Premenopausa: cosa fare? Sintomi, disturbi e dieta

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre 2022

Consulente Scientifico:
Dottoressa Laura Lombardo
(Specialista in ostetricia)

La premenopausa è il periodo della vita della donna che precede la menopausa e può avere una durata persino di dieci anni. In tale lasso di tempo, insorgono una serie di disturbi sia di natura organica che psicologica. Scopriamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi più comuni e soprattutto come poterli gestire per vivere al meglio questo momento di transizione così delicato.

    Indice Articolo:
    • Cosa è?
    • A che età?
    • Sintomi e disturbi
      • Mestruazioni
      • Desiderio sessuale
      • Peso
      • Umore
      • Temperatura corporea
    • Diagnosi
    • Cosa fare?
      • Stile di vita
      • Alimentazione
      • Farmaci
      • Rimedi naturali
    • Controlli periodici

Cos’è la premenopausa?

La premenopausa è quel periodo fisiologico della vita della donna che precede la menopausa, ossia il momento in cui cesserà l’attività ovarica e anche la fertilità.

Si tratta di una fase graduale che può durare da pochi mesi fino a anche 5-10 anni.

Durante questa fase, l’attività delle ovaie lentamente diminuisce a causa del fatto che il patrimonio follicolare che “è attribuito” ad ogni donna alla nascita sta terminando.

La diminuzione dell’attività ovarica però si riflette su tantissimi aspetti: sul metabolismo, sulla psiche, sulla vita sessuale.

Dal punto di vista ormonale, possiamo parlare di due fasi premenopausali:

  • La prima fase o iniziale, durante la quale comincia una riduzione della fase follicolare (ossia la prima fase del ciclo mestruale nella quale viene reclutato l’ovocita che cresce fino a giungere a maturazione); questo determina una crescita più veloce del follicolo sotto l’azione dell’ormone FSH (ormone follicolo stimolante che appunto stimola la crescita del follicolo) che lentamente aumenta. In genere in questa fase iniziale le ovulazioni persistono e anche la fase post ovulatoria mantiene la sua regolarità.
  • La seconda fase o avanzata, che precede di pochi anni la menopausa vera e propria, durante la quale si ha il processo opposto. La fase follicolare si allunga, i cicli cominciano ad avere maggiore distanza tra loro (oligomenorrea) e sono sempre più anovulatori (ossia senza la produzione di un follicolo che giungerà a maturazione). La fase post ovulatoria diventa più breve.

Man mano che ci si avvicina alla fase perimenopausale, i cicli diventano sempre più rari ed irregolari fino a che scompaiono.

A che età inizia?

C’è da dire che l’inizio di questi cambiamenti fisici ed emotivi che accompagnano la premenopausa è soggettivo e dipende da vari fattori:

  • Genetici (le donne figlie di madri con comparsa di menopausa precoce sono maggiormente predisposte).
  • Obesità (l’eccessivo aumento di peso può provocare una alterazione ormonale e un rischio aumentato di menopausa precoce).
  • L’eccessiva magrezza (come per l’obesità, anche l’anoressia può causare scompensi ormonali e un maggiore rischio di menopausa precoce)
  • Fumo (accelera l’invecchiamento cellulare).
  • Interventi chirurgici (l’asportazione delle ovaie per patologie, quali tumori, provocano una menopausa precoce in quanto viene a mancare l’organo principale adibito alla produzione dei follicoli).

In media, le donne italiane entrano in menopausa tra i 45 e i 55 anni, con un picco intorno a 51 anni.

Sintomi e disturbi che caratterizzano la premenopausa.

La sintomatologia che accompagna questo momento della vita della donna, è abbastanza chiara e il lasso di tempo è relativamente lungo, per poter dare modo al fisico e anche alla psiche di abituarsi gradualmente ad una nuova concezione della vita, con l’assenza delle mestruazioni e la cessazione della fertilità.

Ecco i principali sintomi:

Irregolarità mestruale.

