Infiammazione del trigemino: sintomi, cause e rimedi
Facciamo chiarezza quanto più è possibile sull’infiammazione del trigemino, una tra le più severe sindromi dolorose, illustrandone le possibili cause, i gravi sintomi con cui si manifesta e le terapie mediche ed omeopatiche volte alla cura del paziente colpito
Cosa è l'infiammazione del trigemino?
Con infiammazione del trigemino nel linguaggio comune si individua una patologia che, correttamente, andrebbe sotto il nome di nevralgia del trigemino. Come ogni nevralgia quella del trigemino è una sintomatologia dolorosa dovuta ad un processo infiammatorio che interessa totalmente o in parte la regione dell’innervazione sensitiva del nervo trigemino.
La patologia colpisce, in Italia oltre quindicimila individui ogni anno con età generalmente superiore ai 50 anni. La maggioranza di costoro sono donne con un rapporto di 3-2.
Anatomia del trigemino. Il nervo trigemino si origina dal Sistema Nervoso Centrale (cervello) nella zona temporale ed è composto per la maggior parte da fibre sensorie somatiche (trasportano le sensazione di caldo, freddo, dolore, della faccia, testa, lingua e denti) e da una piccola parte di fibre motorie che pilotano i muscoli masticatori. Dal punto di origine, detto ganglio di Gasser allocato in una cavità della Dura madre, il trigemino si suddivide in tre branche distinte:
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Cause che determinano la nevralgia.
Nella maggioranza dei casi non è possibile accertare una causa precisa che determini la malattia. In tali condizioni si parla di nevralgia del trigemino idiopatica. Si sono fatte in materia svariate ipotesi. Una delle più accreditate è che la malattia sia susseguente a dei danni alla guaina mielinica del nervo. La guaina mielinica è una struttura biancastra che riveste il nervo e che svolge lo stesso compito della guaina di plastica che riveste un filo elettrico: impedire che il segnale elettrico che viaggia su di esso si alteri o si disperda. In condizione di deterioramento del rivestimento mielinico gli impulsi elettrici trasportati possono alterasi e quindi attivare aree del cervello che inducono la sensazione del dolore o disattivare quelle che la inibiscono.
Si propende a pensare che il danneggiamento della guaina mielinica possa essere causato da anomale compressioni dei vasi sanguigni alla radici della terminazione nervosa nel cervello.
In un numero alquanto ridotto di casi è possibile invece individuare delle cause precise e di seguito riportiamo le più comuni:
- Sclerosi multipla. Può danneggiare sia il nervo che la parte del cervello ad esso connessa.
- Aneurisma. Anomalia dell’arteria cerebrale superiore che può comprimere la terminazione nervosa.
Puoi approfondire le cause e le conseguenze dell'aneurisma.
- Complicanze dell’herpes zoster. Successivamente alla guarigione dell’infezione prodotta dal virus Herpes Zoster della varicella può scatenarsi la complicanza denominata nevralgia post erpetica che provoca una infiammazione del trigemino.
- Tumore o cisti delle meningi. Localizzati nella regione dove si origina il trigemino.
- Sindrome di Gradenigo. Infiammazione del trigemino successiva ad un’otite purulenta.
Sintomi e tipologie dell'infiammazione trigeminale.
Il sintomo principe della nevralgia trigeminale è il dolore di tipo trafittivo ed acuto che di norma interessa un solo emisfero del volto. In un numero molto ridotto di casi, circa il 3%, è invece bilaterale. La sindrome dolorosa colpisce:
- la regione che sovrasta l’orbita dell’occhio o l’occhio stesso, se la nevralgia interessa la terminazione superiore del trigemino,
- il labbro superiore e la sottostante gengiva, la guancia e il relativo lato del naso, se la nevralgia interessa la terminazione mediana del nervo,
- orecchio, lingua, denti, mento, se la nevralgia interessa la terminazione inferiore.
I dolori provocati dalla patologia sono particolarmente severi e risultano spesso insopportabili tant’è che nel passato essa veniva chiamata: malattia del suicida.
In base alla tipologia del dolore si classificano 2 differenti nevralgie del trigemino:
- Di tipo 1. Caratterizzata da dolore lancinante ed intermittente come se provocato da una scossa elettrica o un oggetto incandescente.
- Di tipo 2. Caratterizzato da dolore acuto ma costante.
Gli attacchi possono essere scatenati da cause banali che rientrano nella normale routine quotidiana: acqua fredda sul volto, vento, lavarsi i denti, masticare, etc. In molti casi è possibile localizzare sul volto quelli che vengono chiamati trigger points (punti grilletto). Questi presentano la caratteristica di attivare il dolore anche per effetto di un semplice sfioramento.
Gli attacchi dolorosi durano un tempo breve ma si susseguono in continuazione nel corso dell’intera giornata. Possono avere durata di mesi per poi sparire anche per diversi anni per poi ripresentarsi.
In qualche caso le crisi dolorose possono essere precedute da una sintomatologia che le annuncia che si può così riassumere: intorpidimento e dolore diffuso tipo cefalea.
Al termine dell’accesso doloroso la zona interessata può risultare intorpidita e interessata da intenso formicolio e presentare un accentuato arrossamento. Le crisi sono accompagnate da copiose sudorazioni.
