Sindrome di Klinefelter: sintomi, cause, test e cura
Ultimo aggiornamento:
La sindrome di Klinefelter è una patologia genetica che colpisce i maschi, causata da un'alterazione nel numero dei cromosomi sessuali. Può essere diagnosticata sia prima della nascita che in diversi momenti della vita di un soggetto, e non vi sono cure ma soltanto trattamenti per ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita.
Cos’è la sindrome di Klinefelter?
La sindrome di Klinefelter è una patologia genetica non ereditaria causata dall'alterazione nel numero di cromosomi (definita con il termine medico di aneuploidia). In particolare gli individui colpiti da questa sindrome presentano un cromosoma sessuale in più. Colpisce soltanto i maschi con una prevalenza di 1 - 2 casi ogni 500-1000 bambini nati vivi, e si stima che il 3,1% dei maschi non fertili sia affetto da questa patologia.
La sindrome prende il nome da Henry Klinefelter, un medico del Massachusetts General Hospital di Boston che per la prima volta, che, nel 1942, parlò di tale condizione genetica, ma fu solo tra gli anni '50 e '70 che, grazie alle ricerche del National Institute of Child Health and Human Development, si conobbe l'assetto cromosomico anomalo legato alla patologia e la sua incidenza.
Le cause: il meccanismo patogenetico.
La causa della sindrome di Klinefelter è l'alterazione del numero di cromosomi sessuali. Normalmente un individuo possiede 46 cromosomi (22 + 1 derivanti dal padre e 22+1 derivanti dalla madre) di cui due sono cromosomi sessuali. Un maschio sano ha un assetto cromosomico 46XY mentre una femmina sana un assetto cromosomico 46XX.
In un maschio affetto da questa patologia l'assetto cromosomico è 47XXY, è quindi presente un cromosoma X in più. Tale alterazione cromosomica è legata ad un errore durante la meiosi (uno dei processi di divisione cellulare) errore che può avvenire:
- Durante la meiosi I, ovvero durante la spermatogenesi (cioè il processo di formazione degli spermatozoi), quando il cromosoma X in più è di origine paterna. In questo caso si ha la mancata separazione dei cromosomi omologhi al momento della spermatogenesi con la creazione di uno spermatozoo che porta i cromosomi XY insieme, invece che solo il cromosoma X o Y come dovrebbe avvenire normalmente. Questa condizione è la più frequente e si verifica nel 90% dei casi di sindrome di Klinefelter.
- Durante la meiosi II, ovvero durante il processo di separazione dei cromatidi fratelli (cioè le due subunità che formano il cromosoma e che sono unite tra di loro mediante un organello, il centromero) nei cromosomi sessuali femminili, quando il cromosoma X in più proviene dalla madre. In questo caso viene a formarsi un ovocita (cioè la cellula uovo femminile) con corredo cromosomico XX invece del normale X. Rispetto alla condizione precedente questa risulta più rara e si manifesta solo nel 10% dei casi.
Queste alterazioni portano alla nascita di un individuo 47XXY quando si uniscono un gamete sano (uno spermatozoo X o Y o un ovocita X) con un gamete malato (uno spermatozoo XY o un ovocita XX).
Sintomi fisici e psicologici con cui si manifesta la sindrome.
La sindrome di Klinefelter presenta dei sintomi caratteristici che possono indirizzare il medico verso una corretta diagnosi.
La malattia si manifesta solitamente durante il periodo dell'adolescenza, tra la fase pre - puberale e la fase puberale. Tra i sintomi abbiamo caratteristiche fisiche quali:
- Ipogonadismo primitivo o ipergonadotropo, ovvero i testicoli sono piccoli in dimensioni, duri nella consistenza e si ha una marcata riduzione dei livelli di testosterone. Talvolta nei bambini è presente criptorchidismo (ovvero mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nella sacca scrotale).
- Ginecomastia, ovvero presenza di mammelle iper sviluppate che normalmente si riscontrano nelle donne e non negli uomini.
- Obesità con distribuzione del grasso di tipo ginoide, quella distribuzione cioè che si riscontra nelle donne e che fa sì che il tessuto adiposo si localizzi prevalentemente a livello dei fianchi.