Come abbiamo visto precedentemente, in premenopausa cominciano una serie di squilibri ormonali che inevitabilmente portano irregolarità dal punto di vista mestruale. Prima i cicli diventano più brevi e ravvicinati, mentre in seguito si allungano i tempi tra una mestruazione e l’altra fino ad arrivare alla cessazione dei flussi, in coincidenza con l’arrivo della menopausa vera e propria.

Ridotta lubrificazione vaginale e riduzione del desiderio sessuale.

Con la progressiva riduzione degli estrogeni (che tra le altre funzioni hanno anche quella di contribuire alla lubrificazione vaginale, in special modo durante la fase ovulatoria in modo da rendere più “facile” il passaggio degli spermatozoi), si ha una aumentata secchezza vaginale, che può esitare in rapporti sessuali dolorosi e infezioni vaginali ricorrenti (es. Candidosi).Le alterazioni ormonali portano anche ad una alterazione del desiderio sessuale. La causa principale resta sempre il calo degli estrogeni, accompagnato anche da una riduzione del testosterone (ormone prettamente maschile ma presente anche nella donna, prodotto dalle ovaie). Questo produce una diminuzione della libido.

Aumento di peso.

Con l’aumento dell’età, inevitabilmente il metabolismo rallenta per cui è più facile aumentare di peso, pur mantenendo la stessa alimentazione. Inoltre le variazioni ormonali danno il loro apporto, provocando un ulteriore aumento del tessuto adiposo. D’altra parte, può presentarsi anche un aumento dell’appetito e parallelamente una maggiore difficoltà a dimagrire.

Alterazioni dell’umore.

Tutto lo scombussolamento fisico si ripercuote anche sull’umore, che diventa più altalenante, con insonnia, stati di ansia, maggiore irritabilità, stanchezza mentale e fisica, tachicardia, palpitazioni.

Alterazioni della temperatura corporea: le vampate di calore.

Verso la fine della premenopausa, può comparire un rialzo della temperatura corporea, che ha come conseguenza uno dei fenomeni più caratteristici di questo periodo: la vampata di calore o caldana. E’ caratterizzata da un improvviso rialzo della temperatura, che si localizza nella parte alta del corpo, con rossore in volto e sudorazione profusa. In genere un episodio dura alcuni minuti, ma può essere molto fastidioso e interferire con la vita sociale del soggetto.

La diagnosi.

La diagnosi di premenopausa, si fa generalmente in base alla sintomatologia che la donna riferisce al medico curante o al ginecologo. L’età e l’insieme dei sintomi, possono bastare il più delle volte a formulare la diagnosi. Un ulteriore aiuto può venire dal dosaggio degli ormoni (ormoni tiroidei, FSH, Estradiolo, LH). E’ fondamentale, in questa fase, la figura del counselling che può aiutare la paziente in questa normale e fisiologica parte della vita, in modo che la donna la viva al meglio, attuando dei cambiamenti nello stile di vita atti ad alleviare i sintomi.

Cosa fare: consigli e terapie per alleviare i disturbi della premenopausa.

Per vivere bene la premenopausa è anzitutto utile sul piano psicologico accettare i cambiamenti dovuti a questa fase della vita come fisiologici e naturali.

Occorre quindi prendersi cura di se stessa adottando uno stile di vita sano ed attivo.

Corretto stile di vita.

Tra i principali consigli per le donne in premenopausa abbiamo:

  • Eliminare il fumo, in quanto accelera il passaggio verso la menopausa e causa invecchiamento delle cellule.
  • Ridurre il consumo di alcool, appesantisce gli organi, provoca un aumento delle vampate di calore.
  • Fare attività fisica, anche blanda, adatta alla terza età. Può essere molto utile fare una lunga passeggiata ogni giorno, salire le scale invece di usare l’ascensore, brevi giri in bicicletta o frequentare corsi di ballo, pilates o yoga specifici per donne di questa età, da sole o in coppia. Il movimento aiuta a tenersi in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo, a migliorare tutto l’organismo (articolazioni, ossa, muscoli) e soprattutto permette il rilascio di sostanze positive (endorfine) che aiutano a migliorare anche l’umore, riducendone le alterazioni.
  • Dedicarsi a un hobby, può distogliere la mente dagli stati ansiosi e può ulteriormente favorire un miglioramento dell’umore.

