Sindrome da stanchezza cronica: cause, sintomi diagnosi e rimedi

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

La sindrome da stanchezza cronica è una patologia caratterizzata dalla presenza di debolezza ed affaticamento, sia fisico che mentale, che dura per almeno sei mesi o più e che non si riduce dopo un periodo di riposo. Le possibili cause non sono ancora del tutto accertate e la diagnosi è solo di tipo differenziale. Vediamo quali sono i farmaci per alleviare la sintomatologia e se esistono rimedi naturali.

Sindrome da fatica cronica: CFS.

La sindrome da fatica cronica (definita anche dalla sigla CFS dall'inglese Chronic Fatigue Syndrome) è una condizione patologica in cui persistono sintomi quali indebolimento ed affaticamento per oltre sei mesi. La definizione della sindrome è abbastanza recente e risale al 1994.

In tale data, infatti, un gruppo internazionale di Studi, tra cui l’italiano Tirelli ha pubblicato negli Annali della Medicina Interna una precisa e dettagliata definizione della CFS.

A tutt'oggi non vi sono prove scientifiche della sua esistenza tanto che la si riconduce ad un disturbo di origine nervosa noto come “encefalomielite mialgica” (patologia infiammatoria che colpisce il cervello ed il midollo spinale).

Epidemiologia.

La patologia può colpire qualsiasi fascia di età, dagli adolescenti, in cui si manifesta tra i 13 e i 15 anni, agli adulti, nella fascia di età compresa tra i 20 e i 50 anni con un picco di incidenza tra i 35 ed i 50 anni, mentre risulta quasi del tutto assente tra i 65 ed i 75 anni.

Si manifesta per la maggior parte dei casi nelle donne (65 - 85%) e l'Osservatorio Malattie Rare stima la sua incidenza tra lo 0,4% e l'1% della popolazione, con la presenza di 200000 - 300000 casi in Italia.

Quali sono le possibili cause?

Le reali cause che generano la stanchezza cronica sono ad oggi sconosciute. Sono state numerose le ipotesi sulla patogenesi di questa malattia che viene definita “multifattoriale” (conseguenza di un insieme di fattori).

Le teorie più accreditate sono:

Come si manifesta? Quali sono i sintomi?

La sintomatologia della sindrome da stanchezza cronica ha due caratteristiche ben precise, la prima è che deve essere presente in maniera costante e persistente per almeno sei mesi ed oltre e la seconda che i sintomi non si alleviano dopo un periodo di riposo.

Tra i sintomi principali di tale malattia possiamo citare:

Per definire clinicamente la CFS devono essere presenti almeno quattro dei sintomi sopra elencati e durare, come precedentemente detto, più di sei mesi.

Secondo il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) (Istituto Nazionale per la Salute e l'Eccellenza nella Cura) che fa capo al Ministero della Salute nel Regno Unito, in base alla presenza dei sintomi si può classificare la malattia in tre stadi di gravità:

Conseguenze.

Quando la stanchezza e il senso di fatica si fanno eccessivi, il malato, costretto a rimanere a casa e escluso dal contesto sociale, può cadere in depressione.

Diagnosi differenziale con altre patologie.

Per la diagnosi di sindrome da fatica cronica non vi sono esami, analisi o test che si possono eseguire. L'unico modo è fare un esame obiettivo dei sintomi del paziente e verificare le differenze con altre patologie. Le patologie riportate di seguito, possono presentare sintomi simili alla sindrome da stanchezza cronica e pertanto è bene escludere la presenza di una qualsiasi di esse prima di diagnosticare la CFS.

Approfondisci le cause e le conseguenze della malattia di Lyme.

Recentemente un team di scienziati della Stanford University ha pubblicato su Pnas (Una rivista scientifica Statunitense) uno studio secondo il quale, attraverso un test del sangue, si può diagnosticare la sindrome da fatica cronica. Nei soggetti colpiti dalla sindrome le cellule immunitarie mostrano sbalzi di carica elettrica. Tuttavia sono necessari ancora ulteriori approfondimenti.

