La scelta della tecnica operatoria viene fatta ponderando opportunamente una serie di fattori: come grandezza dell’aneurisma, sua dislocazione, etc. Ovviamente la tecnica endscopica è meno invasiva, consente recuperi più veloci ed è anche meno rischiosa, ma non sempre è praticabile.
Qualunque sia la tecnica operatoria utilizzata l’intervento è tutt’altro che privo di rischi e complicanze. Pertanto si ricorre all’operazione solo se l’aneurisma supera determinate dimensioni e la sua velocità di accrescimento è elevata. Altrimenti si mantiene sotto controllo l’aneurisma con ecografie ripetute ogni 6 mesi e si abbassa la pressione con terapie farmacologiche adeguate per evitare di incorrere in severe complicanze quali:.
-
Rottura dell’aneurisma e devastante emorragia.
-
Possibilità di formazione di trombi che se vanno nel circolo sanguigno possono ostruire vasi e determinare pericolose embolie.
-
Possibili complicanze cardiache e valvolari nel caso di aneurismi aortici ascendenti e aneurismi del seno.