Una sana alimentazione.

Un capitolo a parte, è quello che riguarda l’alimentazione. Infatti è proprio grazie al cambiamento dello stile di vita alimentare che è possibile tenere a bada i sintomi e vivere questa fase di transizione nel modo più sereno e soprattutto più sano possibile. Ecco i consigli alimentari più importanti:

  • Introdurre quantità adeguate di calcio, in quanto si assiste ad una progressiva demineralizzazione delle ossa, che raggiunge il culmine dopo la menopausa. E’ fondamentale quindi introdurre almeno 1 gr di calcio al giorno e più aumenta l’età e maggiore sarà il fabbisogno. Gli alimenti maggiormente ricchi di calcio, sono: latte e latticini (il più ricco in assoluto è il formaggio grana), alcune verdure quali i broccoli, le rape, i cavoli, la frutta secca, cercando di evitare l’abbinamento di questi cibi a molte fibre che potrebbero ostacolarne l’assorbimento.
  • Ridurre i grassi, evitando le fritture e preferendo le cotture a vapore, alla griglia o al forno, utilizzando olio extravergine di oliva in quantità moderate.
  • Aumentare l’apporto di frutta e verdura, specie di stagione, per ridurre il consumo di cibi non sani, per favorire il transito intestinale e aumentare le risorse endogene di minerali e vitamine.
  • Consumare più cibi a base di omega 3, come il pesce, il salmone, i semi vegetali, che rallentano l’invecchiamento delle cellule.
  • Bere adeguatamente, per mantenere l’idratazione delle cellule e ridurre la ritenzione idrica.
  • Consumare più cereali integrali e legumi, che aiutano a tenere sotto controllo i valori del colesterolo e della glicemia.
  • Ridurre il consumo di dolciumi e zuccheri raffinati, contribuisce anche a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache e tumori.
  • Gestire gli “attacchi di fame”, preferendo spuntini sani, come frutta fresca, yogurt magro, verdure, tisane.

La terapia farmacologica per contrastare i disturbi: la terapia ormonale.

Non esiste una vera e propria terapia standard per il trattamento della premenopausa, essendo una condizione fisiologica, infatti, non è necessario assumere farmaci.

E’ bene, come abbiamo detto, modificare lo stile di vita per ridurre la sintomatologia.

Se però i sintomi, specie quelli ginecologici, sono molto fastidiosi e interferiscono con la vita di tutti i giorni è possibile tenerli a bada con l’uso di farmaci.

In particolare, se le mestruazioni si presentano troppo abbondanti o irregolari o troppo frequenti è possibile gestirle in due modi:

  • Assumere un progestinico nella seconda metà del ciclo per regolarizzare la frequenza.
  • Assumere estroprogestinici, come la pillola anticoncezionale per regolarizzare il ciclo e diminuire la sintomatologia e per le pazienti che desiderano assumere un contraccettivo. Ricordiamo, infatti, che nella prima fase della premenopausa la fertilità è conservata, sebbene alcuni cicli possano essere anovulatori. Quindi se non si desidera una gravidanza è bene utilizzare un contraccettivo ormonale o di barriera.

Per la secchezza vaginale è possibile utilizzare gel, ovuli o creme a base di estrogeni da applicare localmente per favorire il trofismo vaginale e migliorare la lubrificazione. Questo aiuta a ridurre anche il rischio di rapporti sessuali dolorosi e poco soddisfacenti.

Per quanto riguarda l’integrazione di vitamine e minerali, può essere sufficiente una corretta alimentazione. Quando ciò non basta, ci si può affidare a complessi vitaminici da assumere per via orale, che possono contenere:

  • Vitamina A
  • Vitamine B (B1, B2, B6, B12)
  • Vitamina C
  • Vitamina D
  • Vitamina E
  • Vitamina K
  • Calcio
  • Potassio
  • Magnesio
  • Ferro
  • Zinco
  • Rame

E’ possibile poi assumere melatonina per favorire un buon sonno e combattere l’insonnia, sottoforma di soluzione da diluire in acqua o come gocce, da prendere per via orale prima di dormire.

Rimedi naturali: i fitoestrogeni consigliati in premenopausa.

