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La premenopausa è il periodo della vita della donna che precede la menopausa e può avere una durata persino di dieci anni. In tale lasso di tempo, insorgono una serie di disturbi sia di natura organica che psicologica. Scopriamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi più comuni e soprattutto come poterli gestire per vivere al meglio questo momento di transizione così delicato.
La premenopausa è quel periodo fisiologico della vita della donna che precede la menopausa, ossia il momento in cui cesserà l’attività ovarica e anche la fertilità.
Si tratta di una fase graduale che può durare da pochi mesi fino a anche 5-10 anni.
Durante questa fase, l’attività delle ovaie lentamente diminuisce a causa del fatto che il patrimonio follicolare che “è attribuito” ad ogni donna alla nascita sta terminando.
La diminuzione dell’attività ovarica però si riflette su tantissimi aspetti: sul metabolismo, sulla psiche, sulla vita sessuale.
Dal punto di vista ormonale, possiamo parlare di due fasi premenopausali:
Man mano che ci si avvicina alla fase perimenopausale, i cicli diventano sempre più rari ed irregolari fino a che scompaiono.
C’è da dire che l’inizio di questi cambiamenti fisici ed emotivi che accompagnano la premenopausa è soggettivo e dipende da vari fattori:
In media, le donne italiane entrano in menopausa tra i 45 e i 55 anni, con un picco intorno a 51 anni.
La sintomatologia che accompagna questo momento della vita della donna, è abbastanza chiara e il lasso di tempo è relativamente lungo, per poter dare modo al fisico e anche alla psiche di abituarsi gradualmente ad una nuova concezione della vita, con l’assenza delle mestruazioni e la cessazione della fertilità.
Ecco i principali sintomi:
Come abbiamo visto precedentemente, in premenopausa cominciano una serie di squilibri ormonali che inevitabilmente portano irregolarità dal punto di vista mestruale. Prima i cicli diventano più brevi e ravvicinati, mentre in seguito si allungano i tempi tra una mestruazione e l’altra fino ad arrivare alla cessazione dei flussi, in coincidenza con l’arrivo della menopausa vera e propria.
Con la progressiva riduzione degli estrogeni (che tra le altre funzioni hanno anche quella di contribuire alla lubrificazione vaginale, in special modo durante la fase ovulatoria in modo da rendere più “facile” il passaggio degli spermatozoi), si ha una aumentata secchezza vaginale, che può esitare in rapporti sessuali dolorosi e infezioni vaginali ricorrenti (es. Candidosi).Le alterazioni ormonali portano anche ad una alterazione del desiderio sessuale. La causa principale resta sempre il calo degli estrogeni, accompagnato anche da una riduzione del testosterone (ormone prettamente maschile ma presente anche nella donna, prodotto dalle ovaie). Questo produce una diminuzione della libido.
Con l’aumento dell’età, inevitabilmente il metabolismo rallenta per cui è più facile aumentare di peso, pur mantenendo la stessa alimentazione. Inoltre le variazioni ormonali danno il loro apporto, provocando un ulteriore aumento del tessuto adiposo. D’altra parte, può presentarsi anche un aumento dell’appetito e parallelamente una maggiore difficoltà a dimagrire.
Tutto lo scombussolamento fisico si ripercuote anche sull’umore, che diventa più altalenante, con insonnia, stati di ansia, maggiore irritabilità, stanchezza mentale e fisica, tachicardia, palpitazioni.
Verso la fine della premenopausa, può comparire un rialzo della temperatura corporea, che ha come conseguenza uno dei fenomeni più caratteristici di questo periodo: la vampata di calore o caldana. E’ caratterizzata da un improvviso rialzo della temperatura, che si localizza nella parte alta del corpo, con rossore in volto e sudorazione profusa. In genere un episodio dura alcuni minuti, ma può essere molto fastidioso e interferire con la vita sociale del soggetto.
La diagnosi di premenopausa, si fa generalmente in base alla sintomatologia che la donna riferisce al medico curante o al ginecologo. L’età e l’insieme dei sintomi, possono bastare il più delle volte a formulare la diagnosi. Un ulteriore aiuto può venire dal dosaggio degli ormoni (ormoni tiroidei, FSH, Estradiolo, LH). E’ fondamentale, in questa fase, la figura del counselling che può aiutare la paziente in questa normale e fisiologica parte della vita, in modo che la donna la viva al meglio, attuando dei cambiamenti nello stile di vita atti ad alleviare i sintomi.