- Statura elevata rispetto alla media con arti superiori e inferiori molto allungati e sproporzionati rispetto al tronco e spalle molto ridotte in termini di larghezza.
- Pene di piccole dimensioni, spesso a causa di ipospadia, un processo patologico che consiste nel mancato sviluppo del pene e dell'uretra.
- Riduzione marcata o assenza di peli e di barba.
- Minore forza fisica e tono della voce più acuto della media.
- Alterazioni ormonali come riduzione della produzione di testosterone, ed aumento dei livelli degli ormoni sessuali femminili (FSH ed LH) nel sangue.
- Aumento di gonadotropine nel sangue e nelle urine che sono ormoni che hanno la funzione di regolare le funzioni degli organi riproduttivi sia maschili che femminili.
- Lievi deficit di apprendimento e di linguaggio, accompagnati da dislessia e problemi di attenzione e talvolta da disprassia verbale e motoria, cioè difficoltà sia nel portare a termine un discorso che nel portare a termine un movimento. Nei soggetti con tale patologia si riscontra inoltre una diminuzione del quoziente intellettivo (QI) di circa 10 punti rispetto alla media.
- Alterazioni comportamentali quali irritabilità ed aggressività oppure al contrario introversione e tendenza all'isolamento. Possono manifestarsi anche ansia, depressione e comportamenti schizofrenici. Non sembra vi siano correlazioni con l'omosessualità.
Le conseguenze.
Le conseguenze della sindrome di Klinefelter sono correlate sia all'alterazione dell'assetto cromosomico sia alle alterazioni ormonali determinate dalla presenza di un cromosoma X in più.
L'alterazione dell'assetto cromosomico determina delle importanti conseguenze per l'individuo affetto, alcune delle quali molto invalidanti. In particolare tra le principali conseguenze abbiamo:
- Infertilità dovuta all'azoospermia o oligospermia ovvero assenza o riduzione di spermatozoi nel liquido seminale.
- Disagio psicologico a causa delle alterazioni fisiche.
- Patologie cardiovascolari e diabete dovute alle alterazioni ematochimiche come elevati livelli di colesterolo e di glicemia.
- Osteoporosi, che è provocata dai bassi livelli di testosterone.
- Carcinoma mammario (si stima che i soggetti affetti da sindrome di Klinefelter abbiano un rischio di sviluppare un carcinoma mammario di 20 volte superiore rispetto alla media) causato dalla presenza di ginecomastia.
La diagnosi: quando e come viene individuata la sindrome.
La sindrome può essere diagnosticata in momenti diversi della vita del soggetto. In particolare è possibile fare diagnosi:
- Prenatale. La diagnosi prima della nascita, viene effettuata attraverso test quali l'amniocentesi o il prelievo dei villi coriali (la porzione di placenta costituita da tessuti embrionali), mediante i quali si va a determinare l'assetto cromosomico delle cellule fetali. Se i test danno positività per la sindrome la madre può decidere di proseguire la gravidanza o di interromperla mediante aborto terapeutico. Lo screening prima della nascita si consiglia a tutte le gestanti che abbiano un'età superiore ai 35 anni, poiché oltre questa fascia di età aumenta il rischio di anomalie cromosomiche.
- Pre-puberale. Nell'età infantile pre - puberale, la sindrome viene diagnosticata mediante l'attenta osservazione dell'andamento scolastico del bambino. Possono, infatti, verificarsi difficoltà di apprendimento, nel linguaggio, motorie e nella relazione con i coetanei, tutti segni che possono far sospettare che il bambino sia affetto da sindrome di Klinefelter. Inoltre è possibile anche notare la presenza di criptorchidismo, cioè della mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nello scroto.
- Adolescenziale. Durante l'adolescenza, nell'età puberale, mediante l'osservazione delle caratteristiche fisiche può essere individuata la malattia. Possono comparire i primi segni della ginecomastia e dell'incompleto sviluppo del pene, i testicoli non aumentano di dimensioni, non si ha la comparsa di peli e l'accrescimento degli arti superiori e inferiori è sproporzionato rispetto al tronco.
- Nell'età adulta, quando il soggetto si rende conto di avere difficoltà a procreare. Se la diagnosi avviene in età adulta, infatti, è possibile che l'unico sintomo presente sia l'oligospermia o l'azoospermia con conseguente infertilità, mentre tutti gli altri sintomi risultano essere assenti o di lieve entità.