Anche il mondo naturale viene in aiuto delle donne in premenopausa. Esistono, infatti, molti rimedi fitoterapici che possono aiutare a lenire i sintomi senza ricorrere a farmaci.

Ecco alcuni esempi:

  • Il trifoglio rosso, ricco di fitoestrogeni (estrogeni vegetali che hanno la stessa azione degli estrogeni endogeni) può migliorare le vampate di calore e aiutare a mantenere una buona densità ossea.
  • La soia, anch’essa ricca di fitoestrogeni, che può contribuire a rallentare l’invecchiamento delle cellule e aiuta a ridurre il colesterolo.
  • La cimicifuga (cimicifuga racemosa), che, grazie all'actina e alla cimicifugoside hanno effetti estrogenici e possono ridurre le vampate di calore.
  • Estratti della griffonia (griffonia simplicifolia), ricca di 5-Idrossitriptofano, un precursore della serotonina (un ormone molto importante coinvolto nella regolazione dell’umore, della fame e del sonno) per migliorare l’insonnia e la fame nervosa.
  • La maca (lepidium peruvianum), composta principalmente da idrati di carbonio, fibre, lipidi e proteine. Gli amminoacidi che compongono gli idrati di carbonio sono importantissimi per stimolare il sistema ormonale. Questo, aiuta a combattere la secchezza vaginale e la diminuzione del desiderio sessuale. E’ inoltre ricca di minerali, come calcio, magnesio, zinco, manganese, ferro e vitamine che aiutano a sentirsi più energiche, diminuendo il senso di stanchezza. Preparati a base di maca vengono prescritti anche alle donne in menopausa in sostituzione della cosiddetta “terapia ormonale sostitutiva”, in quando contiene sostanze assolutamente naturali, rispetto agli ormoni sintetici.

I controlli periodici per valutare il benessere.

In ogni fase della vita, è importante valutare il benessere fisico. In premenopausa e in menopausa, al fine della prevenzione, è importante fare alcuni controlli specifici che vanno poi ripetuti nell’arco degli anni.

Tra i 45 e i 65 anni:

Per quanto riguarda gli esami ematici, è bene fare un controllo del colesterolo. Basterà un semplice prelievo di sangue ed è possibile abbinarlo ad altri esami di controllo, come ad esempio un emocromo completo. Se il valore non rientra nei range di normalità, l’esame andrà ripetuto almeno ogni anno, abbinando anche un controllo del colesterolo HDL (colesterolo buono) e dei trigliceridi.

Dopo i 50 anni:

E’ bene fare almeno un controllo del sangue occulto nelle feci per la prevenzione delle malattie dell’intestino. L’esame viene eseguito raccogliendo semplicemente un campione di feci che verrà poi analizzato. Il sangue occulto è uno dei primi segnali dell’eventuale presenza di neoplasie dell’intestino o lesioni o ulcere o polipi.

Tra i 50 e i 70 anni:

Un altro esame molto importante, che si consiglia è la mammografia. E’ un esame radiografico tramite il quale è possibile evidenziare piccole masse all’interno della mammella e viene prescritto a tutte le donne in questa fascia di età almeno ogni due anni. Se poi si hanno fattori di rischio (es. precedenti casi di tumore della mammella) è preferibile fare controlli più ravvicinati. E’ un esame poco invasivo e solo lievemente fastidioso ed è maggiormente raccomandato se si è in terapia con estrogeni o con TOS (terapia ormonale sostitutiva, in menopausa). Ugualmente, se si assume una terapia con estrogeni, è bene fare una ecografia all’utero ogni due anni e un pap test almeno ogni 3 anni.

Il pap test è un esame tramite il quale viene raccolto un campione di cellule del collo dell’utero e viene analizzato, nell’ambito della prevenzione delle neoplasie cervicali. Viene praticato in tutti gli studi ginecologici o anche presso i consultori (che invieranno una lettera a domicilio per poterlo eseguire gratuitamente). E’ poco fastidioso, si esegue rapidamente, specie se la mano dell’operatore che lo esegue ha una grande praticità.

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Dottoressa Laura Lombardo
(Specialista in ostetricia)

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