La sintomatologia fin qui descritta è generalmente riferibile al tipo di nevralgia del trigemino che va sotto il nome di idiopatica, ossia quella per cui non è possibile trovare una reale causa fisiologica che la scateni. Tipologia che è la più diffusa.
In caso di nevralgie del trigemino secondarie ad altre patologie, le crisi dolorose hanno di solito un carattere diverso da quello prima descritto. Il dolore insorge in maniera meno improvvisa, ma più gradualmente e può interessare aree particolari del viso o l’intero capo ed hanno durata più lunga.
Diagnosi.
Non esistono test specifici per la diagnosi che perciò va fatta con l’esame dei sintomi. La diagnosi oltre che dell’analisi dei sintomi e segni di norma si avvale di una TAC o meglio ancora di una Risonanza Magnetica Nucleare per evidenziare eventuali anomalie lungo il percorso della terminazione nervosa (tumori, compressioni vascolari, infiammazioni della materia cerebrale).
Come si può curare la nevralgia del trigemino? Farmaci, chirurgia e rimedi naturali.
La nevralgia del trigemino può essere tenuta sotto controllo con varie tecniche e terapie che possono essere anche tra loro complementari. Data la particolare complessità della patologia ad oggi non esistono protocolli di cura e linee guida univoche per il trattamento dell'infiammazione che garantiscano al paziente di guarire in modo definitivo, bisogna quindi affidarsi ad uno specialista esperto che saprà indirizzare il soggetto affetto dalla nevralgia verso la terapia più adatta alla situazione specifica.
La medicina tradizionale per la cura della nevralgia del trigemino si avvale di:
Terapia farmacologica. Si somministrano farmaci antidolorifici per sedare la sintomatologia dolorosa. Nei casi lievi si prescrivono paracetamolo e FANS. Nei casi severi farmaci antiepilettici in generale a base di carbamazepina. Tale farmaco può in alcuni soggetti provocare reazioni tossiche allora conviene optare per la Fenitoina o il Baclofen o il Gabapentin. I farmaci vanno assunti in modo regolare e sotto stretto controllo medico. In genere vengono smessi gradatamente dopo alcune settimane dall’assenza del dolore. Quando il dolore è costante possono essere somministrati anche antidepressivi quali l’ amitriptilina. Gli analgesici quali aspirina o tachipirina sono inefficaci e potrebbero essere utilizzati solo in caso di nevralgie estremamente lievi.
Intervento chirurgico. Esistono varie tecniche operatorie volte ad evitare l'infiammazione del nervo che determina il dolore acuto, descriviamo le più comuni.
- Decompressione vascolare.. E’ un intervento invasivo di microchirurgia e consiste nel rimuovere eventuali vasi che comprimono le terminazione del trigemino. Ovviamente l’intervento è realizzato in anestesia totale ed è molto invasivo e delicato.
- Micro compressione percutanea. Con una piccola incisione viene introdotta nel cranio una cannula fino al punto in cui la terminazione nervosa passa nella scatola cranica. Nella cannula viene introdotto un catetere che reca in cima un palloncino. Quando il palloncino raggiunge la zona sopra indicata viene gonfiato. La sua espansione comprime il trigemino sulla meninge dura madre. La compressione danneggia la guaina mielinica impedendo la trasmissione delle sensazioni del volto e quindi del dolore.
- Termorizotomia trigeminale a radiofrequenza. Con una tecnica simile alla precedente si raggiunge l’origine della terminazione nervosa e la si distrugge mediante il calore prodotto dalla radiofrequenza. Le complicanze di tale sistema sono: perdita di sensibilità del volto.
Esistono svariate terapie alternative per curare la sindrome dolorosa. Le più usate sono:
Radioterapia che consiste nel sottoporre la parte ad un fascio di raggi ionizzanti, detti gamma Knife, emesso da macchine molto tecnologiche, dette Cyberknife, che fanno arrivare
Laserterapia che consiste nel trattare il nervo con le radiazioni elettromagnetiche emesse dalla luce laser che provoca un effetto calmante del dolore e antinfiammatorio senza effetti collaterali.
Aagopuntura che mira a stimolare di punti specifici con aghi sottili di metallo che vanno inseriti sotto la pelle. Gli aghi vanno inseriti in punti scelti in base alla localizzazione del dolore ed all’eziologia della malattia che può essere: attacco di Vento-Freddo ai collaterali della faccia, da liberazione del Fuoco del Fegato, da Deficit di Rene.
L’omeopatia cura il dolore provocato dall'infiammazione del trigemino in modo naturale con
- Magnesia carbonica 7 CH, un sale ricavato dal solfato di magnesio che agisce come calmante del sistema nervoso centrale.
- Kalmia latifolia 7 CH: che si ricava dalle foglie dell’ Alloro di montagna ed ha proprietà antinfiammatorie ed antidolorifiche.
Tisane di camomilla o passiflora che rilassano in genere il sistema nervoso possono dare un sollievo alla sindrome dolorosa.
Molto efficace si è rivelata anche una dieta ricca di vitamina B12 che aiuta il metabolismo dei nervi.