Dolore cronico: cause, sintomi e terapia
Il dolore cronico è un tipo di dolore che persiste nel tempo e che presenta un'intensità minore di quella di un dolore acuto ma una durata maggiore. Può essere legato a problemi oncologici, osteoarticolari o muscolari. La terapia contro il dolore cronico è volta a controllare il sintomo e non la causa scatenante.
Dolore cronico: definizione.
Con il termine dolore cronico si indica una tipologia di dolore che non passa in tempi ragionevoli e che si protrae a lungo. È un tipo di dolore meno intenso rispetto al dolore acuto e viene definito cronico quando supera 1 - 2 mesi e da un semplice sintomo diventa una vera e propria patologia. In Italia ne soffrono almeno 12 milioni di individui (circa il 21% della popolazione) di cui il 56% sono donne.
L'età dei soggetti colpiti è variabile, sebbene vi sia un picco negli anziani o in generale nei soggetti che hanno superato i 65 anni. Essendo un tipo di dolore che compromette la normale vita quotidiana dell'individuo e che, talvolta, in base alla causa scatenante, può essere molto invalidante, questo tipo di dolore è regolamentato dalla legge 1771 che definisce e regola l'accesso alla terapia del dolore per i soggetti colpiti.
Classificazione.
Il dolore cronico è variabile in base alla causa scatenante e può essere classificato in modi diversi.
Una prima grande classificazione è la seguente:
- Dolore cronico oncologico, quando deriva da una patologia tumorale solida o del sangue. Viene definito anche dolore cronico maligno.
- Dolore cronico non oncologico, quando non è legato a patologia tumorale. Viene definito anche come dolore cronico benigno.
Nell'ambito del dolore cronico non oncologico possiamo poi distinguere un dolore cronico:
- Nocicettivo, ovvero un dolore che deriva da un danno diretto ai tessuti come ad esempio il dolore ortopedico legato all'artrosi. Il dolore nocicettivo a sua volta può essere distinto in meccanico, quando si ha una compressione delle strutture coinvolte ed è la compressione a determinare il dolore, oppure muscolare, quando il dolore è causato esclusivamente da un problema ai muscoli (come nel caso della fibromialgia).
- Neuropatico, quando è conseguenza di un danno alle strutture nervose periferiche o al sistema nervoso centrale.
- Psicosomatico, quando è legato a stati di malessere psichici e psicologici quali ansia e depressione.
- Idiopatico quando non è legato a nessuna causa specifica.
Cause del dolore persistente.
Il dolore cronico può essere causato da diverse patologie o condizioni.
In linea generale possiamo citare tra le patologie responsabili di dolore cronico:
- Tumori: la principale causa di dolore cronico è data dai tumori che possono dare dolore cronico diffuso, ad esempio nel caso di tumori del sangue, o dolore cronico localizzato in base a dove si trova il tumore o le eventuali metastasi. Si può avere dolore al torace in caso di tumore polmonare, dolore addominale in caso di tumori del tratto gastrointestinale e così via.
- Fibromialgia: è una delle cause di dolore cronico muscolare più comuni. La fibromialgia è una patologia complessa di probabile origine autoimmune che provoca dolore cronico ai muscoli associato a rigidità muscolare, astenia e insonnia. La patologia colpisce tutto il corpo ma più frequentemente si localizza a livello di braccia, polsi, pelvi, gambe e colonna vertebrale.
Puoi approfondire le caratteristiche della fibromialgia.
- Ernie: l'ernia del disco è una delle cause più comuni di dolore cronico non oncologico. Si tratta della fuoriuscita del cuscinetto intervertebrale (che si trova cioè tra le vertebre della colonna) dalla sua sede anatomica. Questo solitamente provoca un dolore cronico nella zona lombare (la sede principale in cui si manifesta l'ernia del disco) che spesso si accompagna anche a dolore al nervo sciatico il quale viene compresso dall'ernia.