Che fare per contrastare l' encefalomielite mialgica?

Attualmente, non esiste alcuna cura specifica e la sindrome da stanchezza cronica che è definita una malattia cronica idiopatica senza cura.

Esistono, però, dei rimedi naturali e terapeutici che possono attenuare la sintomatologia, anche se non tutti i pazienti ne traggono eguali benefici.

Rimedi naturali.

I rimedi naturali per il trattamento della patologia, includono le preparazioni fitoterapiche ed omeopatiche, l'aromaterapia e l'utilizzo dei fiori di Bach. Tali terapie possono essere utilizzate da sole o insieme a trattamenti medico - farmacologici che sono per lo più utili a contrastare i sintomi.

Un primo approccio per il trattamento dei sintomi della CFS è quello dei rimedi fitoterapici e tra i più indicati possiamo citare:

L'omeopatia interviene invece con i seguenti rimedi, da assumere con una concentrazione di 7 CH con una posologia di 3 granuli due volte al giorno per almeno 15 giorni:

Un altro possibile rimedio naturale è quello dell'aromaterapia che prevede di sfruttare gli odori di alcuni oli essenziali per riequilibrare l'organismo e ripristinare le energie. Quelli più indicati in caso di stanchezza cronica sono:

Gli oli essenziali si utilizzano in due modi: ponendo un paio di gocce in un diffusore di essenze per diffondere la fragranza nella stanza in cui si sta maggiormente durante il giorno, oppure nella vasca da bagno, con una decina di gocce in acqua calda e successivamente immergendosi per circa mezz'ora.

Tra i rimedi naturali è possibile utilizzare anche i fiori di Bach, in particolare quelli più indicati risultano essere:

Le modalità di assunzione dei fiori di Bach vanno stabilite dall'omeopata o dal farmacista in base ai singoli casi.

Cure mediche.

Questa sindrome, viene trattata in alcuni centri terapeutici specialistici di eccellenza che si trovano dislocati ad Aviano, Milano, Roma e Palermo. La terapia ha lo scopo di alleviare i sintomi con uso di farmaci ed altre pratiche mediche associate.

Farmaci.

Attualmente non esiste una vera e propria terapia farmacologica per il trattamento di tale patologia.

I farmaci che hanno prodotto qualche risultato sono:

In associazione alla terapia farmacologica è possibile trattare la stanchezza cronica mediante altri tipi di terapie. Attualmente quelle più utili e che hanno prodotto i migliori risultati sono:

Terapia cognitivo - comportamentale.

Lo scopo di questa terapia è quello di cambiare l'approccio del paziente nei confronti della patologia. Il terapista dovrà illustrare nel dettaglio i sintomi e le possibili cause, dovrà aiutare il paziente a tirare fuori i suoi stati d'animo e a modificare i propri comportamenti e le attività quotidiane in base al sintomo che si presenta.

Attività fisica graduale.

in questo caso la terapia è di tipo fisico e si basa sul praticare un'attività fisica graduale che vari nel tempo, crescendo di intensità e durata. Lo scopo è riabilitare il paziente, aiutandolo a compiere quei movimenti diventati per lui difficoltosi e man mano che si osservano miglioramenti spronarlo a fare sempre qualcosa in più, seppur procedendo a singoli passi. Le attività utili in tal senso sono jogging leggero, nuoto e camminata a passo veloce.

Prognosi.

I pazienti CFS hanno un maggiore rischio di mortalità precoce.

Tuttavia, circa il 40% dei pazienti la prognosi è buona, il soggetto colpito guarisce completamente entro 5 anni dalla comparsa dei sintomi anche se, a volte, la patologia prende un decorso ciclico e si manifesta a periodi alterni per tutta la vita.

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