Approfondiamo i sintomi con cui si manifesta la cistite, un’infiammazione della vescica che si presenta in maniera ricorrente e spesso recidiva fino a diventare cronica. Analizziamo le cause di tale processo infiammatorio che colpisce soprattutto le donne e le terapie necessarie per evitare le conseguenze che potrebbero interessare i reni.
La cistite è un processo infiammatorio della vescica che può essere provocata da un gran numero di differenti cause, tuttavia la cistite più ricorrente è quella causata da infezione di batteri che colonizzano l’intestino come può appunto essere l’Escherechia Coli. Oltre che da infezione da agenti patogeni la malattia può avere numerose altre eziologie che comunque esamineremo dettagliatamente nel prosieguo e può, talvolta, essere anche la complicanza di una malattia sottostante.
L’infiammazione alla vescica può presentarsi:
in forma acuta ovvero con improvvisa comparsa dei sintomi. La cistite acuta è occasionale e transitoria ed è generalmente di origine infettiva. Di solito non costituisce un serio problema per la salute anche se può risultare fastidiosa e persino dolorosa. In molti casi guarisce spontaneamente in circa 5-7 giorni, tuttavia la terapia antibiotica è necessaria per evitare che l’episodio infiammatorio diventi ricorrente.
In forma ricorrente quando vi è una reinfezione dopo alcune settimane o anche mesi che presenta la stessa sintomatologia della prima infezione acuta.
In forma recidiva quando vi è riattivazione, con frequenza di almeno 3/4 episodi nell’arco di un anno, di una precedente infezione non completamente debellata a causa di un antibiotico non appropriato o di una patologia sottostante.
In forma cronica quando voi è un’evoluzione della forma acuta per cui la mucosa vescicale viene invasa dalle cellule infiammatorie e perde la sua elasticità, compromettendone la funzionalità. Si presenta con gli stessi sintomi, ma meno intensi e più prolungati, della forma acuta, tende a ripetersi ed è associata ad altre patologie della vescica.
La malattia colpisce con maggior frequenza le donne, il 30% delle donne adulte, infatti, sviluppa, ogni anno, almeno un episodio di cistite. La causa di tutto ciò è la conformazione anatomica femminile. L’uretra delle donne è più corta di quella degli uomini e termina in prossimità dell’orifizio vaginale ed anale il che facilita la risalita dei batteri attraverso l’uretra.
La vicinanza del meato urinario all’ano rende, infatti, agevole il passaggio in vescica di batteri fecali ed i rapporti sessuali, sempre per la vicinanza del meato urinario alla vagina, costituiscono un ulteriore veicolo di infezione.
La cistite può interessare anche gli uomini, ma è di gran lunga meno frequente che nelle donne. Tutto ciò ha sempre una ragione anatomica, l’uretra maschile è molto più lunga e termina lontano dalla regione anale. Quando l’uomo si ammala di cistite ricorrente è necessaria una approfondita indagine per evidenziarne la causa che potrebbe sottendere un grave problema di base.
Un’ulteriore classificazione delle diverse tipologie di cistite può essere effettuata in funzione delle cause che scatenano l’infiammazione: Secondo tale criterio avremo:
Cistite infettiva: causata dalla infezione di un agente patogeno che può essere:
Un batterio come Escherechia coli, Stafilococcus epidermidis,Streptococcus fecalis, Proteus, Klebsiella, Enterobacter o Pseudomonas.
Un virus. I più comuni che possono indurre la malattia sono: Adenovirus di vari ceppi come ad esempio : 7, 11, 21; Poliomavirus; Virus influenzali di ceppo A.
Un fungo. Il più comune è: Candida albicans.
Cistiti da traumatismi per corpi estranei introdotti nella vescica. Le più comuni sono quelle che interessano soggetti che utilizzano cateteri urinari utilizzati, di norma, per pazienti con problemi di ritenzione delle urine. L’introduzione del catetere causa irritazioni e lesioni che possono degenerare in cistite.
Cistiti da farmaci. Alcuni farmaci degradandosi danno luogo a metaboliti che possono risultare irritanti e determinare lesioni alle mucose della vescica.
Cistiti da radiazione. Sono conseguenza di radioterapia al bacino per la cura di neoplasia della regione anatomica.
Cistiti da rapporto sessuale. Sono sempre per motivi anatomici ad appannaggio del sesso femminile. Sono conseguenze di traumi prodotti al pavimento della vescica da rapporti sessuali vigorosi e prolungati.
Cistite interstiziale. E’ nota anche come sindrome del dolore pelvico ed è una malattia cronica dell’apparato vescicale causata da una alterazione delle cellule dell’epitelio della parete interna. Le cause di tale alterazione non sono note. Ma le lesioni che ne sono la conseguenza a contatto con le urine acide determinano dolore e aumento della sensibilità nervosa che provoca il continuo stimolo alla minzione. Questo tipo di cistite è molto difficile sia da diagnosticare (per la sintomatologia variegata che interessa anche organi diversi dalla vescica) che da trattare. Spesso, ma non sempre, detto tipo di cististe si accompagna a patologie a sindromi dolorose (muscolari e/o delle articolazioni) come: la fibromialgia, la sindrome del colon irritabile, etc.
