Urobilinogeno nelle urine: alto, basso e valori normali

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Scopriamo cosa significa la presenza dell'uribilinogeno nelle urine, quando i valori sono considerati normali e quando invece si può parlare di urobilinogeno alto o basso e le cause di queste alterazioni.

    Indice Articolo:
  1. Cos'é?
  2. Quando è alto
  3. Cause dell'aumento nelle urine
  4. Cause dei valori bassi
  5. Diagnosi e cura

Cosa è l’urobilinogeno? Un residuo della bilirubina.

Nel corpo umano l’urobilinogeno  è un prodotto del metabolismo della bilirubina. (Ricordiamo che la bilirubina è un pigmento giallo rossastro contenuto nella bile che è prodotta dal fegato, stivata nella cistifellea ed utilizzata, una volta iniettata nel duodeno, per attivare i processi digestivi).  Esso   viene in gran parte escreto con le feci, una parte viene riassorbita dal fegato e solo in piccole quantità passa nelle urine.                                                                   
Chimicamente l’urobilinogeno è un composto di carbonio (C), idrogeno ( H ), azoto (N), ed ossigeno  (O)  che ha formula bruta C33H44N4O6.

Per essere più precisi l’urobilinogeno è un composto tetra pirrolico, ossia formato dall’unione di quattro pirroli  composti del carbonio  ciclico).

Approfondimento: il metabolismo della bilirubina e la formazione dell’urobilinogeno.

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I globuli rossi vivono mediamente intorno ai 120 giorni. Alla loro morte, per rottura nel passaggio  attraverso i capillari o ad opera dei macrofagi nella milza, vengono catabolizzati (ridotti in composti più semplici) per recuperare il ferro.
Questo, contenuto nei gruppi EME dell’emoglobina, che è il maggior componente  dei globuli rossi, è indispensabile per legare l’ossigeno che viene trasportato dal sangue per la respirazione. Il processo di catabolizzazione  spezza l’emoglobina nei  4 gruppi EME componenti ed in globina. I gruppi EME poi, per effetto di un’ enzima, la eme-ossigenasi, vengono ridotti in biliverdina. La biliverdina, per l’azione di una altra enzima, la biliverdina-reduttasi, è  ulteriormente trasformata in bilirubina.

La bilirubina, che si ottiene da tale processo, è del tipo non coniugata e come tale risulta insolubile in acqua. Per tale motivo, per poter essere trasportata dal torrente ematico in cui passa, deve essere inglobata in una proteina che ha il compito di veicolarla. Detta proteina è l’albumina. La bilirubina legata all’albumina per le sue notevoli dimensioni  non viene filtrata dal rene ed arriva al fegato.  Qui si dissocia dall’albumina  e viene captata e trattenuta dalle cellule epatiche grazie ad una proteina: la ligandina. All’ interno degli epatociti  per l’azione di  una ulteriore enzima, la  bilirubina-glicuroniltransferasi, viene trasformata in bilirubina coniugata. Questa, contrariamente a quella non  coniugata, è solubile in acqua e, per tale motivo, viene disciolta nella bile. Bile che  dalla cistifellea, dove è stivata, passa  nell’intestino tenue attraverso il coledoco. Nella parte terminale dell’ileo e, nel colon, per effetto della  beta-glucuronidasi,  prodotto dalla flora batterica presente,  la bilirubina viene finalmente ridotta ad urobilinogeno.

Circa l’80% dell’urobilinogeno viene espulso insieme alle feci sotto forma del pigmento stercobilina che ne determina la colorazione marroncina. Il restante 20% viene invece riassorbito dall’intestino e, attraverso la vena Porta, raggiunge nuovamente il fegato che lo ricapta e lo escreta nella bile.

 Solo una minima percentuale sfugge alla captazione epatica e passa nella circolazione sistemica. Da qui viene filtrato da rene ed emesso con le urine. Nelle urine l’urobilinogeno subisce una ulteriore trasformazione. Viene infatti ossidato ad urobilina che è un pigmento giallo che conferisce il colore il tipico colore a queste.         

Urobilinogeno alto: quando i valori nelle urine superano quelli normali.