- Artrosi: l'artrosi, ovvero la progressiva usura delle articolazioni, è una delle principali cause di dolore cronico non oncologico. Solitamente può colpire la zona del collo e della cervicale, la zona della spalla e del braccio (specialmente in caso di artrosi all'articolazione scapolo - omerale), la zona del ginocchio (in caso di gonartrosi cioè artrosi localizzata all'articolazione del ginocchio), e la zona lombare in caso di assottigliamento tra le vertebre della colonna vertebrale.
Approfondisci sintomi e cause dell'artrosi.
- Endometriosi: è una patologia in cui si ha la presenza di tessuto uterino (endometrio) al di fuori dell'utero. Questa patologia solitamente causa dolore cronico pelvico ed in generale al basso ventre.
- Patologie psichiatriche: talvolta anche patologie della sfera psichiatrica quali la depressione, le sindromi da stress o forti stati d'ansia possono provocare dolore cronico. Questo potrebbe essere legato ad un'ipersensibilità dei recettori del dolori che si manifesta proprio a causa della patologia.
- Neuropatie: le patologie che riguardano i nervi sono spesso causa di dolore cronico. Un esempio è la neuropatia da Herpes Zoster, il cosiddetto "fuoco di Sant'Antonio", una neuropatia causata dal virus della Varicella Zoster il quale, dopo aver causato la varicella, rimane latente nell'organismo proprio a livello dei nervi. Una sua riattivazione, legata magari ad un momento di abbassamento delle difese immunitarie, è causa di neuropatia che si manifesta con dolore cronico noto come "nevralgia post erpetica".
- Colon irritabile: spesso anche la sindrome dell'intestino irritabile è causa di dolore cronico. Questa patologia, le cui cause reali sono ancora sconosciute ma che sembra sia legata allo stress, si manifesta con periodi di crampi addominali molto intensi associati a diarrea o stipsi e periodi di remissione.
Terapie per alleviare il dolore che non passa.
Le terapie per il dolore cronico sono da intendersi come terapie sintomatiche e non curative in quanto non vanno a curare la causa scatenante il dolore ma servono soltanto ad attenuare i sintomi. Possono essere terapie di tipo naturale o di tipo farmacologico, in base ai singoli casi ed all'entità dei sintomi.
Oltre ai rimedi naturali ed a quelli farmacologici in alcuni casi è possibile intervenire con altre tipologie di rimedi tra cui la radiofrequenza pulsata, che sfrutta il calore prodotto dalle onde radio per trattare alcune nevralgie che provocano dolore cronico, in particolare quelle del tratto cervicale.
Rimedi naturali fitoterapici per il dolore cronico.
I rimedi naturali sono indicati per lo più per il dolore cronico ortopedico derivante dall'artrosi ma possono essere impiegati per tutte le tipologie di dolore se il medico lo ritiene opportuno. I rimedi sono per lo più fitoterapici e consistono in piante dall'azione antinfiammatoria tra cui possiamo citare:
- Boswellia serrata: grazie al suo contenuto di acidi boswellici questa pianta è indicata per il trattamento di tutti gli stati infiammatori sia osteoarticolari che muscolari. Si assume sotto forma di estratto secco (800 mg da suddividere in 2 - 3 somministrazioni al giorno), tintura madre (da 30 a 40 gocce due volte al giorno) oppure olio essenziale (da massaggiare direttamente sulla parte da trattare con un batuffolo di cotone).
- Curcuma: i suoi principi attivi sono curcumina e curcuminoidi ed ha azione antinfiammatoria. Può essere usata come spezia per condire i piatti in tavola oppure sottoforma di estratto fluido (da 250 a 500 mg in più somministrazioni giornaliere), tintura madre (30 gocce tre volte al giorno) o estratto secco (da 500 a 800 mg al giorno in più somministrazioni).