Approfondisci i sintomi dell'infiammazione della vescica nell'uomo e nella donna. |
Dopo averne conoscito le caratteristiche generali vediamo ora come capire quando si soffre di cistite analizzandone le manifestazioni. I sintomi più comuni della malattia sono:
Stimolo continuo ed impellente alla minzione.
Bruciore e dolore durante la minzione che risulta difficoltosa.
Minzione con emissione di piccole quantità di urina e con incompleto svuotamento della vescica.
Pressione e sensazione di disagio nella regione addominale inferiore.
Dolore di tipo crampiforme alla regione pelvica.
Tracce di sangue e materiale purulento nelle urine.
Urine torbide e di odore penetrante e sgradevole.
Febbricole con basse temperature..
Come già accennato le cause che scatenano la cistite possono numerose. In seguito enumereremo le cause più comuni.
Puoi approfondire le cause fisiche e psicologiche della cistite. |
Agenti patogeni. E’ nota anche come cistite acuta o infezione del tratto urinario. Gli agenti infettivi più comuni sono: batteri e molto più raramente funghi o virus. I batteri che più frequentemente provocano la cistite sono: Escherechia coli, Staphylococcus saprophyticus, Klebsiella, Enterobacter. Tutti questi batteri raggiungono la vescica penetrando attraverso il meato urinario e percorrendo l’uretra. Per questo motivo tale tipologia di cistite è comunissima nel sesso femminile viste le motivazioni che precedentemente abbiamo esplicitato. Lo staphilococcus aureus raggiunge invece la vescica quasi sempre attraverso il torrente ematico e perciò le loro infezioni colpiscono con egual probabilità uomini e donne. I rapporti sessuali aumentano, nelle donne, ultreriormente le probabilità di contrarre la malattia. Le ragioni sono sempre anatomiche, la vicinanza dello sbocco dell’uretra alla vagina lo rende sensibile a traumi di tipo meccanico che possono aversi in un rapporto prolungato e a contrarre infezioni trasmesse dal partner in rapporti non protetti.
Corpi estranei. I più frequenti sono i cateteri urinari, tubicini in lattice che vengono introdotti nell’uretra fino a raggiungere la vescica per permettere l’evacuazione a pazienti impossibilitati a compiere tale operazione. Ovviamente l’utilizzo di tali dispositivi rende il paziente estremamente vulnerabile alle infezioni e infiammazioni per traumi meccanici e quindi alle cistiti. Altra possibilità può essere costituita da calcoli che impediscono il corretto e completo svuotamento della vescica.
Farmaci. I farmaci che più frequentemente provocano infiammazione della vescica sono: ifosfamide e ciclofosfamide. Sono entrambi dei farmaci chemioterapici. Il primo viene usato nelle terapie anti tumorali (cancro ai testicoli, al seno, linfomi, al polmone, all’apparato riproduttivo femminile, etc.). Il secondo viene invece utilizzato principalmente nella terapia delle malattie autoimmuni (sclerosi multipla,lupus eritematoso, etc.). Radiazioni ionizzanti. La radioterapia della regione pelvica, per la cura di tumori, può con elevata frequenza causare come effetto collaterale infiammazione delle pareti interne della vescica e quindi la cistite.
Composti chimici. Taluni individui sono iper sensibili ai principi attivi di saponi da bagno, deodoranti intimi femminili, spermicidi, etc. Tale ipersensibilità può scatenare infiammazioni che si propagano in risalita sulle vie urinarie e determinano la cistite.
Patologie. L’infiammazione della vescica, può essere ancora un segno con cui numerose patologie si presentano. Le più comuni sono:tumori, morbo di Crohn: malattia a base autoimmune dell’apparato gastrointestinale,lupus eritematoso sistemico: malattia autoimmune che interessa più organi e tessuti e quindi in qualche caso anche la vescica;malattia infiammatoria pelvica.
Esistono situazioni che rendono più probabile l’insorgere della malattia.
Nelle donne tali fattori sono costituiti da:
Rapporti sessuali non protetti con molteplici partners. La vicinanza del meato urinario alla vagina rende probabile infezioni della vescica attraverso l’uretra di batteri, virus e funghi.
Uso del diaframma come metodo anticoncezionale. Favorisce irritazioni e il diffondersi di infezione da parte di batteri che colonizzano vagina ed intestino
Gravidanza. La gestazione induce sensibili modificazioni ormonali. Nella fattispecie l’aumento dei livelli di progesterone provoca un rilassamento della muscolatura liscia e quindi anche del muscolo detrusore vescicale (tonaca muscolare che avvolge la vescica e che si contrae durante la minzione) ne consegue una difficoltà di svuotare la vescica ed un ristagno delle urine. La condizione favorisce la prolificazione di batteri.