L’urobilinogeno presente nelle urine viene dosato con un test denominato reazione di Ehrlich. Detto test consiste nel far reagire le urine raccolte nell’arco delle 24 ore con uno speciale reagente denominato di Ehrlich. Normalmente, come si desume anche dal breve richiamo sul processo metabolico della bilirubina sopra riportato, le quantità di urobilinogeno, che sotto forma di urobilina, si riscontrano nelle urine sono molto basse.

I valori ritenuti fisiologici di urobilinogeno nelle urine sono, in un campione da 0,1 a 1 milligrammi per decilitro, nell’urina raccolta in 24 ore, da 0,5 a 4 milligrammi complessivi.

Pertanto si parla di urobilinogeno alto nelle urine quando al test di Ehrlich vengono riscontrati valori della concentrazione di urobilinogeno superiori a 2 milligrammi per decilitro.

Cause: il perchè di livelli elevati.

La concentrazione di urobilinogeno nelle urine può aumentare essenzialmente per due diversi motivi o perchè ne viene prodotto in eccesso, a causa di carenza dei globuli rossi, o per una compromissione delle cellule epatiche che non sono più in grado di rimuoverlo in quantità adeguata dal circolo che gli arriva attraverso la vena porta.

Possibili cause di elevata concentrazione di urobilinogeno nelle urine:

Anemie emolitiche. Insieme di malattie che determinano diminuzione della concentrazione ematica dell’emoglobina al di sotto dei valori fisiologici per eccessiva distruzione di globuli rossi. E di conseguenza eccessiva produzione di urobilinogeno. 

Traumi fisici che determinano ematomi di grosse dimensioni. L’ematoma è uno stravaso di sangue che si raccoglie in una cavità per lacerazione di vasi sanguigni conseguenti ad un forte trauma.

Insieme di malattie che determinano deterioramento delle cellule epatiche. In tali condizioni queste non riescono a rimuovere l’urobilinogeno che gli arriva attraverso la vena porta e questo ripassa nel circolo sistemico e viene poi filtrato dal rene ed espulso con le urine.

 Le malattie che configurano simile situazione possono essere:

  • Epatiti virali. Infiammazione acuta o anche cronica che conduce alla morte degli epatociti conseguente ad infezione di svariati agenti virali. 
  • Epatite tossica. Infiammazione del fegato causata da intossicazione di varia natura: alcool, funghi, prodotti chimici, farmaci, etc. Anche questo tipo di epatite conduce a morte degli epatociti con compromissione della funzionalità epatica. 
  • Cirrosi epatica. Malattia degenerativa che provoca necrosi del tessuto epatico e quindi progressiva perdita della funzionalità dell’organo. 
  • Carcinoma epatico.

Notiamo in maniera esplicita che alcune particolari terapie come ad esempio quella con sulfamidici possono fornire valori alterati del test di Ehrlich perchè in grado di interagire con il reagente usato nell’analisi.

Le cause di urobilinogeno basso: urine povere di tale residuo metabolico.

Valori di urobilinogeno inferiori a quelli fisiologici possono riscontrarsi a causa di:

  • Alterazione della flora batterica intestinale. L’urobilinogeno si forma per abbattimento da parte dei batteri nel colon della bilirubina. Generalmente sono responsabili delle alterazioni della flora batterica le terapie antibiotiche.

Puoi approfondire le diverse patologie che provocano infiammazione ed alterazioni della flora batterica intestale.

  • Colestasi o Ittero ostruttivo. Blocco che impedisce alla bile di riversarsi nel duodeno attraverso il coledoco. Le cause del blocco possono essere svariate: calcoli, tumori, malformazioni, gravidanza, etc. La mancanza di bilirubina non permette ai batteri intestinali di produrre urobilinogeno.
  • Carenze enzimatiche. La carenza di glucoronil-transferasi impedisce la formazione di bilirubina coniugata che non sarà perciò riversata nella bile e poi trasformata in eurobilinogeno. 

Diagnosi e cura.

Per effettuare la diagnosi basta una comune analisi delle urine che misuri col test di Ehrlich la concentrazione dell’urobilinogeno. Per accertare se l’eccesso di urobilinogeno è dovuto a eccessiva emolisi a compromissione epatica si associa a tale analisi un emocromo ossia una conta di globuli rossi e i test di funzionalità epatica.

La terapia prevede individuazione della causa che determina il problema e se possibile sua rimozione con le adeguate terapie farmacologiche.

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