- Artiglio del diavolo: ha azione sia analgesica che antinfiammatoria grazie al suo contenuto di arpagosidi. Può essere usato sia sottoforma di crema, gel o unguento da applicare direttamente sulla parte da trattare, sia per uso interno sottoforma di tintura madre (30 gocce tre volte al giorno), estratto secco (da 300 a 600 mg al giorno da suddividere in tre somministrazioni) o infuso (da realizzarsi ponendo in infusione 5 g di radice in 500 ml di acqua, lasciare circa 10 minuti, successivamente filtrare e bere tre volte al giorno).
- Whitania: i suoi principi attivi sono witanolidi, witanina e saponine ed ha azione antinfiammatoria, antireumatica ed analgesica. Si assume sottoforma di estratto secco con una posologia di 200 - 400 mg al giorno suddivisi in 2 - 4 somministrazioni.
- Spirea ulmaria: contiene acido salicilico e tannini pirogallici ed ha azione analgesica ed antinfiammatoria. Si assume sottoforma di tintura madre (40 gocce 3 volte al giorno) o estratto secco (300 mg al giorno suddivisi in 1 - 3 somministrazioni).
- Zenzero: la sua azione antinfiammatoria è da imputarsi ai suoi principi attivi, i gingeroli. Lo si può assumere a pezzetti o grattugiato fresco, oppure sottoforma di tintura madre (30 gocce tre volte al giorno) o estratto secco (compresse da 200 mg da assumere da 1 a 3 al giorno).
- Ribes nigrum: l'azione antinfiammatoria è data da principi attivi contenuti nelle gemme quali glicosidi, olio essenziale e flavonoidi i quali stimolano la produzione di un ormone implicato nei meccanismi antinfiammatori. Può essere assunto sottoforma di macerato glicerico (40 - 50 gocce due volte al giorno), succo (un cucchiaio al mattino) oppure tintura madre (30 gocce due volte al giorno).
- Vitis vinifera: contiene antocianine e flavonoidi che le conferiscono attività antinfiammatoria. Può essere assunta sottoforma di tintura madre (40 gocce tre volte al giorno) oppure di infuso (1 cucchiaio di foglie da porre in infusione per circa 10 minuti in una tazza di acqua bollente da circa 250 ml, successivamente filtrare e bere fino a due volte al giorno).
Rimedi farmacologici.
I rimedi farmacologici variano in base alla tipologia di dolore cronico ed in particolare si dividono in due grandi categorie, i farmaci utilizzati per il dolore cronico oncologico e quelli utilizzati per il dolore cronico non oncologico.
Per quanto riguarda il dolore cronico non oncologico i farmaci più utilizzati sono:
- Paracetamolo, meglio noto con il nome commerciale di tachipirina, è un farmaco antidolorifico che può essere somministrato ad adulti, bambini, donne in gravidanza ed anziani.
- Antinfiammatori non steroidei (FANS) tra cui quelli maggiormente utilizzati sono ibuprofene (conosciuto meglio come Moment) ketoprofene (conosciuto come Oki o Ketodol), diclofenac (conosciuto come Voltaren) naproxene sodico (conosciuto come Momendol), acido acetilsalicilico (conosciuto come Aspirina), nimesulide (conosciuto come Aulin).
- Antinfiammatori steroidei, ovvero tutti quei farmaci derivanti dal cortisone come betametasone (conosciuto come Bentelan), prednisone (noto come Deltacortene) e metilprednisolone (noto come Medrol).
Per quanto riguarda invece il dolore cronico oncologico questo viene solitamente trattato con farmaci oppiacei derivati dalla morfina tra cui tramadolo, codeina, morfina, fentanil, metadone, ossicodone.
Ricordiamo che l’articolo ha scopo puramente informativo, la scelta ed il dosaggio di tutti i farmaci va stabilito dal medico in base ai singoli casi, alla patologia di base ed all'entità del dolore.