Negli uomini e donne, invece, tali fattori sono costituiti da:
Ostacoli che impediscono il fisiologico deflusso delle urine. Sono essenzialmente calcoli che possono ostruire parzialmente o totalmente le vie urinarie. Negli uomini la condizione si verifica per problemi di ipertrofia prostatica che può strozzare l’uretra ed impedire il regolare deflusso delle urine.
Uso prolungato di cateteri urinari.
Lo specialista preposto al trattamento e cura della cistite è l’urologo. Questi formulerà la diagnosi avvalendosi di :
Analisi anamnestica del paziente. Raccolta dalla voce del paziente o dei suoi genitori nel caso che questi sia un bambino della collezione di informazioni utili alla formazione di una ipotesi di diagnosi.
Analisi delle urine. Serve a stabilire se l’infiammazione della vescica sia dovuta ad una infezione da agenti patogeni. Gli stessi saranno riscontrabili nelle urine.
Ecografia della vescica. Effettuando una scansione con ultrasuoni si riesce ad ottenere una immagine della vescica che può essere utile nel caso di cistite non infettiva ad escludere eventuali malformazioni e tumori.
Cistografia. E una radiografia che viene eseguita dopo aver introdotto con un catetere urinario un mezzo di contrasto iodato. Serve come l’ecografia ad escludere eventuali anomalie o mal formazioni.
Cistoscopia. Consiste nell’inserire attraverso l’uretra un catetere nella vescica che reca in cima una telecamera che consente di visualizzare su uno schermo esterno l’interno dell’organo. Con strumenti montati sul catetere è anche possibile prelevare campioni di tessuto interno da sottoporre a biopsia.
Ad ogni cistite il suo rimedio! Come abbiamo visto le cause che portano all’infiammazione della vescica sono diverse, e diversi sono quindi i trattamenti da mettere in pratica per contrastarla. Vediamoli nel dettaglio.
Approfondisci i rimedi contro la cistite: farmacologici, naturali ed omeopatici. |
Come detto la cistite batterica acuta è la tipologia di cistite più comune ed anche quella, di norma, più semplice da trattare. La terapia è antibiotica. Prima di iniziare la terapia è utile effettuare opportune analisi per determinare il tipo di batterio responsabile dell’infezione e l’antibiotico più adatto. E’ molto importante seguire e completare con estremo scrupolo la terapia prescritta dal medico e non interromperla ai primi segni di miglioramento. In caso contrario il rischio può consistere in una non completa eliminazione della infezione ed in una sua cronicizzazione.
Se la cistite è ricorrente è necessario rivolgersi ad un urologo che indicherà le indagini per individuare l’eventuale problema che determina la reiterazione dell’infezione.
In ogni caso la terapia va coadiuvata con farmaci antidolorifici e antispastici che riducono le contrazioni della muscolatura della vescica e il dolore nell’atto della minzione.
Per la cistite interstiziale, non esiste una cura risolutiva per tale tipologia della malattia e perciò si procede tentando di controllare i sintomi secondo un protocollo terapeutico costruito caso per caso. Il trattamento pertanto può contemplare:
farmaci per contenere il dolore ed il processo infiammatorio,
manipolazione della vescica e del distretto pelvico per rilassare la muscolatura e lenire il dolore,
fisioterapia per correggere problemi posturali che possano indurre anomale contrazioni dei muscoli del pavimento pelvico che possono riflettersi negativamente sulla sintomatologia,
stimolazione con impulsi elettrici della terminazione nervosa pelvica per modulare il dolore,
infiltrazione botulinica nel muscolo detrusore per migliore e facilitare la minzione,
terapia chirurgica nei casi ostinati per trattare ulcerazioni della parete interna della vescica.
La cura della cistite indotta da altre patologie consiste nella cura se possibile della malattia di cui la cistite è un segno clinico.
E possibile adottare una serie di semplici strategie che aiutano a prevenire la malattia. Nel seguito riportiamo le più comuni che poi sono quelle che risultano più efficaci.
Bere molti liquidi ed in particolar modo acqua per diluire le urine e favorire la diuresi.
Urinare ogni qual volta si avverte lo stimolo alla minzione. In tal modo si mantiene libera la vescica e non si favorisce la proliferazione batterica col ristagno.
Praticare una continua, corretta e minuziosa igiene dell’apparato urogenitale e della regione perianale. In tal maniera si riduce a minimo la probabilità di passaggio nell’uretra di batteri fecali e vaginali.
Praticare rapporti protetti. In particolar modo nel caso di partners non abituali. e svuotare la vescica immediatamente dopo aver avuto un rapporto intimo.
Non utilizzare deodoranti, spray e saponi intimi aggressivi.
Usare la doccia e non la vasca da bagno.
La cistite, anche se fastidiosa, nella maggior parte dei casi non crea problemi e pertanto la prognosi è benenevola. Le possibili complicanze sono:
Infezioni renali. Se l’infezione non trattata risale attraverso gli ureteri e raggiunge i reni può causare pielonefrite (infezione batterica dei reni) o uretrite (infezione degli ureteri)
Sanguinamenti. L’infiammazione può provocare ulcerazioni e da qui perdita di sangue che si riscontra nelle urine.
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