Sia nell'età infantile, che nell'adolescenza che nell'età adulta, la certezza della diagnosi è fornita mediante l'analisi dell'assetto cromosomico dell'individuo.
L’esame del cariotipo si esegue prelevando il sangue e sottoponendo i linfociti ricavati a test genetici che consentono di evidenziare la presenza di un cromosoma X in più.
Oltre al cariotipo vi poi altre indagini che consentono di identificare la malattia e differenziarla da altre patologie:
- Gli esami del sangue e delle urine servono a misurare i livelli di testosterone e di gonadotropine.
- La densitometria ossea per verificare la presenza di osteoporosi.
- Uno spermiogramma per verificare eventuali alterazioni degli spermatozoi.
Le terapie: come convivere con la sindrome di Klinefelter .
La sindrome di Klinefelter, sebbene presenti una buona aspettativa di vita, non è curabile e le terapie che esistono servono soltanto a ridurre o ad eliminare i sintomi fisici o psicologici ed a migliorare la qualità di vita del paziente.
Tra le terapie attualmente in uso per il trattamento della sindrome abbiamo:
Terapia ormonale per potenziare i caratteri sessuali maschili.
La terapia ormonale consiste nella somministrazione mensile di testosterone per via intramuscolare o transdermica. La somministrazione di testosterone favorisce lo sviluppo e la comparsa dei caratteri sessuali maschili, rende la voce meno acuta, riduce l'aumento di volume delle mammelle ed i livelli plasmatici di ormoni femminili ed aumenta lo sviluppo della massa muscolare e la forza. Inoltre previene le complicanze a lungo termine come diabete, obesità, osteoporosi e patologie cardiovascolari. La terapia va seguita per tutta la vita.
Terapia psicologica.
Un supporto psicologico è fondamentale per i soggetti affetti da sindrome di Klinefelter. Qualora la patologia venga diagnosticata in età infantile o adolescenziale il supporto psicologico aiuterà il bambino o il ragazzo ad affrontare in maniera corretta i cambiamenti fisici anomali che si verificheranno, potrà essere utile a gestire i problemi comportamentali e le difficoltà di apprendimento e migliorerà l'interazione del soggetto con altri individui. Anche in caso di diagnosi da adulto la terapia psicologica potrà dare supporto per gestire l'infertilità e l'incapacità di procreare.
Terapia chirurgica.
Il trattamento chirurgico in caso di sindrome di Klinefelter è volto a ridurre il fenomeno della ginecomastia. Si tratta quindi di un intervento che prevede la riduzione o l'asportazione delle mammelle per dare al soggetto un aspetto quanto più maschile possibile. Tale soluzione è comunque limitata a pochi casi, circa il 10%.
Trattamento dell'infertilità.
Con la sindrome di Klinefelter teoricamente è possibile avere figli solo e soltanto se si ha una condizione di oligospermia (riduzione del numero di spermatozoi) e non di azoospermia (assenza di spermatozoi). Per aumentare la probabilità di concepire è possibile ricorrere a tecniche di fecondazione assistita con le quali è possibile fecondare in vitro gli ovuli della partner con i pochi spermatozoi presenti nel liquido seminale.
Prognosi e aspettativa di vita.
La sindrome di Klinefelter è una patologia genetica importante dalla quale non si può guarire; la diagnosi precoce e una terapia mirata possono però ridurre sensibilmente i disagi fisici e psicologici dell’individuo che ne è affetto.
Non sembra esserci una diminuzione dell'aspettativa di vita negli individui colpiti dalla sindrome di Klinefelter.
Tuttavia alcuni studi hanno dimostrato che alcune delle conseguenze della sindrome, sviluppo di cardiopatie e maggior rischio di sviluppo di tumore, possono ridurre l'aspettativa di vita di circa 5 anni.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health è stato osservato un aumento della mortalità per malattia cerebrovascolare nei maschi positivi per la cromatina X in generale che è è la forma in cui gli acidi nucleici si trovano nella cellula.
La sindrome è citata nelle tabelle per il calcolo dell'invalidità civile, con una percentuale di circa il 25%.