Per vivere bene la premenopausa è anzitutto utile sul piano psicologico accettare i cambiamenti dovuti a questa fase della vita come fisiologici e naturali.
Occorre quindi prendersi cura di se stessa adottando uno stile di vita sano ed attivo.
Tra i principali consigli per le donne in premenopausa abbiamo:
Un capitolo a parte, è quello che riguarda l’alimentazione. Infatti è proprio grazie al cambiamento dello stile di vita alimentare che è possibile tenere a bada i sintomi e vivere questa fase di transizione nel modo più sereno e soprattutto più sano possibile. Ecco i consigli alimentari più importanti:
Non esiste una vera e propria terapia standard per il trattamento della premenopausa, essendo una condizione fisiologica, infatti, non è necessario assumere farmaci.
E’ bene, come abbiamo detto, modificare lo stile di vita per ridurre la sintomatologia.
Se però i sintomi, specie quelli ginecologici, sono molto fastidiosi e interferiscono con la vita di tutti i giorni è possibile tenerli a bada con l’uso di farmaci.
In particolare, se le mestruazioni si presentano troppo abbondanti o irregolari o troppo frequenti è possibile gestirle in due modi:
Per la secchezza vaginale è possibile utilizzare gel, ovuli o creme a base di estrogeni da applicare localmente per favorire il trofismo vaginale e migliorare la lubrificazione. Questo aiuta a ridurre anche il rischio di rapporti sessuali dolorosi e poco soddisfacenti.
Per quanto riguarda l’integrazione di vitamine e minerali, può essere sufficiente una corretta alimentazione. Quando ciò non basta, ci si può affidare a complessi vitaminici da assumere per via orale, che possono contenere:
E’ possibile poi assumere melatonina per favorire un buon sonno e combattere l’insonnia, sottoforma di soluzione da diluire in acqua o come gocce, da prendere per via orale prima di dormire.
Anche il mondo naturale viene in aiuto delle donne in premenopausa. Esistono, infatti, molti rimedi fitoterapici che possono aiutare a lenire i sintomi senza ricorrere a farmaci.
Ecco alcuni esempi:
In ogni fase della vita, è importante valutare il benessere fisico. In premenopausa e in menopausa, al fine della prevenzione, è importante fare alcuni controlli specifici che vanno poi ripetuti nell’arco degli anni.
Per quanto riguarda gli esami ematici, è bene fare un controllo del colesterolo. Basterà un semplice prelievo di sangue ed è possibile abbinarlo ad altri esami di controllo, come ad esempio un emocromo completo. Se il valore non rientra nei range di normalità, l’esame andrà ripetuto almeno ogni anno, abbinando anche un controllo del colesterolo HDL (colesterolo buono) e dei trigliceridi.
E’ bene fare almeno un controllo del sangue occulto nelle feci per la prevenzione delle malattie dell’intestino. L’esame viene eseguito raccogliendo semplicemente un campione di feci che verrà poi analizzato. Il sangue occulto è uno dei primi segnali dell’eventuale presenza di neoplasie dell’intestino o lesioni o ulcere o polipi.
Un altro esame molto importante, che si consiglia è la mammografia. E’ un esame radiografico tramite il quale è possibile evidenziare piccole masse all’interno della mammella e viene prescritto a tutte le donne in questa fascia di età almeno ogni due anni. Se poi si hanno fattori di rischio (es. precedenti casi di tumore della mammella) è preferibile fare controlli più ravvicinati. E’ un esame poco invasivo e solo lievemente fastidioso ed è maggiormente raccomandato se si è in terapia con estrogeni o con TOS (terapia ormonale sostitutiva, in menopausa). Ugualmente, se si assume una terapia con estrogeni, è bene fare una ecografia all’utero ogni due anni e un pap test almeno ogni 3 anni.
Il pap test è un esame tramite il quale viene raccolto un campione di cellule del collo dell’utero e viene analizzato, nell’ambito della prevenzione delle neoplasie cervicali. Viene praticato in tutti gli studi ginecologici o anche presso i consultori (che invieranno una lettera a domicilio per poterlo eseguire gratuitamente). E’ poco fastidioso, si esegue rapidamente, specie se la mano dell’operatore che lo esegue ha una grande praticità.
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